Il dramma dell’incomunicabilità, la
strumentalizzazione dei personaggi, la crisi familiare che diventa simbolo
della mancanza di dialogo: pubblicato nel 1911 “Suo marito” non è tra le opere
più conosciute di Pirandello, ma certamente affonda le sue radici nel Novecento
più autentico, controverso, esistenziale. Fu lo stesso scrittore agrigentino a
rivedere più volte il romanzo – primo titolo fu “Giustino Roccella nato
Boggiolo” che fa riferimento al protagonista – ma evitò di ripubblicarlo per i
riferimenti riconoscibili alla vita di Grazia Deledda e del marito. Ed è il romanzo ad essere stato scelto come
punto focale attorno cui ruota il 56° Convegno Internazionale di Studi
Pirandelliani che ha scelto “Suo
marito – la maschera di un’autobiografia e altro” come titolo delle giornate di studio che si
concludono oggi al Palacongressi di Agrigento. Giornate affollatissime:
sono oltre 500 i partecipanti tra allievi di oltre 30istituti
di scuola media superiore provenienti da 15 province italiane (sei sono
siciliane); e studiosi di diverse Università italiane e straniere, da Germania,
Repubblica Ceca, Austria e Svizzera. Tra loro, Paolo Puppa (Università di Venezia),
Rino Caputo (Università di Roma Tor Vergata), Pasquale Guaragnella (Università
di Bari), Pietro Milone (Roma), Corrado Peligra (Catania), Aldo Morace (Università
di Sassari), Sarah Zappulla Muscarà (Università di Catania), Domenica Elisa
Cicala (Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt), Alice Flemrova (Università
Carli IV Praga), Maria Andreoli (Università
della Basilicata), Michael Röessner (Istituto di studi culturali e storia del
teatro dell’Accademia Austriaca delle Scienze di Vienna),
Bart Van den Bossche (Università Cattolica di Lovanio), Thomas Klinkert (Università
di Zurigo). La manifestazione,
grazie all’impegno della Regione Siciliana e del suo vicepresidente Gaetano
Armao, ritorna con il contributo del Parco archeologico della Valle dei Templi in
collaborazione con Coopculture. E
prosegue il cammino tracciato dal suo fondatore, Enzo Lauretta, con lo scopo di tenere sempre aggiornata la
critica e la ricerca sull’opera pirandelliana, promuovendo nuove analisi e
letture a partire dai testi.Il convegno, promosso e organizzato
dal Centro Nazionale Studi Pirandelliani,
presieduto da Stefano Milioto, si presenta come una ghiotta occasione per approfondire l’opera del drammaturgo e
Premio Nobel siciliano; ma, nello stesso tempo, sfruttare e indagare quelle caratteristiche della cultura della terrada cui
lo scrittore prende ispirazione. Le tre giornate di studio si chiudono con la
consegna dei Premi Pirandello 2019 al miglior cortometraggio, alla migliore scrittura creativa, scrittura
estemporanea e alla migliore tesina sul tema esposto.
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