LA LOMBARDIA SECONDA PER RUOLO DELLA CULTURA CRESCE IL RUOLO DELLA CULTURA NELL’ECONOMIA ITALIANA: I DATI DI “IO SONO CULTURA” 2019 IL SISTEMA PRODUTTIVO CULTURALE E CREATIVO DEL 2018 CRESCE RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE E SFIORA I 96 MILIA NEL 2018 CRESCONO GLI OCCUPATI NELLA CULTURA +1,5% E SONO 1,55 MILIONI CONFERMANDO UN CONTRIBUTO ALL’OCCUPAZIONE COMPLESSIVA DEL PAESE PARI AL 6,1% LOMBARDIA E LAZIO REGIONI CH MILANO, TORINO, SIENA, AREZZO, FIRENZE, AOSTA, ANCONA, BOLOGNA E MODENA NELLA TOP REALACCI: “BELLEZZA, CULTURA E CREATIVITA’ FANNO AUMENTARE RICCHEZZA, OCCUPAZIONE TRIPOLI “LA CULTURA SI FA IMPRESA E L’IMPRESA FA CULTURA” Milano-Più di 25,4 del panorama culturale italiano. Si tratta di valori che, rispettivamente, incidono per il Milano si conferma prima su entrambi gli indicatori economici,
con incidenze intorno ai dieci punti percentuali.
Tra le altre province lom aggiunto (+6,2%) e decima per occupazione ( italiana, uno dei fattori che più esaltano la qualità e la competitività del made in Culturale e Creativo, fatto da imprese, PA e non profit, dell’economia, arrivando a muovere, nell’insieme, 265,4 miliardi, equivalenti al 16,9% del valore aggiunto nazionale.
Un dato comprensivo del valore prodotto dalle filiere del settore, ma anche di quella parte dell’economia che beneficia di cultura e creatività e che da queste viene stimolata, a cominciare dal turismo.
Una ricchezza che si riflette in positivo anche sull’occ e Creativo dà lavoro a 1,55 milioni di persone, che rappresentano il 6,1% del totale degli occupati in Italia. Nel complesso, quello produttivo culturale e creativo è un sistema con il segno più: nel 2018 ha p valore aggiunto del 2,9% superiore.
Gli occupati sono 1.55 milioni con una crescita dell’1,5%, superiore a quella del complesso dell’economia (+0,9%). È quanto emerge dal Rapporto 2019 “Io sono cultura elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione e il sostegno della Regione Marche, presentato oggi, a Milano, Palazzo Marino, alla presenza del ministro per i Beni e le Attività Culturali Franceschini, dal segretario generale di Unioncamere Symbola, Ermete Realacci, dal presidente della Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti, dall’Assessore alla Cultura, Filippo Del Corno, dall’Assessore Galli.
Ha moderato il dibattito Elisabetta Soglio, giornalista del Corriere della Sera. MILANO CAPITALE DELLA CULTURA ITALIANA, PRIMA PER INCIDENZA DELLA FILIERA IN TERMINI DI VALORE AGGIUNTO E OCCUPAZIONE. LA LOMBARDIA SECONDA PER RUOLO DELLA CULTURA NELL’ECONOMIA REGIONALE CRESCE IL RUOLO DELLA CULTURA NELL’ECONOMIA ITALIANA: I DATI DI “IO SONO CULTURA” 2019 – IL RAPPORTO ANNUALE DI SYMBOLA E UNIONCAMERE EDIZIONE IL SISTEMA PRODUTTIVO CULTURALE E CREATIVO DEL 2018 CRESCE RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE E SFIORA I 96 MILIARDI DI EURO E NE MUOVE IN TOTALE 265 DELLA RICCHEZZA PRODOTTA NEL 2018 CRESCONO GLI OCCUPATI NELLA CULTURA +1,5% E SONO 1,55 MILIONI CONFERMANDO UN CONTRIBUTO ALL’OCCUPAZIONE COMPLESSIVA DEL PAESE PARI AL 6,1% REGIONI CHE PRODUCONO PIU’ RICCHEZZA CON LA CULTURA. ROMA, MILANO, TORINO, SIENA, AREZZO, FIRENZE, AOSTA, ANCONA, BOLOGNA E MODENA NELLA TOP TEN DELLE PROVINCE REALACCI: “BELLEZZA, CULTURA E CREATIVITA’ FANNO AUMENTARE RICCHEZZA, OCCUPAZIONE E IL SOFT-POWER DELL’ITALIA” TRIPOLI “LA CULTURA SI FA IMPRESA E L’IMPRESA FA CULTURA” 5,4 miliardi di euro e 365 mila addetti collocano la del panorama culturale italiano.
Si tratta di valori che, rispettivamente, incidono per il Milano si conferma prima su entrambi gli indicatori economici, con incidenze intorno ai dieci punti percentuali. Tra le altre province lombarde, spiccano i risultati di Monza-Brianza, per occupazione (+7,3%). La cultura è uno dei motori trainanti dell’economia italiana, uno dei fattori che più esaltano la qualità e la competitività del made in Italy. Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, fatto da imprese, PA e non profit, quasi 96 miliardi di euro e attiva altri settori dell’economia, arrivando a muovere, nell’insieme, 265,4 miliardi, equivalenti al 16,9% del valore aggiunto dato comprensivo del valore prodotto dalle filiere del settore, ma anche di quella parte dell’economia che beneficia di cultura e creatività e che da queste viene stimolata, a cominciare dal turismo.
Una ricchezza che si riflette in positivo anche sull’occupazione: il solo Sistema Produttivo Culturale e Creativo dà lavoro a 1,55 milioni di persone, che rappresentano il 6,1% del totale degli occupati in Italia.
