Arrivano i primi dati del progetto Fooding che, archiviato il suo primo anno di vita, non si ferma ma ricomincia. Un’iniziativa unica nel suo genere, promossa dal Comitato Arci Torino: quattro mense popolari aperte a pranzo in altrettanti circoli Arci e due centri di raccolta e distribuzione dell’invenduto, realizzati nell’ambito dei Progetti a Rilevanza Locale del 2018 della Regione Piemonte e finanziati con fondi del Ministero del Lavoro e del piano Emergenza Freddo del Comune di Torino. Non solo uno strumento di lotta alla povertà, specie in questi mesi freddi, nato proprio in collaborazione con l’Associazione Italiana Persone Senza Dimora (altra peculiarità dell’iniziativa), ma anche un contrasto al fenomeno allo spreco alimentare e un tentativo di inclusione: si mangia, infatti, nei circoli Arci, ci si può fermare per viverli, giocando, leggendo un giornale, parlando con le persone che li frequentano, si conoscono nuove persone, si riceve assistenza sui propri diritti. Molto più facile, anche, l’accesso alle mense stesso.
Il progetto è partito a dicembre 2018. Sono stati creati due nuovi centri di raccolta e distribuzione del cibo invenduto: uno in via Moretta 55bis (Quartiere San Paolo, Circoscrizione Tre, gestito dall’Associazione Diskolè: qui è attivo anche uno sportello di segretariato sociale) e uno negli spazi dell’Associazione Minollo-Spazio Alkadia (gestito dall’Associazione Minollo in via Foligno 14, per i quartieri Borgo Vittoria e Madonna di Campagna), nella Circoscrizione Cinque, pensando soprattutto all’invenduto del mercato di Borgo Vittoria e corso Cincinnato. Tutto il cibo raccolto viene distribuito sullo stesso territorio. Quattro le mense popolari. Tre in provincia: a Chieri (Reciproca Mensa gestita dalla Cooperativa Patchanka), a Moncalieri (Circolo Arci Dravelli) e a Carmagnola (Mensa Popolare di Casa Frisco gestita da Karmadonna APS).
A Torino, invece, la mensa è al Circolo Arci La Cricca, la più antica bocciofila della città, aperta nel 1872: un circolo che ha fatto la storia dell’Arci e della città (del suo direttivo fece parte anche De Amicis) che oggi è anche sede operativa e di coordinamento del progetto. I giovani che, la sera, frequentano la Cricca per partecipare ai concerti e alle serate culturali, poi, sono stati gli stessi che, con le loro donazioni, permettono al Circolo di essere mensa.
Ma veniamo ai dati ufficiali relativi ai primi 9 mesi, un primo quadro dei risultati. «L’avvio di Fooding è stato per Arci Torino un passaggio fondamentale, frutto dell’esperienza maturata negli anni scorsi. A partire dai bisogni esistenti, abbiamo voluto strutturare una risposta concreta al tema della povertà e della sua componente alimentare, condizione in cui vivono più di 2,7 milioni di persone in Italia – spiega Andrea Polacchi, presidente del Comitato Arci Torino – Partiamo dal cibo per parlare delle disuguaglianze e delle solitudini che la nostra società produce, per questo Fooding non si limita a fornire un pasto caldo ma crea luoghi inclusivi, rete solidali, strumenti per intraprendere percorsi di autonomia».
I risultati di questi primi nove mesi di attività hanno confermato l’efficacia delle strategie individuate: in questo periodo, sono stati distribuiti più di 13mila pasti gratuiti a persone senza dimora e/o in condizioni di difficoltà socioeconomica, grazie all’attività delle quattro mense. Quattrocentocinquantuno le persone che ne hanno beneficiato.
Più di 22mila sono, invece, i chili di eccedenze alimentari recuperate e redistribuite a 317 nuclei familiari in difficoltà o utilizzate nelle mense: «Sono numeri che ci indicano la necessità di proseguire su questa strada». Molti sono stati coloro che, dopo il pranzo, hanno chiesto consulenze e accompagnamenti nell’accesso ai diritti. Ad esempio, al Circolo Arci la Cricca sono stati servite 250 persone (5250 i pasti in nove mesi): ben 50 di queste, hanno chiesto consulenze per cercare un lavoro o ricevere servizi, iniziando in questo modo un percorso di reinserimento sociale, mentre 30 sono state le ore dedicate al benessere psicologico.
Dopo la prima fase di attività il progetto proseguirà anche quest’anno, grazie al contributo da parte di Regione Piemonte e Città di Torino, alla collaborazione con il Banco Alimentare e Forst s.p.a. Un’occasione per consolidare l’esperienza di Fooding e per arricchirla con nuove collaborazioni che ampliano ulteriormente lo spettro di intervento, come Cre.Attiva, che ha integrato il progetto con attività volte al benessere psicologico dei beneficiari, e RadioOhm, che sarà media partner del progetto.
Fooding – Alimenta la solidarietà è un progetto promosso dal Comitato Arci Torino, grazie al contributo di Regione Piemonte, Ministero del Lavoro, Comune di Torino e Forst s.p.a, in collaborazione con una fitta rete di soggetti pubblici e privati: Circolo Dravelli, Cooperativa Patchanka, Diskolè, Karmadonne, La Cricca Bocciofila, Magazzino sul Po, Minollo – Cooperazione sociale nella città, ReciprocaMensa, Vol.To, AIPSD – Associazione Italiana Persone Senza Dimora, i comuni di Torino e Moncalieri, le Circoscrizione 1, 3 e 5 del Comune di Torino.
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