17 Novembre 2024

Zarabazà

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AL VIA LA TERZA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA VIRTÙ CIVICA,A CASALE MONFERRATO (AL) DALL’1 AL 6 DICEMBRE

UNA SETTIMANA DI EVENTI ALL’INSEGNA DELL’IMPEGNO
PER L’AMBIENTE, IL PROSSIMO, LA LEGALITA’

L’ANTEPRIMA SI È TENUTA A TORINO, LUNEDÌ 18 NOVEMBRE, CON IL SEMINARIO “NARRAZIONI DI CAMBIAMENTO”: MARIO MORCELLINI, COMMISSARIO AGCOM, HA TENUTO A BATTESIMO IL FESTIVAL DELLA  VIRTÙ CIVICA

IL FESTIVAL SI CONCLUDERÀ CON L’ATTESISSIMA CONSEGNA DEL PREMIO
“LUISA MINAZZI – AMBIENTALISTA DELL’ANNO”, ALLA SUA TREDICESIMA EDIZIONE

Etica, rispetto e tutela dei diritti, solidarietà: sono soltanto alcuni dei valori su cui si fonda l’impegno civile e che da domenica 1 a venerdì 6 dicembre troveranno spazio a Casale Monferrato (AL) durante la terza edizione del Festival della Virtù Civica, che avrà il suo momento conclusivo nell’ormai tradizionale cerimonia di consegna del Premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno”.

Il Festival nasce infatti nel 2017 per valorizzare la presenza a Casale Monferrato degli otto candidati al Premio, chiamandoli a condividere le loro storie ed esperienze unitamente a quelle di altri significativi esempi di impegno civile.

IL PREMIO “LUISA MINAZZI – AMBIENTALISTA DELL’ANNO”

Quella dell’Ambientalista dell’anno è una tradizione che risale a tredici anni fa, quando Legambiente e La Nuova Ecologia decisero di istituire un premio a carattere nazionale che portasse alla ribalta persone impegnate per il benessere della comunità, la diffusione del messaggio ambientale, l’innovazione d’impresa, la salvaguardia del territorio. Dal 2012 è dedicato a Luisa Minazzi, morta nel 2010 di mesotelioma, a soli 57 anni, dopo una vita spesa in trincea a difesa dell’ambiente: Luisa è stata direttrice didattica, attivista e amministratrice comunale a Casale Monferrato, la sua amata città, protagonista di una lunga e sofferta vicenda di lotta e riscatto e dove oggi il premio ha trovato casa, a testimonianza che dalla virtù civica nascono sempre germogli positivi.

Gli otto finalisti che il Comitato organizzatore del Premio ha selezionato per l’edizione 2019, sulla base delle segnalazioni inviate dalla Giuria preliminare, raccontano l’Italia migliore, quella che non ha paura di cambiare e di impegnarsi, perché sa che la posta in palio è la più importante: il futuro.

I candidati 2019, le cui votazioni si concluderanno nella giornata del 24 novembre,sono Margherita Eufemi, docente presso il Dipartimento di Scienze Biochimiche della Sapienza di Roma, che ha studiato con il suo gruppo di ricerca i rischi di neoplasie nella valle del Sacco, in Ciociaria, collegati al Lindano, un insetticida da anni bandito; lo spazio C.a.s.a., che a Frontignano di Ussita, zona terremotata nel cuore del Parco dei Monti Sibillini, ha dato vita ad una residenza creativa che punta a ricostruire le radici identitarie; Agitu Ideo Gudeta, che dalla natia Etiopia, dove ha affrontato una battaglia contro il land grabbing rischiando l’arresto, è giunta in Trentino e ha fondato una azienda agricola dove alleva, nonostante le difficoltà, splendide capre Mochena altrimenti destinate all’estinzione; Gerlando Iorio, che come incaricato del Ministro dell’Interno sta operando per contrastare i roghi dei rifiuti in Campania; Stefano Liberti, giornalista d’inchiesta e documentarista che con i suoi lavori lotta per risvegliare la consapevolezza dei cittadini; Franco Lorenzoni, pedagogista ed insegnante che con la Casa laboratorio di Cenci, da lui fondata, ha creato un modello educativo centrato sul dialogo fra le generazioni; i soci della Cartiera Pirinoli di Roccavione, nel Cuneese, che da lavoratori licenziati a seguito di un fallimento, si sono riuniti in una cooperativa orientandola verso l’economia circolare; Paola Francesca Rivaro, “la signora dei ghiacci”, che combatte in difesa del clima grazie anche alla ricerca compiuta in otto diverse spedizioni in Antartide, nel Mare di Ross.