Nel complesso, quello produttivo culturale e creativo è un sistema con il segno più: nel 2018 ha p valore aggiunto del 2,9% superiore. Gli occupati sono 1.55 milioni con una crescita dell’1,5%, superiore a quella del complesso dell’economia (+0,9%). È quanto emerge dal Rapporto 2019 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione e il sostegno della Regione Milano, in partnership con la Fondazione Cariplo, presso la sala stampa di alla presenza del ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo dal segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, dal presidente dal presidente della Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti, dall’Assessore alla Cultura, Filippo Del Corno, dall’Assessore all’Autonomia e Cultura Regione Lombardia, Stefano Bruno abetta Soglio, giornalista del Corriere della Sera. 1
Con il patrocinio di MILANO CAPITALE DELLA CULTURA ITALIANA, PRIMA PER INCIDENZA DELLA FILIERA IN TERMINI DI VALORE AGGIUNTO E OCCUPAZIONE. LA LOMBARDIA SECONDA PER RUOLO DELLA CULTURA CRESCE IL RUOLO DELLA CULTURA NELL’ECONOMIA ITALIANA: IL RAPPORTO ANNUALE DI SYMBOLA E UNIONCAMERE – IX IL SISTEMA PRODUTTIVO CULTURALE E CREATIVO DEL 2018 CRESCE RISPETTO ALL’ANNO 265,4 MLD: IL 16,9% NEL 2018 CRESCONO GLI OCCUPATI NELLA CULTURA +1,5% E SONO 1,55 MILIONI CONFERMANDO UN CONTRIBUTO ALL’OCCUPAZIONE COMPLESSIVA DEL PAESE PARI AL 6,1% E PRODUCONO PIU’ RICCHEZZA CON LA CULTURA. ROMA, MILANO, TORINO, SIENA, AREZZO, FIRENZE, AOSTA, ANCONA, BOLOGNA E MODENA NELLA TOP REALACCI: “BELLEZZA, CULTURA E CREATIVITA’ FANNO AUMENTARE RICCHEZZA, OCCUPAZIONE TRIPOLI “LA CULTURA SI FA IMPRESA E L’IMPRESA FA CULTURA” mila addetti collocano la Lombardia ai vertici del panorama culturale italiano. Si tratta di valori che, rispettivamente, incidono per il +7,3% e +7,5%. Milano si conferma prima su entrambi gli indicatori economici, con incidenze intorno ai dieci punti Brianza, dodicesima per valore La cultura è uno dei motori trainanti dell’economia Italy. Il Sistema Produttivo 96 miliardi di euro e attiva altri settori dell’economia, arrivando a muovere, nell’insieme, 265,4 miliardi, equivalenti al 16,9% del valore aggiunto dato comprensivo del valore prodotto dalle filiere del settore, ma anche di quella parte dell’economia che beneficia di cultura e creatività e che da queste viene stimolata, a cominciare dal upazione: il solo Sistema Produttivo Culturale e Creativo dà lavoro a 1,55 milioni di persone, che rappresentano il 6,1% del totale degli occupati in Italia. Nel complesso, quello produttivo culturale e creativo è un sistema con il segno più: nel 2018 ha prodotto un valore aggiunto del 2,9% superiore. Gli occupati sono 1.55 milioni con una crescita dell’1,5%, superiore a l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione e il sostegno della Regione presso la sala stampa di e per il Turismo, Dario Giuseppe Tripoli, dal presidente della Fondazione dal presidente della Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti, dall’Assessore alla e Cultura Regione Lombardia, Stefano Bruno abetta Soglio, giornalista del Corriere della Sera. In collaborazione con Partner L’unico studio in Italia che, annualmente, quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale.
I numeri dimostrano che la cultura è uno dei motori della nostra economi edizione, lo studio propone numeri e storie ed è realizzato grazie al contributo di circa 40 personalità di punta nei diversi settori, alla partnership con Unioncamere, Fondazione Fitzcarraldo, Si.Camera, Regione Marche e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. quanto il ‘sistema Italia’ debba a cultura e creatività: il 6,1% della ricchezza prodotta in Italia, nel 2018, quasi 96 miliardi di euro. L’occupazione evidenzia nel complesso una variazione positiva del +1,5% a confronto con un dato che per l’intera economia è del +0,9% e andamenti coerenti per i settori rispetto a quanto visto per il valore aggiunto prodotto del +1,4% per la componente core, all’interno della quale spiccano videogiochi e software (+7,5%), design (+4,0%) e performing arts (+2,4%). “Cultura, creatività e bellezza sono la chiave di volta di mo commenta Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola Paese orientata alla qualità e all’innovazione: un soft power che attraversa prodotti e territori e rappresenta un prezioso biglietto da visita.
Un’infrastruttura necessaria anche per affrontare le sfide che abbiamo davanti a cominciare dalla crisi climatica. Se l’Italia produce valore e lavoro puntando sulla cultura e sulla bellezza, aiuta il futuro e fa competitiva”. “La sinergia tra cultura e impresa in Italia, per cui l’impresa produce cultura e la cultura crea impresa, spiega il grande apporto che questo settore dà alla ricchezza prodotta nel 2018, con un effetto moltiplicatore quasi doppio sul resto dell’economia”, sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli settore, non solo nelle grandi aree urbane come Milano e Roma ma anche in tutto il fitto reticolo di centri più piccoli, eppure altrettanto importanti, così diffusi nel nostro Paese”. “Il rapporto Symbola conferma una convinzione sulla quale la nostra Fondazione ha e competenze; oltre un miliardo di euro dal 91 ad oggi, a sostegno di più di diecimila progetti per l’arte e la cultura, contribuendo a portare innovazione nel modo con cui valorizzare e tutelare il nostro patrimonio artistico e architettonico; – afferma il presidente di Fondazione Cariplo, asset strategico per il nostro Paese su cui far leva; è un potente strumento di crescita delle persone e un efficace volano per l’economia. A questi fattori si ag al dialogo e generare valore per le comunità, concorrendo alla coesione sociale. Lo abbiamo sperimentato anche con la creazione di imprese culturali che hanno dato lavoro a centinaia di giovani. Non smesso di sostenere la cultura, con la nostra azione filantropica; continueremo a farlo leggendo i nuovi bisogni, portando la cultura sempre di più verso le persone che ne hanno meno accesso, e nei luoghi più lontani, come le periferie”. La Lombardia Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo lombardo aggiunto grazie all’impiego di oltre 3 che più producono ricchezza e occupazione con cultura e creatività. Un risultato raggiunto grazie alla dimensione creativa, ai vertici a livello nazionale. Ma il ruolo della cultura non quantificazione dei valori della filiera. Importanti sono anche i legami tra cultura e turismo.
