Nei locali dell’Anagrafe e dell’Urp di Piazza Grande la sperimentazione del progetto Unimore, coordinato dalla professoressa Rita Cucchiara, per mantenere le distanze interpersonali
Prenderà il via all’Urp di piazza Grande e all’Anagrafe di via Santi, due uffici del Comune di Modena che riaprono al pubblico nel corso della prossima settimana, la sperimentazione di un sistema intelligente che consente di analizzare in tempo reale le distanze tra le persone presenti in sala.
Il progetto denominato “Inter-Homines”, messo a punto dall’Università di Modena e Reggio Emilia e in particolare dalla professoressa Rita Cucchiara, direttrice del Laboratorio nazionale di intelligenza artificiale, assieme a un team di professori e ricercatori, viene testato in questi giorni nei locali di Piazza Grande dove ci si prepara alla riapertura predisponendo le misure per consentire l’accesso in sicurezza sia per il pubblico che per gli operatori.
Gli ingressi saranno pertanto regolati in rapporto alla dimensione degli spazi, così come lo saranno le distanze dagli sportelli e delle persone in coda, l’uso della mascherina sarà obbligatorio come negli altri luoghi pubblici chiusi e saranno presenti dispositivi per l’igienizzazione delle mani. Tra i provvedimenti aggiuntivi allo studio, tra i quali la presenza di termoscanner per rilevare la temperatura del delle persone e il potenziamento dei servizi on line, si inserisce anche il sistema firmato da Unimore.
“L’innovativo sistema che sfrutta l’Intelligenza artificiale per analizzare le immagini e verificare geometricamente che le persone non superino le distanze interpersonali – afferma l’assessora alla Smart City Ludovica Carla Ferrari – si inserisce nel complesso delle azioni che stiamo disponendo per contrastare la diffusione del Covid-19, non solo quelle previste dalla legge, ma anche aggiuntive introdotte dall’amministrazione comunale. In questa fase stiamo condividendo il progetto, che è rispettoso della normativa sulla privacy, anche con le rappresentanze sindacali. D’altra parte, la sperimentazione ci consente un ulteriore passo avanti nell’applicazione delle tecnologie smart a servizio della città e per la sicurezza dei cittadini, testando un progetto all’avanguardia in sintonia con quanto Modena sta facendo anche in altri ambiti per lo sviluppo della Smart City”.
Il nuovo sistema consente di monitorare in tempo reale le aree dove le persone sono libere di muoversi per verificare se si creano situazioni di rischio; se questo accade immediatamente una voce richiama al rispetto delle distanze interpersonali previste.
“Ancora una dimostrazione di come il lavoro teorico in reti neurali profonde e in visione artificiale possa concretizzarsi in prodotti concreti”, afferma la professoressa Rita Cucchiara che coordina il progetto. “Inter-homines: monitoraggio continuo per il calcolo del livello dinamico di rischio di contagio è il prodotto di una ricerca pluriennale di Aimagelab sul monitoraggio di persone in sistemi artificiali basati su telecamere. Due gli aspetti particolarmente innovativi: il software è stato realizzato in Italia già prima della diffusione del Covid-19, con concetti privacy-by-design; in secondo luogo, la mappa di rischio che viene realizzata segue i parametri decisi dagli epidemiologi o dalle leggi vigenti per calcolare il rischio.
Il progetto è nato nel curriculum di dottorato di ricerca della scuola ICT di Matteo Fabbri, anche grazie a una collaborazione con Panasonic ed è stato coadiuvato dal fondamentale aiuto di due assegnisti di ricerca, Fabio Lanzi e Riccardo Gasparini, che da tre anni lavorano su questi temi. Abbiamo sperimentato parti del lavoro – continua la diriettrice di AIIS Lab – anche in progetti di interazione uomo macchina con aziende del territorio, ma ora vogliamo impiegarlo per la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori. Il software nasce dai laboratori italiani, sfrutta il risultato di una ricerca totalmente italiana di una rete neurale artificiale generativa che ricostruisce la presenza di persone e la terza dimensione da una singola immagine. Inoltre, il modello decisamente nuovo per il calcolo dinamico del rischio del luogo monitorato potrà essere impiegato come strumento di monitoraggio da remoto, di prevenzione, di pianificazione, di supporto alla popolazione ed ai lavoratori per attuare una frequentazione consapevole legata all’effettivo rispetto delle misure vigenti. Il rischio di prossimità calcolato nel 3D è completamente parametrico e viene integrato nel tempo per offrire mappe vacanti di sicurezza dei locali o delle zone monitorate da telecamere. Il sistema è stato concepito secondo modelli privacy-by-design: è un elettrodomestico come un sensore di fumo più che un grande fratello dato che non registra nulla se non le mappe di occupazione completamente anonime”.
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