IL FESTIVAL DELLA VIRTÙ CIVICA

Dall’1 al 6 dicembre la presenza a Casale Monferrato degli otto candidati al Premio si tradurrà in un ricco calendario di appuntamenti, che coinvolgerà oltre a loro esponenti della società civile, rappresentanti di enti locali, imprenditori, professionisti, giornalisti, artisti, formatori e comuni cittadini.

Il Festival è ideato ed organizzato dall’Associazione Amici di Luisa con la collaborazione del Comune di Casale Monferrato e dell’Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese-alessandrino (nel seguito, Parco del Po). È realizzato grazie al contributo del maggior sostenitore Weleda, il gruppo che produce cosmetici naturali olistici e rimedi omeopatici e antroposofici che sin dalla sua fondazione ha posto grande attenzione alla responsabilità sociale, ambientale ed economica. Contribuiscono anche Consorzio Casalese Rifiuti, Avis, Afeva, Monferrato Oltre, Zaffiro Serramenti. Partecipano e supportano inoltre la manifestazione CAI-Club Alpino Italiano, Scout Agesci, Auser, Equazione, Confraternita degli Stolti, Il Picchio, Labsus, L’albero di Valentina, Legambiente, e, in qualità di media partner, Il Monferrato, La Nuova Ecologia, Sapereambiente e Tuttogreen de La Stampa.

In programma a Casale Monferrato incontri letterari, tavole rotonde, convegni, proiezioni, appuntamenti teatrali.

Si parte domenica 1 dicembre, alle 16, con l’inaugurazione del Festival seguita dall’incontro “Missione Pianeta – Vincere la sfida del clima, dall’Antartide alla Scandinavia” (Castello del Monferrato, Sala Esposizioni, piazza Castello).

Lunedì 2, alle 9 (Istituto superiore Balbo, aula magna, via Galeotto del Carretto 1) si terrà il convegno “L’Italia delle virtù civiche (anno III)” durante il quale si farà il punto su esperienze di volontariato e di attivismo socio-ambientale in Italia e all’estero sia attraverso alcune ricerche che testimoniano la disponibilità degli italiani ad impegnarsi in prima persona per la sostenibilità, sia attraverso il racconto di alcune esperienze sul campo. Il convegno è organizzato insieme a Labsus, il laboratorio per la sussidiarietà. Lunedì sera, alle 21 (Parco del Po, viale Lungo Po Gramsci 8/10), ci si confronterà sul tema “Camminare fa bene alla salute”. Martedì 3 dicembre, alle 17.30 (Museo civico, salone delle lunette, via Cavour 5), una tavola rotonda affronterà il tema “Predoni del suolo. Land grabbing e nuovo colonialismo”; mercoledì 4, alle 17.30  (Parco del Po, viale Lungo Po Gramsci 8/10), sarà proiettato il documentario “Il #Sacco chimico – Il futuro contaminato” di Chiara Bellini, che darà la possibilità alla comunità di Casale Monferrato di incontrare i cittadini della Valle del Sacco e di confrontarsi in una tavola rotonda sui delicati risvolti dell’inquinamento ambientale; venerdì 6 dicembre, alle 9 (Istituto superiore Balbo, aula colibrì, via Galeotto del Carretto 1) si parlerà di “Battaglie di legalità” con uno sguardo particolare alla tutela dell’ambiente.

