Il sindaco Luigi Brugnaro ha partecipato questa mattina nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice alla cerimonia di consegna del premio “Veneziano dell’anno 2019”, attribuito all’unanimità dal comitato promotore “alla nuova generazione del terzo millennio per l’immediata e spontanea mobilitazione in soccorso alla città devastata e ferita dall’acqua alta”. Un comportamento definito dall’Associazione Settemari, che patrocina il riconoscimento, “di alto senso civico e contagioso entusiasmo, che ha saputo diffondere stimoli e speranze per il futuro della nostra comunità”.
“Complimenti all’Associazione Settemari per la scelta, che mi sembra opportuna per due elementi – ha dichiarato il sindaco Brugnaro – In primis perché Venezia ce la fa, ce l’ha fatta e ce la farà, in secondo luogo perché i giovani sono il nostro futuro. Quando qualcuno continua a parlare di ragazzi che non si interessano o che non hanno voglia di agire dice delle castronerie. Il futuro è vostro – ha continuato il primo cittadino rivolgendosi ai premiati – e il fatto che vi siate dimostrati reattivi di fronte a una difficoltà imprevista fa di voi delle grandi persone.
In quei giorni difficili il sistema ha retto, e ringrazio i rappresentanti delle Forze dell’Ordine qui presenti per questo. Il sistema però regge se ci sono anche i volontari, persone che generosamente non si fanno domande e si rimboccano le maniche per dare una mano.
Credo – ha sottolineato Brugnaro – che questa sia la base della democrazia e della libertà. Vi premiamo perché siete un simbolo, vi premiamo perché vi siete sporcati le mani con uno slancio di generosità che vi è venuto dal cuore. Questo è un bell’esempio di cosa possono essere i giovani oggi. Venezia è una città accogliente – ha affermato – e spero che chi di voi vive in terraferma in futuro possa decidere di venire ad abitare in centro storico perché siamo riusciti a portare il lavoro. Questa è la ricetta per ripopolarlo. Continueremo a investire molto sulla residenzialità, infatti non abbiamo venduto nessun alloggio pubblico e li stiamo ristrutturerando tutti, agevolando nelle assegnazioni le giovani coppie. Punteremo tutto sulla vostra generazione, perché rappresentate il nostro futuro. Vi ringrazio a nome di tutta Venezia”.
A rappresentare la “generazione del terzo millennio” 18 giovani, veneziani e non, che dal 12 novembre scorso, assieme ad altri 3mila loro coetanei, si sono immediatamente mobilitati per aiutare a lenire le ferite dell’alta marea eccezionale, contribuendo a salvare monumenti, reperti storici, libri antichi e a prendersi cura dei residenti che, nei giorni successivi, si sono trovati in difficoltà.
Il premio, istituito nel 1978, è stato consegnato dalla vincitrice dell’edizione precedente, la ricercatrice Adriana Albini, prima italiana a essere nominata nel direttivo dell'”American Association for Cancer Research”, nelle mani dei giovani Alice e Aldo.
La cerimonia è stata aperta dal saluto del sovrintendente del Teatro Fenice Fortunato Ortombina ed è proseguita con gli interventi, tra gli altri, della vicepresidente dell’Associazione Settemari Margherita Scattolin, del presidente della Regione Veneto Luca Zaia (che ha inviato un messaggio di ringraziamento) e della presidente dell’Associazione dei Comitati privati internazionali per la salvaguardia di Venezia Paola Marini.
Nei 40 anni precedenti sono state tante le persone, le società e le associazioni a essere insignite del riconoscimento, che si pone l’obiettivo di ringraziare “chi, con la propria attività, impegno e testimonianza ha contribuito al miglioramento sociale e culturale della Città o a diffondere il nome e il prestigio di Venezia nel mondo”: nell’elenco figurano Bebe Vio, Fabrizio Tamburini, Doretta Davanzo Poli, Pino Donaggio, Paolo Baratta, Frances Clarke, Egidio Martini, Alvise Zorzi, Sergio Tagliapietra ‘Ciaci’ e Palmiro Fongher, Feliciano Benvenuti, Sandro Meccoli, Marino Zorzi, Ernesto Canal, Giancarlo Ligabue, Damiano Michieletto. Tra gli Enti, le società e le Istituzioni, invece, ci sono la Comunità mechitarista Armena, il Gran Teatro La Fenice, il quotidiano Il Gazzettino, il Teatro a l’Avogaria di Giovanni e Carla Poli, la Comunità Ebraica, l’Associazione Amici della Fenice e la Reyer Venezia.
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