L’autrice de “Il treno dei bambini” (Einaudi), giovedì 23 gennaio alle 18 presenta il libro in biblioteca; venerdì 24 ne parla in carcere nell’ambito del premio letterario
La scrittrice Viola Ardone, autrice de “Il treno dei bambini” (Einaudi 2019), dopo un incontro giovedì 23 gennaio alla biblioteca Delfini aperto liberamente a tutti, sarà protagonista venerdì 24 di un nuovo appuntamento nel carcere di Sant’Anna con i libri, la lettura e la scrittura, nell’ambito del premio letterario “Sognalib(e)ro”.
La scrittrice giovedì 23, in collaborazione con l’editore e con la libreria Mondadori Bookstore del Cinema Victoria, parlerà del suo romanzo nella biblioteca di corso Canalgrande 103 in dialogo con Fabio Montella, giornalista e storico, collaboratore dell’Istituto storico di Modena. L’iniziativa rientra nell’ambito della rassegna di incontri alla Delfini “Autori in Zona Holden”.
Nella casa circondariale di Sant’Anna, invece, venerdì 24 gennaio, Ardone parlerà del suo romanzo con i detenuti insieme con Bruno Ventavoli, giornalista direttore dell’inserto Tuttolibri del quotidiano La Stampa e direttore del Premio letterario nazionale per le carceri “Sognali(be)ro, promosso dal Comune di Modena con Direzione generale del Ministero della Giustizia – Dipartimento amministrazione penitenziaria, Giunti editore, e con il sostegno di BPER Banca.
Viola Ardone, nata a Napoli nel 1974, è insegnante di latino e italiano al liceo e scrittrice. Ha pubblicato “La ricetta del cuore in subbuglio” (2013) e “Una rivoluzione sentimentale” (2016) entrambi editi da Salani. Il suo ultimo libro è “Il treno dei bambini” (Einaudi, 2019), in corso di traduzione in ben 25 lingue. Il romanzo racconta una storia commovente ispirata ai “Treni della felicità” (come li chiamò l’allora sindaco di Modena Alfeo Corassori) grazie ai quali nel secondo dopoguerra quasi settantamila bambini provenienti dalle zone più povere dell’Italia meridionale postbellica ebbero un’occasione per riscattarsi da fame e analfabetismo, accolti da famiglie in Emilia. È il 1946, infatti, quando Amerigo, dieci anni e occhi che hanno visto troppe cose, lascia il suo rione di Napoli per salire su un treno. Assieme a migliaia di coetanei del Sud attraversa la penisola e trascorre alcuni mesi in una famiglia di Modena, dove il Partito Comunista ha creato una rete di solidarietà per strappare i bambini alla miseria.
“Sognalib(e)ro” nasce con l’obiettivo di promuovere lettura e scrittura negli istituti penitenziari dimostrando che possono essere strumento di riabilitazione, principio sancito dalla Costituzione. Le Biblioteche del Comune di Modena sono impegnate da anni in un progetto di promozione del libro e della lettura all’interno del carcere di Sant’Anna, dove viene svolto un servizio di prestito di libri.
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