Durante la settimana gli altri momenti, fra camminate (lunedì 2 dicembre, con partenza alle 15 dalla sede del Parco del Po in viale Lungo Po Gramsci 8/10); passeggiate urbane a caccia di rifiuti (giovedì 5 dicembre, con partenza alle 14.30 al Parco del Po, Viale Lungo Po Gramsci 8/10); presentazioni di libri (videopresentazione del libro fotografico “L’ultimo vallone selvaggio. In difesa delle cime bianche” a cura di Annamaria Gremmo, Marco Soggetto e Francesco Sisti, martedì 3 dicembre, ore 21, Parco del Po, viale Lungo Po Gramsci 8/10); un approfondimento sull’educazione ambientale insieme a Franco Lorenzoni (venerdì 6 dicembre, ore 11, Istituto Superiore Lanza, aula magna, via Vercelli 1); la mostra fotografica internazionale “Scatti sul clima” di Marco Zorzanello, vincitore dell’Yves Rocher Foundation Photography Award (inaugurazione lunedì 2 dicembre, ore 17, Parco del Po, viale Lungo Po Gramsci 8/10).

Si rivolgono al pubblico dei ragazzi i workshop organizzati martedì 3 dicembre e mercoledì 4 dicembre dedicati ai segreti della fotografia ambientale (Istituto superiore Leardi, via Leardi 1) e giovedì 5 dicembre alla scoperta della biochimica per l’ambiente (Istituto superiore Sobrero, via Candiani d’Olivola 19).

Due infine gli appuntamenti teatrali in programma: mercoledì 4 dicembre, alle 9.30, con “Il settimo continente” Alla scoperta dell’economia circolare, di e con La Ribalta Teatro, e giovedì 5 dicembre, alle ore 21, con “Cammelli a Barbiana” di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, con Luigi D’Elia e la regia di Fabrizio Saccomanno.

Infine nel pomeriggio di venerdì 6 dicembre (ore 16.30, sala consiliare del Municipio, a Palazzo San Giorgio, in via Mameli 10, Casale Monferrato), come da tradizione, il momento più importante con la consegna dei riconoscimenti agli otto protagonisti del “Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno”, introdotto con un saluto in video dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa (tra i protagonisti dell’edizione 2015 del Premio per l’impegno profuso sul fronte dello smaltimento illecito dei rifiuti in Campania). In occasione della premiazione gli otto finalisti si racconteranno nel corso di una intervista corale.

Tutti gli eventi, compresi quelli nelle scuole (e ad eccezione dei workshop), sono aperti al pubblico.

Il programma completo è consultabile su www.festivalvirtucivica.it

La nuova edizione del Festival della Virtù Civica conferma la bontà della scommessa lanciata tre anni fa, quando decidemmo di costruire uno spazio di riflessione ed approfondimento intorno alla presenza a Casale Monferrato dei candidati al Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno – raccontano i coordinatori Marco Fratoddi e Vittorio Giordano – Il Festival nelle nostre intenzioni è un momento per lasciarsi contagiare dall’esempio positivo di persone che hanno saputo e voluto rompere le barriere comuni e impegnarsi a favore dell’ambiente e del prossimo. Persone normali, vogliamo ricordarlo, che però hanno saputo farsi motore di cambiamento, mettendo a disposizione della comunità di appartenenza talento, competenze e buona volontà. La primavera scorsa, inoltre, ci ha lasciato Gian Paolo Minazzi, fratello di Luisa e presidente del Comitato organizzatore: lui però, insieme a Luisa e a tutti coloro che sono mancati a Casale Monferrato per le conseguenze dell’esposizione all’amianto, rimane al nostro fianco in questo cammino di speranza”. E aggiungono: “Ci accompagneranno in questo viaggio, come sempre, il Comune di Casale Monferrato e il Parco del Po, alcune imprese sensibili e lungimiranti come Weleda, la media partnership de Il Monferrato, La Nuova Ecologia, Sapereambiente, Tuttogreen de La Stampa”.

Molte volte le donne e gli uomini che lasciano un segno vivono vite “straordinariamente normali” – hanno voluto sottolineare il sindaco Federico Riboldi e l’assessore all’Ambiente Maria Teresa Lombardi –; persone  che hanno la capacità di migliorare, con l’esempio, la società in cui vivono: Luisa e Gian Paolo Minazzi ne sono la dimostrazione concreta per la nostra città e il nostro territorio. Ora ci sono un premio nazionale e un festival che ci ricordano il loro operato. Come città di Casale Monferrato, quindi, abbiamo l’onore di ospitare ancora una volta questi due importanti appuntamenti a cui invitiamo tutti a partecipare numerosi e, perché no, portare il proprio contributo”.

