23 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

La cantautrice Camilla Fascina torna all’inglese con la band Edwig.

Crumbling, il nuovo videoclip, canta la solitudine delle generazioni moderne e parla del fenomeno degli Hikikomori.

Camilla Fascina, la cantautrice vicentina che si presenta sulla scena musicale con brani sia in italiano che in inglese, da sola e con la sua band, ritorna a cantare sulle note di un rock raffinato e impegnato, e allo stesso tempo suggestivo come nella migliore produzione del rock alternativo.

“Crumbling” (Il mondo si sta sgretolando) è il nuovo pezzo, struggente e trascinante, in cui Camilla canta e suona alla chitarra, accompagnata dalla band che lei stessa ha fondato nel 2018,  gli “Edwig”, formata, oltre che da lei, da Leonardo Zago (chitarra e synth), William Moor (batteria) e Andrea Maggio (basso).

È un pezzo incantevole, che unisce la potenza del rock e il carisma della voce della Fascina, per narrare il disfacimento del mondo odierno, che si frantuma sotto i colpi di una modernità alienante e carica di solitudine. “Crumbling” è una richiesta di aiuto, di un abbraccio, in un mondo moderno che si allontana sempre più dalla sua autenticità, in cui siamo vicini fintamente, perché il contatto generato da una incessante connessione virtuale non potrà mai sostituire il calore di un incontro reale. È una tematica forte, che ci tocca particolarmente in questo momento storico in cui siamo stati chiamati al distanziamento sociale a causa del coronavirus e ci fa capire che, in realtà, soli e distanti lo eravamo già prima del lockdown.

Alle sonorità che, come è usuale aspettarsi dagli “Edwig”, sono ricche di chitarre distorte, bassi sintetizzati e una linea melodica ipnotica, si associano, per dare forza al racconto, le immagini eloquenti del videoclip, visibile in anteprima dal 22 maggio sul sito del Mei (Meeting degli Indipendenti) e su L’Arena.it. Il video è uscito ufficialmente giovedì 28 maggio, sul loro canale Youtube ed è visibile su questo link:   

«Nella stanza del video, io sono diventata un robot. Non distinguo più la realtà dall’immaginazione. Ho il visore sul volto per isolarmi dalla realtà. Ma nel mio video provo ad offrire un messaggio positivo: si può uscire dall’isolamento, grazie alla musica e alle amicizie» ha dichiarato Camilla a cui l’idea è venuta dopo aver visto un documentario sugli Hikikomori. In Giappone, sono chiamati così gli adolescenti che vivono chiusi per anni dentro la loro stanza, senza che i genitori riescano a dissuaderli. «Il rischio più grande di cadere in questa forma di isolamento si presenta negli anni tra la scuola media e le superiori – continua Camilla nella spiegazione del videoclip -. Gli Hikikomori raccontano di avere difficoltà nel presentare il loro corpo agli altri. Per loro, la tecnologia, più che un sistema di connessione e socializzazione, diventa l’unico mondo possibile e li porta alla reclusione. La loro forma di esclusione sociale è stata paragonata alla tradizione dell’Harakiri, il suicidio che si pratica in Giappone, secondo un antico rituale samurai, dovuto alla perdita dell’onore».

La reclusione volontaria degli adolescenti non è circoscrivibile al solo Giappone. Proprio questo aspetto ha catturato l’attenzione di Camilla nel dedicarsi alla realizzazione del nuovo progetto visivo. «Mi ha colpito molto il fatto che questo fenomeno si stia diffondendo anche in Italia, tanto che è stato creato su FB il gruppo “Hikikomori Italia”».