L’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini è intervenuto questo pomeriggio nella sala consiliare della Municipalità di Marghera all’inaugurazione della mostra “Mi piace tanto la mia città giardino”, un’esposizione che focalizza l’attenzione sulle immagini dell’archivio storico “P.E. Emmer” dell’istituto scolastico Grimani, entrate ora a far parte di un quaderno ad hoc, presentato proprio durante la cerimonia. Attraverso immagini, temi di scuola (risalenti all’anno scolastico 1956-1957) e scritti è possibile scoprire uno spaccato della “Città Giardino che fu” con gli occhi dei bambini d’allora, alcuni presenti anche in Municipio. Un punto di vista privilegiato che sarà poi sviluppato attraverso la pubblicazione di altri quaderni già in cantiere.
All’inaugurazione hanno partecipato anche il presidente della Municipalità, Gianfranco Bettin, la dirigente scolastica della Grimani Marisa Zanon, il dirigente del Settore Cultura del Comune Michele Casarin, lo storico Sergio Barizza, l’ex docente Daniela Rigon e il figlio del noto insegnante margherino Franceschini, Ezio Franceschini.
“Ringrazio la dirigente Zanon perché, dopo solo un anno di lavoro a Marghera, ha già raccolto frutti importanti – ha dichiarato l’assessore Venturini – E’ proprio vero che le belle idee camminano sulle gambe delle persone. Noi non potevamo dire di no a questo progetto e abbiamo collaborato volentieri nel solco del positivo lavoro intrapreso in questi anni. Questa è una tappa che contribuisce a riaccendere i ricordi di chi ha vissuto quegli anni e a interessare le giovani generazioni. Attorno alla Grimani, infatti, si è cementata l’identità cittadina di Marghera, che ha una sua indiscutibile specificità. La pubblicazione del quaderno e l’inaugurazione di questa mostra – ha concluso – sono un tributo che l’Amministrazione comunale ha voluto riconoscere alla realtà della Grimani, facendo scoprire attraverso gli occhi dei suoi studenti la storia di Marghera”.
Concetti ripresi anche dal presidente della Municipalità, Gianfranco Bettin, che ha sottolineato come nel quaderno si trovino testimonianze illuminanti sulla quotidianità di una comunità che “ha un’identità precisa e una storia condivisa che ci accompagna fino a oggi“.
La mostra sarà aperta fino al 15 febbraio e sarà visitabile da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17, oltre che il sabato dalle 9 alle 13.
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