Nel ricordo di Luisa e Gian Paolo Minazzi agire sui temi della virtù civica è imprescindibile e doveroso. Non semplicemente per difendere dei valori ma per interpretare la necessaria trasformazione verso un’economia ecologicamente sostenibile. Qui sta la forza del festival di dicembre”, conclude Franco Bove, presidente dell’Ente di gestione delle aree protete del Po vercellese-alessandrino.

L’ANTEPRIMA DEL FESTIVAL LUNEDÌ 18 NOVEMBRE A TORINO

Il Festival della Virtù Civica ha avuto la sua anteprima a Torino lunedì 18 novembre, con il seminario “Narrazioni di cambiamento”, organizzato in collaborazione con il Politecnico di Torino al Castello del Valentino.

Il compito di raccontare il Festival ed i suoi contenuti è stato affidato al giornalista e direttore artistico Marco Fratoddi, con una introduzione dell’assessore all’ambiente di Casale Monferrato Maria Teresa Lombardi, la quale ha sottolineato il valore del Premio e del Festival anche in chiave di riscatto per la città.

Il seminario ha poi affrontato il tema delle virtù civiche in una chiave di stretta attualità, analizzando il ruolo dei media, i metodi di convocazione e i bisogni di conoscenza in relazione all’ambientalismo di nuova generazione. Dopo l’introduzione di Daniela Ciaffi, docente di Sociologia urbana del Politecnico di Torino e vice-presidente di Labsus, ha relazionato Mario Morcellini, Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) e consigliere alla comunicazione Sapienza Università di Roma, che ha spiegato l’evoluzione del ruolo della comunicazione, i rischi intrinseci ad essa e il valore dei festival culturali rappresentativi di quella parte di società che è in grado di resistere al potere della comunicazione.

Partecipazione, formazione, ecologia integrale, scomparsa delle ideologie tradizionali, sono stati solo alcuni dei temi toccati nei numerosi interventi che si sono avvicendati nel corso della mattinata, da Beatrice Nuti, Scuola di formazione Casacomune (Gruppo Abele e Libera), ad Alessio Ferrero, Fridays for future Torino (la cui esperienza diretta ha sollecitato numerose domande da parte dei presenti), ad Alice De Marco, direttrice Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, fino ad Alfredo Mela, già docente di Sociologia dell’ambiente e del territorio del Politecnico di Torino.

IL PREMIO LUISA MINAZZI – AMBIENTALISTA DELL’ANNO

Il Premio Ambientalista dell’anno è intitolato a Luisa Minazzi, l’attivista di Casale Monferrato che si è battuta a lungo per i diritti delle persone esposte all’amianto. Si articola in tre fasi:

Nomination. La giuria preliminare segnala i candidati (tre ciascuno); nel 2019 era composta da Rosy Battaglia (fondatrice di Cittadini reattivi), Paola Bolaffio (presidente di Giornalisti nell’erba), Roberto Giovannini (coordinatore del magazine Tuttogreen de La Stampa), Stefano Ciafani (presidente di Legambiente), Tessa Gelisio (conduttrice tv), Toni Mira (giornalista de L’Avvenire), Pippo Onufrio (direttore di Greenpeace), Paola Ramello (Amnesty international), Monica Triglia (giornalista).

Finalisti. Il Comitato organizzatore seleziona gli otto finalisti e assegna il proprio riconoscimento speciale. È formato da rappresentanti delle associazioni del Monferrato casalese: Avis, Afeva, CAI-Club Alpino Italiano, Scout Agesci, Auser, Equazione, Confraternita degli Stolti, Il Picchio, L’Albero di Valentina, Monferrato Oltre, Legambiente, con Comune di Casale Monferrato e Ente di gestione delle Aree Protette del Po vercellese-alessandrino.


Voto popolare. Basta esprimere entro il 24 novembre la propria preferenza tramite il sito www.premioluisaminazzi.it; la scheda è disponibile anche sui numeri di ottobre e novembre del mensile La Nuova Ecologia. I cittadini di Casale Monferrato e altre località nel Parco del Po possono votare anche attraverso le urne collocate in diversi luoghi pubblici.