La Lombardia è la prima regione per spesa turistica attivata dalla domanda di cultura (3,9 miliardi di euro) e quinta per incidenza della stessa sul totale della spesa culturale (47,6%, quasi 10 punti in più della media nazionale). Per la Lombardia tra le molte imprese citate nel rapporto troviamo la Milestone, leader nello sviluppo di L’unico studio in Italia che, annualmente, quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale. I numeri dimostrano che la cultura è uno dei motori della nostra economi edizione, lo studio propone numeri e storie ed è realizzato grazie al contributo di circa 40 personalità di punta nei diversi settori, alla partnership con Unioncamere, Fondazione Fitzcarraldo, Si.Camera, Regione nistero per i Beni e le Attività Culturali. Dall’analisi emerge con chiarezza quanto il ‘sistema Italia’ debba a cultura e creatività: il 6,1% della ricchezza prodotta in Italia, nel 2018, 96 miliardi di euro. L’occupazione evidenzia nel complesso una variazione positiva del +1,5% a confronto con un dato che per l’intera economia è del +0,9% e andamenti coerenti per i settori rispetto a quanto visto per il valore aggiunto prodotto con un tasso di incremento del +1,8% per le creative driven e del +1,4% per la componente core, all’interno della quale spiccano videogiochi e software (+7,5%), design “Cultura, creatività e bellezza sono la chiave di volta di molti settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia , presidente della Fondazione Symbola – e consolidano la missione del nostro Paese orientata alla qualità e all’innovazione: un soft power che attraversa prodotti e territori e appresenta un prezioso biglietto da visita.
Un’infrastruttura necessaria anche per affrontare le sfide che abbiamo davanti a cominciare dalla crisi climatica. Se l’Italia produce valore e lavoro puntando sulla cultura e sulla bellezza, aiuta il futuro e favorisce un’economia più a misura d’uomo e, anche per questo, più “La sinergia tra cultura e impresa in Italia, per cui l’impresa produce cultura e la cultura crea impresa, spiega il grande apporto che questo settore dà alla ricchezza prodotta dal nostro Paese: 96 miliardi di euro nel 2018, con un effetto moltiplicatore quasi doppio sul resto dell’economia”, sottolinea il segretario Giuseppe Tripoli. “Occorre quindi continuare a credere e investire su questo n solo nelle grandi aree urbane come Milano e Roma ma anche in tutto il fitto reticolo di centri più piccoli, eppure altrettanto importanti, così diffusi nel nostro Paese”.
“Il rapporto Symbola conferma una convinzione sulla quale la nostra Fondazione ha e competenze; oltre un miliardo di euro dal 91 ad oggi, a sostegno di più di diecimila progetti per l’arte e la cultura, contribuendo a portare innovazione nel modo con cui valorizzare e tutelare il nostro patrimonio afferma il presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti asset strategico per il nostro Paese su cui far leva; è un potente strumento di crescita delle persone e un efficace volano per l’economia. A questi fattori si aggiunge la capacità di tenere insieme le persone, dar vita al dialogo e generare valore per le comunità, concorrendo alla coesione sociale. Lo abbiamo sperimentato anche con la creazione di imprese culturali che hanno dato lavoro a centinaia di giovani.
Non smesso di sostenere la cultura, con la nostra azione filantropica; continueremo a farlo leggendo i nuovi bisogni, portando la cultura sempre di più verso le persone che ne hanno meno accesso, e nei luoghi più Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo lombardo registra, nel 2018, circa 25,4 miliardi di euro di valore aggiunto grazie all’impiego di oltre 365 mila addetti. Milano è prima nella classifica delle province italiane che più producono ricchezza e occupazione con cultura e creatività. Un risultato raggiunto grazie alla dimensione creativa, ai vertici a livello nazionale. Ma il ruolo della cultura non quantificazione dei valori della filiera. Importanti sono anche i legami tra cultura e turismo. La Lombardia è la prima regione per spesa turistica attivata dalla domanda di cultura (3,9 miliardi di euro) e quinta per essa sul totale della spesa culturale (47,6%, quasi 10 punti in più della media nazionale). Per la Lombardia tra le molte imprese citate nel rapporto troviamo la Milestone, leader nello sviluppo di 2 Con il patrocinio di L’unico studio in Italia che, annualmente, quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale. I numeri dimostrano che la cultura è uno dei motori della nostra economia. Arrivato alla nona edizione, lo studio propone numeri e storie ed è realizzato grazie al contributo di circa 40 personalità di punta nei diversi settori, alla partnership con Unioncamere, Fondazione Fitzcarraldo, Si.Camera, Regione Dall’analisi emerge con chiarezza quanto il ‘sistema Italia’ debba a cultura e creatività: il 6,1% della ricchezza prodotta in Italia, nel 2018, 96 miliardi di euro. L’occupazione evidenzia nel complesso una variazione positiva del +1,5% a confronto con un dato che per l’intera economia è del +0,9% e andamenti coerenti per i settori rispetto a sso di incremento del +1,8% per le creative driven e del +1,4% per la componente core, all’interno della quale spiccano videogiochi e software (+7,5%), design lti settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia – e consolidano la missione del nostro Paese orientata alla qualità e all’innovazione: un soft power che attraversa prodotti e territori e appresenta un prezioso biglietto da visita. Un’infrastruttura necessaria anche per affrontare le sfide che abbiamo davanti a cominciare dalla crisi climatica. Se l’Italia produce valore e lavoro puntando sulla cultura vorisce un’economia più a misura d’uomo e, anche per questo, più “La sinergia tra cultura e impresa in Italia, per cui l’impresa produce cultura e la cultura crea impresa, dal nostro Paese: 96 miliardi di euro nel 2018, con un effetto moltiplicatore quasi doppio sul resto dell’economia”, sottolinea il segretario . “Occorre quindi continuare a credere e investire su questo n solo nelle grandi aree urbane come Milano e Roma ma anche in tutto il fitto reticolo di centri “Il rapporto Symbola conferma una convinzione sulla quale la nostra Fondazione ha impegnato risorse, idee e competenze; oltre un miliardo di euro dal 91 ad oggi, a sostegno di più di diecimila progetti per l’arte e la cultura, contribuendo a portare innovazione nel modo con cui valorizzare e tutelare il nostro patrimonio Giovanni Fosti – La cultura è un asset strategico per il nostro Paese su cui far leva; è un potente strumento di crescita delle persone e un giunge la capacità di tenere insieme le persone, dar vita al dialogo e generare valore per le comunità, concorrendo alla coesione sociale. Lo abbiamo sperimentato anche con la creazione di imprese culturali che hanno dato lavoro a centinaia di giovani. Non abbiamo mai smesso di sostenere la cultura, con la nostra azione filantropica; continueremo a farlo leggendo i nuovi bisogni, portando la cultura sempre di più verso le persone che ne hanno meno accesso, e nei luoghi più miliardi di euro di valore mila addetti. Milano è prima nella classifica delle province italiane che più producono ricchezza e occupazione con cultura e creatività. Un risultato raggiunto grazie alla dimensione creativa, ai vertici a livello nazionale. Ma il ruolo della cultura non si ferma alla sola quantificazione dei valori della filiera. Importanti sono anche i legami tra cultura e turismo. La Lombardia è la prima regione per spesa turistica attivata dalla domanda di cultura (3,9 miliardi di euro) e quinta per essa sul totale della spesa culturale (47,6%, quasi 10 punti in più della media nazionale).
Per la Lombardia tra le molte imprese citate nel rapporto troviamo la Milestone, leader nello sviluppo di In collaborazione con Partner videogiochi. La Sugar, casa produttrice di noti autori e g mondo; il Museo di Fotografia Contemporanea è stata scelta per ospitare il World Cities Culture Summit 2020 grazie alla sua multiculturalità, all vivace attività culturale e al suo ruolo di città I dati della Lombardia del rapporto su m Anche il turismo e il made in Italy traggono enormi benefici da questa voglia di Italia che c’è nel mondo e che è nostro dovere promuovere al massimo. I dati del rapporto Symbola indicano un percorso chiaro per il nostro Paese: crescita, benessere e cultura devono essere ricompresi in un unico paradigma di sviluppo di cui possiamo divenire il modello nel mondo Cosa si intende per Sistema Produttivo C Il rapporto analizza il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, ovvero tutte quelle attività economiche che producono beni e servizi culturali, ma anche tutte quelle attività che non producono beni o servizi strettamente culturali, ma che utilizzano la cultura come input per accrescere il valore simbolico dei prodotti, quindi la loro competitività, che nello studio definiamo creative culturale si articola in 5 macro settori: industrie creative (architettura culturali propriamente dette (cinema, editoria, videogiochi, software, musica e stampa), patrimonio storico-artistico (musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici), performing arts e arti visive a cui si aggiungono le imprese che impiegano in maniera strutturale professioni culturali e creative, come la manifattura evoluta e l’artigianato artistico). Dal mobile alla nautica, larga mondo sarebbe impensabile senza il legame con il design, con le industrie culturali e creative. I settori, i trend Le industrie culturali producono, da sole, 35,1 miliardi di euro di valore aggiunto nazionale), dando lavoro a 500 mila persone (il 2,0% degli addetti totali). Contributo importante anche dalle industrie creative, capaci di produrre 13,8 miliardi di valore aggiunto, grazie all’impiego di quasi 267 mila addetti. Le Performing arts generano, invece, 8,2 miliardi di euro di ricchezza e 145 mila posti di lavoro; a conservazione e valorizzazione del patrimonio storico aggiunto e 51mila addetti. A questi quattro ambiti, creative, si aggiungono i rilevanti risultati delle attività aggiunto (il 2,3% del complessivo nazionale) e più di 591 mila addetti (2,3% del totale nazi Approfondendo l’analisi è interessante individuare le varie componenti che contribuiscono alla produzione di ricchezza in ciascun settore culturale.
