Ultimo weekend di “resiDANZE di primavera”
Coreografa ospite: Paola Bianchi in “NRG”
A Bologna, Teatri di Vita.
Ultimo weekend di “resiDANZE di primavera” con tre appuntamenti di danza. La compagnia Il Cantiere che esplora le dinamiche della pandemia in un lavoro dedicato ai “muri”; Cie Essevesse entra nell’officina di Dante e della Divina Commedia usando la danza e la videoarte. Accanto ai due work in progress, creati in residenza a Teatri di Vita in queste settimane, sarà presentato uno spettacolo ospite: “NRG” di Paola Bianchi, indagine sulla memoria, tra il corpo della danzatrice e la musica dal vivo.
L’appuntamento è negli spazi all’aperto del Parco dei Pini e di Teatri di Vita(via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; nuova app scaricabile dal sito).
La rassegna “resiDANZE di primavera” rientra nel festival “Bologna Estate 2020” del Comune di Bologna, ed è realizzata nell’ambito del progetto interregionale di Residenze Artistiche – Artisti nel territorio, realizzato da Teatri di Vita con il contributo della Regione Emilia Romagna e del MiBACT.
Anche in questo weekend di “resiDANZE di primavera” sono in programma due compagnie che, al termine della residenza artistica a Teatri di Vita, presentano gli esiti del loro lavoro, a cui si aggiunge lo spettacolo dell’artista ospite, Paola Bianchi. Nell’ambito del progetto interregionale di Residenze Artistiche – Artisti nel territorio, realizzato da Teatri di Vita con il contributo della Regione Emilia Romagna e del MiBAC
Il primo appuntamento è con “La commedia divina #like4like”, coreografia e danza Antonino Ceresia e Fabio Dolce, video Nicolas Clauss, musiche Marie Bernard e Romain Aweduti, produzione Cie Essevesse (con il supporto di Klap Maison pour la danse Marseille (FR), Espace Dantza Pau (FR), Théâtre Golovine Avignon (FR), Scène 44 N+N Corsino Marseille (FR), Teatri di Vita Bologna (IT), Stalker Teatro Torino (IT), Off Danse Avignon (FR). Realizzato in residenza a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna).
Cie Essevesse presenta uno studio su Dante e la sua opera. Un lavoro a due che non rappresenta il poema, ma la spinta creatrice del suo autore. Il lavoro si concentra sul rapporto tra arte visiva (grazie alla collaborazione con Nicola Clauss) e uso delle mani nel linguaggio coreografico, facendo eco all’importanza della calligrafia nel momento in cui Dante ha scritto la sua opera.
Coreografi e danzatori sono Fabio Dolce e Antonino Ceresia. Il primo ha ballato per Cannes Jeune Ballet e CCN Ballet de Lorraine durante i suoi dodici anni in Francia, e ha intrapreso una carriera di danza internazionale indipendente per compagnie in Inghilterra, Francia e Italia come Shobana Jeyasingh, De Nada, Dance Theatre Building, Chatha e nei suoi pezzi coreografici. Il secondo è attualmente responsabile del progetto di sensibilizzazione alla danza all’Opera di Marsiglia e scenografo. La sua carriera di interprete si sviluppa tra l’Italia (al corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, l’Aterballetto a Reggio Emilia e il Maggio Fiorentino a Firenze) e la Francia (all’Opera di Bordeaux, a Parigi, l’Opera di Nizza e il Ballet d’Europe a Marsiglia). Insieme hanno costituito nel 2013 la Cie Essevesse, con la quale hanno sviluppato diversi progetti internazionali.
Il secondo appuntamento è con “Wall Dialogue Resistance (ai tempi della pandemia)”; direzione artistica: Sara Marasso e Stefano Risso; direzione di produzione: Giovanna Gosio; produzione esecutiva e social network: João Bispo; partners: Balleteatro – MIRA | artes performativas.Prima residenza di studio: DevirCapa Centro de Artes Performativas do Algarve, Faro. Progetto: associazione culturale IL CANTIERE. Realizzato in residenza a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna
Il Cantiere torna a Teatri di Vita dopo l’esperienza della scorsa edizione di “ResiDanze di Primavera”. Sara Marasso e Stefano Risso, rispettivamente corpo e contrabbasso, penetrano nelle memorie e nelle attualità del quartiere, per restituirne le suggestioni in danza, musica e video, con un tema preciso, quello dei muri, in particolare nell’esperienza della pandemia. “Wall Dialogue Resistance” è un progetto performativo partecipativo, il cui obiettivo, attraverso un linguaggio contemporaneo multidisciplinare, è la creazione di un racconto multimediale, la storia di una comunità e di un territorio.
La danzatrice e coreografa Sara Marasso e il bassista e compositore Stefano Risso iniziano a collaborare dal 2014 a una serie di progetti artistici che uniscono suono e movimento in un’ottica multidisciplinare che include l’utilizzo del corpo e della musica, uniti al video e alle nuove tecnologie. L’associazione Il Cantiere sviluppa produzioni per spazi teatrali e urbani in una prospettiva interdisciplinare che collega la danza contemporanea con la composizione musicale contemporanea, la musica dal vivo, le arti visive, il video e nuove tecnologie. Nel 2019 hanno presentato a Teatri di Vita “131 urban rendez-vous”.
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Spettacolo ospite è “NRG”, coreografia e danza Paola Bianchi, musiche composte ed eseguite dal vivo Fabrizio Modonese Palumbo, tutor Roberta Nicolai, Raimondo Guarino, sguardo esterno Ivan Fantini, staff scientifico Laura Gemini, Giovanni Boccia Artieri, Annapaola Lovisolo, Alessandro Pontremoli; progetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza della Regione Emilia-Romagna; Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro); nell’ambito del progetto residenze coreografiche Lavanderia a Vapore; produzione PinDoc; coproduzione Agar, Teatri di Vetro, Teatro Akropolis; con il contributo di Mibac e Regione Sicilia.
L’artista ospite di questo weekend è Paola Bianchi, che presenta NRG, parte del solo ENERGHEIA, con le musiche dal vivo di Fabrizio Modonese Palumbo. Il progetto nasce da un’immersione emotiva negli archivi retinico-mnemonici di una quarantina di persone a cui è stato chiesto: quali sono le immagini pubbliche che si sono impresse nella tua retina e che anche dopo molto tempo continuano a essere vive nella tua memoria visiva? Ogni immagine di questo atlante mnemonico personale e condiviso è entrata così nel corpo deformandolo, fino a generare nuovi stati del corpo.
Paola Bianchi, coreografa e danzatrice, è attiva sulla scena della danza contemporanea a partire dalla fine degli anni ottanta, quando dà vita alla compagnia Gincobiloba con Enrica Brizzi. Nel 1994 fonda l’associazione culturale AGAR. Nel 2009 costituisce il [collettivo] c_a_p, composto da coreografe e studiose, impegnato nella divulgazione della cultura della danza contemporanea. Dal 2015 è parte dell’associazione culturale Pindoc. Collabora con musicisti, artisti visivi, videoartisti, registi cinematografici e teatrali. Con i suoi spettacoli partecipa a festival nazionali e internazionali. La sua ricerca intorno al corpo la spinge a indagare la visione della coreografia per mezzo del video portandola a partecipare a molti festival dedicati alla videodanza. Conduce laboratori di ricerca coreografica e tiene lezioni teoriche presso alcuni atenei italiani. Ha curato la direzione artistica di rassegne e festival.
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