Premiazione. Si terrà venerdì 6 dicembre (ore 16.30) presso la Sala consiliare del Comune di Casale Monferrato a conclusione del Festival della virtù civica. 


MARGHERITA EUFEMI

Serrone (Fr), 1959

Le comunità lungo il Sacco, in Ciociaria, la chimica ce l’hanno nel sangue. Ancora oggi infatti, a quasi vent’anni dalla messa al bando del Lindano, le tracce di questo insetticida prodotto a suo tempo nella vicina zona industriale di Colleferro si riscontrano nelle acque del fiume e nei monitoraggi sanitari della popolazione. In prima fila nel rivelare gli effetti citossici di questa molecola è Margherita Eufemi, docente presso il Dipartimento di Scienze Biochimiche della Sapienza di Roma, che ha evidenziato insieme al suo gruppo di ricerca, tramite uno studio sui meccanismi molecolari, le interferenze che questa sostanza produce nelle cellule umane accelerando l’evoluzione delle neoplasie. Sosteniamola insieme alla richiesta di bonifiche nelle tante zone d’Italia avvelenate dal vecchio modello industriale!

SPAZIO C.A.S.A.

Frontignano di Ussita (Mc), 2017

Siamo a Frontignano di Ussita (MC), una frazione a 1.350 metri nel cuore del Parco dei Monti Sibillini. Qui, dove la terra tre anni fa ha iniziato a tremare (e continua a farlo) prende vita uno spazio che ospita  residenze creative per affiancare alla ricostruzione materiale una immateriale, identitaria, culturale. Ad animare lo spazio C.A.S.A., acronimo di “Cosa Accade Se Abitiamo”, è un’associazione fondata da alcuni ragazzi che proprio tre anni fa su questo territorio si sono incontrati e ritrovati (Chiara, Patrizia, Roberto, Christian, Marta, Federica e Mauro). L’obiettivo? Creare un punto di vicinanza, supporto e condivisione di quotidianità con la popolazione residente ma anche per coloro che vogliano contribuire alla ripresa di un Appennino ferito ma presente, tramite progetti di sviluppo, condivisione di conoscenze e produzioni artistiche. Un centro culturale, insomma, all’insegna anche del turismo responsabile e della sostenibilità ambientale, finanziato sia dagli organizzatori, sia grazie a libere donazioni di chi lo attraversa. Vogliamo andarli a trovare? Intanto votiamoli!

AGITU IDEO GUDETA

Addis Abeba (Etiopia), 1978

Dall’Etiopia al Trentino, due posti lontani eppure uniti dal filo della passione. Quella di Agitu Ideo Gudeta che alcuni anni fa ha recuperato un terreno in abbandono e ha deciso di allevare un gregge delle splendide capre Mochena, altrimenti destinate all’estinzione. Un’impresa non facile, costata ad Agitu anche minacce di morte di chiara impronta razziale. Ma Agitu non molla: in Italia è arrivata a 18 anni per studiare Sociologia all’università di Trento, tornata in Etiopia è dovuta fuggire nel 2010 per le minacce di arresto da parte del governo visto il suo impegno contro il fenomeno del “land grabbing”, vale a dire l’accaparramento di terre da parte di multinazionali senza scrupoli a danno degli agricoltori locali. Oggi Agitu si è ricostruita una vita avviando un’impresa che si chiama non a caso “La capra felice” e che produce formaggi prelibati a Frassilongo (Tm), nella valle dei Mocheni, recuperando gli antichi saperi nell’allevamento che aveva appreso dai nonni. Votarla è un atto d’amore verso chi, come lei, si dedica alla valorizzazione del suolo nel segno della sostenibilità, del rispetto per gli ecosistemi, della produzione di cibo autentico.