Le appartengono al sottosettore del design (che produce 8,9 miliardi di euro di valore aggiunto insieme all’architettura; lo 0,6% del valore complessivo) e della comunicazione (4,9 miliardi di euro, lo 0,3%). Ad alimentare la ricchezza prodotta dalle industrie culturali, invece, vi sono il (da cui deriva lo 0,9% del valore aggiunto nazionale, corrispondente a 13,7 miliardi di euro) e quello dei videogiochi e software (0,9%, pari a 13,6 miliardi di euro). Nel suo complesso il Sistema Produttivo Culturale e un’occupazione superiore rispetto all’anno precedente (+2,9% videogiochi. La Sugar, casa produttrice di noti autori e gruppi musicali. La Pinacoteca di Brera, famosa nel mondo; il Museo di Fotografia Contemporanea – MuFoCo entrato nella triennale di Milano è stata scelta per ospitare il World Cities Culture Summit 2020 grazie alla sua multiculturalità, all vivace attività culturale e al suo ruolo di città-guida per tutti gli operatori della cultura. I dati della Lombardia del rapporto su moda, design, nuove tecnologie e realtà virtu traggono enormi benefici da questa voglia di Italia che c’è nel mondo e che è nostro dovere promuovere al massimo. I dati del rapporto Symbola sono espliciti al riguardo e indicano un percorso chiaro per il nostro Paese: crescita, benessere e cultura devono essere ricompresi in un unico paradigma di sviluppo di cui possiamo divenire il modello nel mondo. Cosa si intende per Sistema Produttivo Culturale e Creativo Il rapporto analizza il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, ovvero tutte quelle attività economiche che producono beni e servizi culturali, ma anche tutte quelle attività che non producono beni o servizi che utilizzano la cultura come input per accrescere il valore simbolico dei prodotti, quindi la loro competitività, che nello studio definiamo creative-driven. Il sistema produttivo culturale si articola in 5 macro settori: industrie creative (architettura, comunicazione, design), industrie culturali propriamente dette (cinema, editoria, videogiochi, software, musica e stampa), patrimonio artistico (musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici), performing arts e arti cui si aggiungono le imprese creative-driven (imprese non direttamente riconducibili al settore ma che impiegano in maniera strutturale professioni culturali e creative, come la manifattura evoluta e l’artigianato artistico). Dal mobile alla nautica, larga parte della capacità del made in Italy mondo sarebbe impensabile senza il legame con il design, con le industrie culturali e creative. Le industrie culturali producono, da sole, 35,1 miliardi di euro di valore aggiunto (il 2,2% del complessivo nazionale), dando lavoro a 500 mila persone (il 2,0% degli addetti totali). Contributo importante anche dalle industrie creative, capaci di produrre 13,8 miliardi di valore aggiunto, grazie all’impiego di quasi 267 mila Performing arts generano, invece, 8,2 miliardi di euro di ricchezza e 145 mila posti di lavoro; a conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico si devono 2,9 miliardi di euro di valore aggiunto e 51mila addetti. A questi quattro ambiti, che rappresentano il cuore delle attività culturali e creative, si aggiungono i rilevanti risultati delle attività creative-driven: 35,8 miliardi di euro di valore aggiunto (il 2,3% del complessivo nazionale) e più di 591 mila addetti (2,3% del totale nazi Approfondendo l’analisi è interessante individuare le varie componenti che contribuiscono alla produzione di ricchezza in ciascun settore culturale. Le performance più rilevanti, all’interno delle industrie creative, l design (che produce 8,9 miliardi di euro di valore aggiunto insieme all’architettura; lo 0,6% del valore complessivo) e della comunicazione (4,9 miliardi di euro, lo 0,3%). Ad alimentare la ricchezza prodotta dalle industrie culturali, invece, vi sono il comparto dell’editoria e stampa (da cui deriva lo 0,9% del valore aggiunto nazionale, corrispondente a 13,7 miliardi di euro) e quello dei (0,9%, pari a 13,6 miliardi di euro). Nel suo complesso il Sistema Produttivo Culturale e Creativo ha prodotto un valore aggiunto e un’occupazione superiore rispetto all’anno precedente (+2,9% e +1,5%). 3 Con il patrocinio di ruppi musicali. La Pinacoteca di Brera, famosa nel MuFoCo entrato nella triennale di Milano. Inoltre Milano è stata scelta per ospitare il World Cities Culture Summit 2020 grazie alla sua multiculturalità, alla sua guida per tutti gli operatori della cultura. realtà virtuale sono molto buoni. traggono enormi benefici da questa voglia di Italia che c’è nel mondo e sono espliciti al riguardo e indicano un percorso chiaro per il nostro Paese: crescita, benessere e cultura devono essere ricompresi in Il rapporto analizza il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, ovvero tutte quelle attività economiche che producono beni e servizi culturali, ma anche tutte quelle attività che non producono beni o servizi che utilizzano la cultura come input per accrescere il valore simbolico dei driven. Il sistema produttivo , comunicazione, design), industrie culturali propriamente dette (cinema, editoria, videogiochi, software, musica e stampa), patrimonio artistico (musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici), performing arts e arti (imprese non direttamente riconducibili al settore ma che impiegano in maniera strutturale professioni culturali e creative, come la manifattura evoluta e made in Italy di competere nel mondo sarebbe impensabile senza il legame con il design, con le industrie culturali e creative. (il 2,2% del