15 Novembre 2024

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La Terramara di Montale si regala un’apertura

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Il Parco archeologico open air riapre le porte con l’iniziativa “Stelle e Scintille”, dopo gli appuntamenti della stagione primaverile

Un’apertura straordinaria, dopo il gradimento riscontrato con il ritorno delle visite in sicurezza dopo i mesi del lockdown. La stagione primaverile degli appuntamenti è conclusa, ma il Parco archeologico della Terramara di Montale ha scelto di aprire una volta di più, nella serata di sabato 27 giugno. Così il Museo all’aperto dedicato alla civiltà sviluppatasi anche nel territorio modenese nell’età del bronzo (circa 3.500 anni fa) riapre le porte sabato sera con l’iniziativa “Stelle e Scintille”.

Lo staff ha infatti scelto di garantire un’apertura straordinaria all’insegna della dimostrazione di archeologia sperimentale più spettacolare e richiesta fra quelle che propone: la fusione del bronzo. Grazie alle competenze dei metallurghi, e all’arrivo dell’oscurità, le scintille prodotte dalla fusione del bronzo dialogheranno con le stelle dando vita a una serata piena di magia.

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Si parte alle 18 con visite ogni ora fino alle 23.30 nelle modalità già sperimentate: massimo di 12 visitatori per turno, ultimo ingresso alle 22. L’ingresso costa 7 euro, ridotto 5, gratuito fino a 5 e oltre 65. La prenotazione è raccomandata chiamando il numero 335 8136948, dalle 9 alle 12 dal lunedì al venerdì – o lo 059 532020 il sabato stesso dalle 18; o scrivendo a museo@parcomontale.it e assicurandosi di ricevere conferma.

Al termine delle visite, è possibile trattenersi nel museo all’aperto per un aperitivo, cena o dopo cena con “La Vetusta – gastronomia su ruote”.

Come previsto dalle disposizioni sanitarie non sarà possibile svolgere il laboratorio per bambini in presenza, ma sarà fornito un kit a ogni piccolo partecipante accompagnato da un tutorial scaricabile dal sito del parco della Terramara oppure dal canale Youtube dei Musei Civici di Modena.

L’apertura straordinaria di sabato si deve anche a numerose richieste di visitatori. Questi ultimi sono stati circa 750 dalla riapertura con la formula che prevedeva, oltre alle domeniche (che quattro volte hanno esaurito i posti disponibili), visite pomeridiane venerdì e sabato. In percentuale risultano in maggioranza i visitatori dalla provincia (42 per cento) seguiti da quelli dalla regione (32 per cento), mentre da Modena è arrivato il 21 per cento e un altro 5 per cento è da fuori regione.