GERLANDO IORIO

Casagiove (CE), 1962                                                              

Senso dello Stato e amore per la giustizia: sono i poli che orientano il lavoro di Gerlando Iorio. Come incaricato del Ministro dell’Interno gli è stata affidata una missione in prima linea: contrastare i roghi dei rifiuti in Campania. Oltre 60 le operazioni interforze attuate dalla Cabina di regia che coordina applicando un nuovo modello di collaborazione tra le Forze dell’Ordine, la Polizia metropolitana, provinciale, locale e l’Esercito che ha portato a decine di denunce, sequestri e sanzioni. Ma i fuochi continuano, non solo in Campania. Ecco perché è stato chiamato a partecipare all’attuazione del Piano d’azione governativo per il contrasto dei roghi finalizzato a prevenire, monitorare e risanare i territori colpiti dal fenomeno. Votiamolo per spegnere la fiamma dell’inciviltà!

STEFANO LIBERTI

Roma, 1974

Un’inchiesta dopo l’altra Stefano Liberti lancia un potente j’accuse alle lobby che minano futuro della Terra. E lo fa con lo stile graffiante ed incisivo del giornalista indipendente, che contraddistingue il suo lavoro da saggista e documentarista: basti pensare a volumi come “Land grabbing, Come il mercato delle terre crea il nuovo colonialismo” e al recentissimo “Il grande carrello, Chi decide cosa mangiamo”, scritto con Fabio Ciconte. O ancora al video “Mare chiuso”, girato insieme ad Andrea Segre, sul dramma dei profughi dalla Libia del 2010 e infine al lungometraggio “Soyalism” sul business globale della soia, al fianco di Enrico Parenti. Non avremmo bisogno di altri giornalisti così per risvegliare la consapevolezza e produrre cambiamento? Diciamolo con un voto 😉

FRANCO LORENZONI

Roma, 1954

Valorizzare le elaborazioni spiazzanti, poetiche e a volte provocatorie dei bambini, esplorare insieme a loro la realtà per interpretarla con occhi nuovi. Mettere l’ambiente al centro dei processi di apprendimento. La pedagogia di Franco Lorenzoni rappresenta un punto di riferimento assoluto nel campo dell’innovazione educativa. La sua esperienza ruota intorno alla scuola primaria di Giove (Tr), dove insegna da molti anni. Ma a lui si deve anche la fondazione, nel 1980, della Casa laboratorio di Cenci, sempre da quelle parti, un villaggio educativo nel quale l’ipotesi di una scuola diversa, centrata sul dialogo fra le generazioni, diventa realtà. Averlo con noi è un’occasione preziosa, votarlo significa guardare verso un futuro più umano.

I SOCI DELLA CARTIERA PIRINOLI

Roccavione (Cn), 2015

La  Pirinoli produce carta per imballaggi dal 1872, all’inizio del 2000 è tra le prime 10 in Europa. Ma nel 2012 la nuova proprietà non ottiene i ritorni sperati, licenzia i 154 lavoratori e dichiara fallimento. Alcuni dipendenti però non ci stanno. E decidono, dopo un lungo presidio, di rilevare l’azienda tramite una cooperativa orientandola verso l’economia circolare. Così nel 2015 la produzione riprende con performance encomiabili: l’acqua si recupera per il 95% dal ciclo produttivo, l’elettricità deriva da un impianto di cogenerazione che immette in rete 24.000 KW al giorno, il 100% dei fanghi di depurazione si riutilizza, oltre l’80% delle fibre proviene dalla differenziata. E il fatturato raggiunge i 36 milioni. Votiamoli tutti e 75 i soci che hanno puntato sulla sostenibilità!

PAOLA FRANCESCA RIVARO

Novi Ligure (Al), 1965

Per tutti è “la signora dei ghiacci”, un appellativo che Paola Francesca Rivaro, professore associato al Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Genova, dove insegna oceanografia chimica e chimica dell’ambiente, si è guadagnata con la partecipazione a ben otto spedizioni in Antartide, nel Mare di Ross, per studiare le regole che governano un territorio ancora incontaminato. Ed è lì, sotto quella coltre di ghiaccio, solo apparentemente lontana, che Paola ha colto il riflesso effimero di questo nostro Pianeta, sfruttato e bistrattato. Un destino cui la Rivaro non si rassegna: votarla significa sostenere la ricerca in difesa del clima e degli ambienti più delicati del nostro pianeta.