complessivo nazionale), dando lavoro a 500 mila persone (il 2,0% degli addetti totali). Contributo importante anche dalle industrie creative, capaci di produrre 13,8 miliardi di valore aggiunto, grazie all’impiego di quasi 267 mila Performing arts generano, invece, 8,2 miliardi di euro di ricchezza e 145 mila posti di lavoro; a artistico si devono 2,9 miliardi di euro di valore che rappresentano il cuore delle attività culturali e : 35,8 miliardi di euro di valore aggiunto (il 2,3% del complessivo nazionale) e più di 591 mila addetti (2,3% del totale nazionale). Approfondendo l’analisi è interessante individuare le varie componenti che contribuiscono alla produzione più rilevanti, all’interno delle industrie creative, l design (che produce 8,9 miliardi di euro di valore aggiunto insieme all’architettura; lo 0,6% del valore complessivo) e della comunicazione (4,9 miliardi di euro, lo 0,3%). Ad comparto dell’editoria e stampa (da cui deriva lo 0,9% del valore aggiunto nazionale, corrispondente a 13,7 miliardi di euro) e quello dei Creativo ha prodotto un valore aggiunto e In collaborazione con Partner Valore aggiunto e occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano per settore Anno 2018 (valori assoluti, composizioni INDUSTRIE CREATIVE Architettura e design Comunicazione INDUSTRIE CULTURALI Cinema, radio, tv Videogiochi e software Musica Editoria e stampa PERFORMING ARTS1 PATRIMONIO STORICO-ARTISTICO CORE CULTURA CREATIVE DRIVEN TOTALE SPCC Le imprese Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano conta, a fine 2018, 416.080 imprese, che incidono per il 6,8% sul totale delle attività economiche del Paese. In particolare, le imprese che operano nei settori del culturali e creative, sono 289.792, a cui va ad aggiungersi la stima relativa alla componente dove confluiscono tutte le attività economiche non strettamente riconducibili alla dimensione culturale ma caratterizzate da strette sinergie con il settore (125.054 imprese). Più del 95% delle imprese operanti nel settore (147.153 mila imprese, pari al 50,6 % del totale) e industrie creative (129.533 imprese, pari al 44,5 totale). Focalizzando le dinamiche 2017/2018, ad eccezione delle diminuzione (-0,6%, con il picco positivo di e stampa, -2,0%), nel 2018 gli altri raggruppamenti sono cresciuti, sia quello più consistente delle creative (+0,9%, trainato da comunicazione delle performing arts (+2,7%) e del patrimonio storico Le imprese femminili sono in aumento nella filiera: sono, infatti, ben 52.391, pari al 18% delle imprese del Core Cultura. La presenza femminile è particolarmente elevata artistico (31,8%), mentre è più bassa nei settori dell’architettura e design (6,5%) e videogiochi e software (9,6%). Le imprese giovanili (condotte o a prevalenza di conduzione da parte di persone con meno di 35 anni) s 21.993 e pesano per il 7,6% (per il totale economia la quota è 9,3%). In questo caso sono particolarmente 2 Le arti visive sono ricomprese in questo dato, seppur Valore aggiunto e occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano per settore valori assoluti, composizioni percentuali e quote percentuali sul totale economia Valore aggiunto Valori assoluti (milioni di euro) In % sul totale SPCC In % sul totale economia Valori assoluti (in migliaia) 13.783,8 14,4 0,9 266,6 8.861,1 9,3 0,6 157,1 4.922,8 5,1 0,3 109,6 35.111,8 36,7 2,2 497,4 7.452,1 7,8 0,5 56,5 13.600,1 14,2 0,9 177,6 319,2 0,3 0,0 5,9 13.740,3 14,3 0,9 257,3 8.210,7 8,6 0,5 144,8 2.858,1 3,0 0,2 51,0 59.964,4 62,6 3,8 959,8 35.794,3 37,4 2,3 591,4 95.758,6 100,0 6,1 1.551,2 Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano conta, a fine 2018, 416.080 imprese, che incidono per il 6,8% sul totale delle attività economiche del Paese. In particolare, le imprese che operano nei settori del Core Cultura, direttamente collegate a culturali e creative, sono 289.792, a cui va ad aggiungersi la stima relativa alla componente dove confluiscono tutte le attività economiche non strettamente riconducibili alla dimensione culturale ma sinergie con il settore (125.054 imprese). Più del 95% delle imprese operanti nel settore Core Cultura appartiene a due soli ambiti: industrie culturali (147.153 mila imprese, pari al 50,6 % del totale) e industrie creative (129.533 imprese, pari al 44,5 Focalizzando le dinamiche 2017/2018, ad eccezione delle industrie culturali, che hanno fatto registrare una 0,6%, con il picco positivo di videogiochi e software cresciuti del +2,7%, e negativo di editoria 2,0%), nel 2018 gli altri raggruppamenti sono cresciuti, sia quello più consistente delle comunicazione, +1,3% e design, +2,1%), sia quelli più piccoli ma molto patrimonio storico-artistico (+4,9%). sono in aumento nella filiera: sono, infatti, ben 52.391, pari al 18% delle imprese del Cultura. La presenza femminile è particolarmente elevata nelle imprese del patrimonio storico artistico (31,8%), mentre è più bassa nei settori dell’architettura e design (6,5%) e videogiochi e software (condotte o a prevalenza di conduzione da parte di persone con meno di 35 anni) s 21.993 e pesano per il 7,6% (per il totale economia la quota è 9,3%). In questo caso sono particolarmente Le arti visive sono ricomprese in questo dato, seppur ne appresentano una parte residuale 4 Con il patrocinio di Valore aggiunto e occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano per settore percentuali e quote percentuali sul totale economia) Occupazione assoluti (in migliaia) In % sul totale SPCC In % sul totale economia 266,6 17,2 1,1 157,1 10,1 0,6 109,6 7,1 0,4 497,4 32,1 2,0 56,5 3,6 0,2 177,6 11,4 