15 Novembre 2024

Zarabazà

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ALLA TENDA MASSIMO CARLOTTO PRESENTA IL SUO ULTIMO “NOIR “La Signora del Martedì”

Modena-Venerdì 7 febbraio alle 21 si svolge un nuovo appuntamento con i libri alla Tenda dell’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Modena, in viale Monte Kosica angolo viale Molza, in zona stazione autocorriere. Sarà lo scrittore Massimo Carlotto l’ospite della serata con il suo nuovo romanzo noir “La Signora del Martedì” (Edizioni E/O). L’appuntamento è a ingresso libero nell’ambito della rassegna “Dialogo con l’autore” a cura dell’associazione l’Asino che vola, questa volta in collaborazione con la Libreria Ubik. Carlotto, definito come uno dei migliori scrittori di noir e hard boiled a livello internazionale, presenterà il suo libro in dialogo con Stefano Ascari, che insegna alla Facoltà di Design dell’Università di Bologna.

Nel romanzo si racconta di tre personaggi che la vita ha maltrattato: Bonamente Fanzago, attore porno in disarmo che aspetta che ogni martedì una donna affascinante dal passato misterioso paghi i suoi servizi da gigolò alla pensione Lisbona, un alberghetto dove il proprietario, il signor Alfredo, vive la sua condizione di travestito nascondendosi da un ambiente ipocrita e perbenista. Tre esseri umani sui quali la società si accanisce perché più deboli, ma che troveranno il coraggio di difendersi. Non sono eroi senza macchia né paura, hanno debolezze, hanno commesso errori e anche azioni riprovevoli. Ma, soprattutto, aspirano ad amore e rispetto. Quando un imprevisto darà il via a una girandola di effetti collaterali, per i tre diventerà questione di vita o di morte scavare, dentro di sé e nel proprio passato, per trovare le risorse necessarie a tirarsi fuori dai guai. “Con questo romanzo – si legge nella scheda di presentazione – Carlotto va oltre il noir. Non racconta più solo il lato oscuro e criminale della società. Siamo tutti noi a essere interpellati. Perché oggi le gogne mediatiche, i giornalisti a caccia di scoop e i politici dall’ambizione sfrenata stanno trasformando la società in un’arena dove il pubblico reclama lo spettacolo del “diverso” colpevole e del sangue che scorre”.