0,7 5,9 0,4 0,0 257,3 16,6 1,0 144,8 9,3 0,6 51,0 3,3 0,2 959,8 61,9 3,8 591,4 38,1 2,3 1.551,2 100,0 6,1 Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano conta, a fine 2018, 416.080 imprese, che incidono per il Cultura, direttamente collegate alle attività culturali e creative, sono 289.792, a cui va ad aggiungersi la stima relativa alla componente creative driven, dove confluiscono tutte le attività economiche non strettamente riconducibili alla dimensione culturale ma Cultura appartiene a due soli ambiti: industrie culturali (147.153 mila imprese, pari al 50,6 % del totale) e industrie creative (129.533 imprese, pari al 44,5% del , che hanno fatto registrare una cresciuti del +2,7%, e negativo di editoria 2,0%), nel 2018 gli altri raggruppamenti sono cresciuti, sia quello più consistente delle industrie , +2,1%), sia quelli più piccoli ma molto dinamici sono in aumento nella filiera: sono, infatti, ben 52.391, pari al 18% delle imprese del nelle imprese del patrimonio storicoartistico (31,8%), mentre è più bassa nei settori dell’architettura e design (6,5%) e videogiochi e software (condotte o a prevalenza di conduzione da parte di persone con meno di 35 anni) sono 21.993 e pesano per il 7,6% (per il totale economia la quota è 9,3%). In questo caso sono particolarmente In collaborazione con Partner presenti nelle imprese di videogiochi e software (10,0%), e molto poco nel settore dell’architettura e design (3,8%). Imprese del Sistema Produt Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2019 presenti nelle imprese di videogiochi e software (10,0%), e molto poco nel settore dell’architettura e design tivo Culturale e Creativo per settori Anno 2018 (valori assoluti) Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2019 5 Con il patrocinio di presenti nelle imprese di videogiochi e software (10,0%), e molto poco nel settore dell’architettura e design tivo Culturale e Creativo per settori In collaborazione con Partner Imprese del core del Sistema Produttivo Culturale e Creativo per sottosettori Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2019 Distribuzione delle imprese del Core cultura per tipologia di conduzione* e sottosettori Anno 2018 ( Imprese femminili v.a. Industrie creative 15.610 Architettura e design 5.517 Comunicazione 10.092 Industrie culturali 33.503 Cinema, radio, tv 2.023 Videogiochi e software 3.385 Musica 579 Editoria e stampa 27.516 Performing arts 2.906 Patrimonio storicoartistico 373 TOTALE CORE SPCC 52.391 * Imprese da Registro delle Imprese, quindi al netto degli architetti liberi professionisti. Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2019 Musica 4.754 Editoria e stampa 92.698 del Sistema Produttivo Culturale e Creativo per sottosettori Anno 2018 (valori assoluti) Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2019 Distribuzione delle imprese del Core cultura per tipologia di conduzione* e sottosettori Anno 2018 (valori assoluti e distribuzioni percentuali) Imprese femminili Imprese giovanili % su SPCC % su TOT v.a. % su SPCC % su TOT v.a. 12,1 29,8 7.460 5,8 33,9 4.373 6,5 10,5 3.203 3,8 14,6 1.261 22,7 19,3 4.257 9,6 19,4 3.112 22,8 63,9 13.151 8,9 59,8 6.577 13,9 3,9 1.020 7,0 4,6 560 9,6 6,5 3.514 10,0 16,0 1.312 12,2 1,1 438 9,2 2,0 255 29,7 52,5 8.178 8,8 37,2 4.451 22,1 5,5 1.327 10,1 6,0 586 31,8 0,7 55 4,7 0,2 18,0 100,0 21.993 7,6 100,0 11.558 * Imprese da Registro delle Imprese, quindi al netto degli architetti liberi professionisti. Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2019 Architettura e design 85.085 Comunicazione 44.447 Cinema, radio, tv Videogiochi e software 14.556 35.145 Musica 4.754 Performing arts 13.169 Patrimonio storicoartistico 1.171 6 Con il patrocinio di del Sistema Produttivo Culturale e Creativo per sottosettori Distribuzione delle imprese del Core cultura per tipologia di conduzione* e sottosettori Imprese straniere v.a. % su SPCC % su TOT 4.373 3,4 37,8 1.261 1,5 10,9 3.112 7,0 26,9 6.577 4,5 56,9 560 3,8 4,8 1.312 3,7 11,4 255 5,4 2,2 4.451 4,8 38,5 586 4,5 5,1 21 1,8 0,2 11.558 4,0 100,0 * Imprese da Registro delle Imprese, quindi al netto degli architetti liberi professionisti. Architettura e design 85.085 Comunicazione In collaborazione con Partner Molise Valle d’Aosta Basilicata Calabria Umbria Abruzzo Sardegna Liguria Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige Marche Puglia Sicilia Campania Toscana Veneto Emilia Romagna Piemonte Lazio Lombardia Valore Aggiunto del Sistema culturale e creativo nelle regioni italiane Valle d’Aosta Molise Basilicata Umbria Calabria Abruzzo Sardegna Liguria Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige Marche Puglia Sicilia Campania Toscana Piemonte Emilia Romagna Veneto Lazio Lombardia Addetti del Sistema culturale e creativo nelle regioni italiane 245,4 289,6 404,8 971,3 1.028,3 1.246,6 1.429,1 1.771,4 1.850,5 2.003,2 2.249,0 2.913,4 3.286,7 4.508,3 6.145,8 7.838,3 8.062,6 8.614,4 15.528,2 25.371,6 Valore Aggiunto del Sistema culturale e creativo nelle regioni italiane (valori assoluti milioni di euro) 4,4 5,0 8,5 21,0 22,0 24,1 27,0 30,0 34,0 34,3 41,9 60,4 65,3 83,5 105,5 131,7 137,3 138,3 212,2 Addetti del Sistema culturale e creativo nelle regioni italiane (valori assoluti, migliaia) 7 Con il patrocinio di 25.371,6 364,8 In collaborazione con Partner Geografia della cultura La grande area metropolitana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, con il 10,1% e il 10,3%. Roma è seconda per valore aggiunto (9,9%) e terza per occupazione (8,7%) mentre Torino si coll Seguono, per valore aggiunto, Siena (8,8%), Arezzo (7,9%) e Firenze (7,3%), Aosta al 7,1%, Ancona al 6,8 %, Bologna al 6,6% e Modena al 6,4%. In termini di occupazione, come suddetto, la dell’economia è da attribuire a Milano, seguita da Arezzo (9 %), poi Roma, Torino, Firenze. Prime venti province per ruolo del Sistema Produttivo Culturale e Creativo nell’economia locale VALORE AGGIUNTO Pos. Province Incidenze % 1) Milano 10,1 2) Roma 9,9 3) Torino 9,2 4) Siena 8,8 5) Arezzo 7,9 6) Firenze 7,3 7) Aosta 7,1 8) Ancona 6,8 9) Bologna 6,6 10) Modena 6,4 11) Trieste 6,3 12) Monza e della Brianza 6,2 13) Macerata 6,2 14) Cagliari 6,1 15) Padova 6,1 16) Pisa 6,0 17) Reggio nell’Emilia 5,9 18) Pesaro e Urbino 5,8 19) Trento 5,6 20) Verona 5,6 ITALIA 6,1 Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2019 Quanto alle macroaree geografiche, per il 2018, si confermano i valori delle prime due regioni per creazione di valore aggiunto e occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo: la Lombardia (25,4 miliardi di euro di valore aggiunto e 365 mila addetti) e il Lazio (15,5 miliardi d “trainate” dai due grandi hub culturali localizzati nelle aree metropolitane di Milano e Roma, che di queste due regioni rappresentano la prima il 63% di valore aggiunto e il 56% di occupazione del Sistema, e la seconda addirittura il 92% e l’89%. La Lombardia sperimenta incidenze percentuali sul totale economia (in crescita rispetto al 2017) pari al 7,3% per quanto riguarda il valore aggiunto e 7,5% relativamente all’occupazione. Il Lazio mostra un La grande area metropolitana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, con il 10,1% e il 10,3%. Roma è seconda per valore aggiunto (9,9%) e terza per occupazione (8,7%) mentre Torino si colloca, rispettivamente, terza (9,2%) e quarta (8,6%). Seguono, per valore aggiunto, Siena (8,8%), Arezzo (7,9%) e Firenze (7,3%), Aosta al 7,1%, Ancona al 6,8 %, In termini di occupazione, come suddetto, la leadership per incidenza dei posti di lavoro sul totale dell’economia è da attribuire a Milano, seguita da Arezzo (9 %), poi Roma, Torino, Firenze. Prime venti province per ruolo del Sistema Produttivo Culturale e Creativo nell’economia locale Anno 2018 (valori percentuali) OCCUPAZIONE Incidenze % Pos. Province 10,1 1) Milano 9,9 2) Arezzo 9,2 3) Roma 8,8 4) Torino 7,9 5) Firenze 7,3 6) Trieste 7,1 7) Bologna 6,8 8) Modena 6,6 9) Aosta 6,4 10) Monza e della Brianza 6,3 11) Macerata 6,2 12) Reggio nell’Emilia 6,2 13) Trento 6,1 14) Ancona 6,1 15) Padova 6,0 16) Pesaro e Urbino 5,9 17) Rimini 5,8 18) Alessandria 5,6 19) Verona 5,6 20) Pordenone 6,1 ITALIA Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2019 , per il 2018, si confermano i valori delle prime due regioni per creazione di valore aggiunto e occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo: la Lombardia (25,4 miliardi di euro di valore aggiunto e 365 mila addetti) e il Lazio (15,5 miliardi di euro e 212 mila addetti), a loro volta culturali localizzati nelle aree metropolitane di Milano e Roma, che di queste due regioni rappresentano la prima il 63% di valore aggiunto e il 56% di occupazione del Sistema, e la La Lombardia sperimenta incidenze percentuali sul totale economia (in crescita rispetto al 2017) pari al 7,3% per quanto riguarda il valore aggiunto e 7,5% relativamente all’occupazione. Il Lazio mostra un 8 Con il patrocinio di La grande area metropolitana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, con il 10,1% e il 10,3%. Roma è seconda per valore aggiunto (9,9%) e oca, rispettivamente, terza (9,2%) e quarta (8,6%). Seguono, per valore aggiunto, Siena (8,8%), Arezzo (7,9%) e Firenze (7,3%), Aosta al 7,1%, Ancona al 6,8 %, ncidenza dei posti di lavoro sul totale dell’economia è da attribuire a Milano, seguita da Arezzo (9 %), poi Roma, Torino, Firenze. Prime venti province per ruolo del Sistema Produttivo Culturale e Creativo nell’economia locale OCCUPAZIONE Incidenze % 10,3 9,0 8,7 8,6 7,8 7,5 7,4 7,3 7,3 Monza e della Brianza 7,3 7,1 Reggio nell’Emilia 6,9 6,8 6,7 6,6 Pesaro e Urbino 6,5 6,5 6,4 6,4 6,2 6,1 , per il 2018, si confermano i valori delle prime due regioni per creazione di valore aggiunto e occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo: la Lombardia (25,4 miliardi di i euro e 212 mila addetti), a loro volta culturali localizzati nelle aree metropolitane di Milano e Roma, che di queste due regioni rappresentano la prima il 63% di valore aggiunto e il 56% di occupazione del Sistema, e la La Lombardia sperimenta incidenze percentuali sul totale economia (in crescita rispetto al 2017) pari al 7,3% per quanto riguarda il valore aggiunto e 7,5% relativamente all’occupazione. Il Lazio mostra un In collaborazione con Partner maggior accento sul valore aggiunto, che incide per l’8,8% della ricchezza complessivamente prodotta su scala regionale; l’occupazione incide meno (il 7,7%), ma più di quanto registrato nelle altre regioni italiane. A seguire, la Valle d’Aosta (7,1% sul valore aggiunto e Marche (6,0% e 6,4%), che ancora subiscono probabilmente effetti collegati al sisma. Fra le regioni del Nord, la Liguria registra nuovamente valori più bassi rispetto alla media di ripartizione, ma in rispetto al 2017: del 3,9% sul valore aggiunto e del 4,5% sull’occupazione. In linea con quanto osservabile per l’intera economia, si conferma una forbice tra Nord e Sud, a dimostrazione di una evidente correlazione fra ricchezza complessiva, delle economie territoriali. Ripartizione regionale di valore aggiunto e occupazione nel Sistema Produttivo Culturale e Creativo Anno 2018
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