Intervengono:
Alessandro Triulzi e Zakaria Mohammed Ali, Archivio delle Memorie Migranti
Hevi Dilara, regista dell’opera
Antonio Medici, direttore del Premio Zavattini
Terzo appuntamento per gli incontri online organizzati dal Premio Zavattini sulla sua pagina FB: mercoledì 8 luglio, alle ore 18:00, sarà presentato l’Archivio delle Memorie Migranti (AMM), nuovo partner del Premio, e trasmessa una sua produzione, il cortometraggio La vita per lei di Hevi Dilara, tra gli episodi del film Benvenuti in Italia. Interverranno per AMM Alessandro Triulzi e Zakaria Mohammed Ali, insieme a Hevi Dilara, regista dell’opera e Antonio Medici, direttore del Premio. L’appuntamento vuole essere l’occasione di far conoscere a tutti un’importante realtà di studio e narrazione delle migrazioni in Italia e nel mondo.
L’Archivio delle memorie migranti accoglie racconti, autonarrazioni e dialoghi tra chi ha vissuto l’esperienza della migrazione e vuole condividerla e chi è interessato a conoscerne il vissuto e le riflessioni. E’ una “comunità di pratica”, fatta di persone che perseguono obiettivi comuni da punti di vista diversi e molteplici: dalla raccolta di testimonianze alla produzione di racconti di sé, dalla realizzazione di produzioni audiovisive partecipate alla elaborazione di materiali didattici per far rivivere l’esperienza della migrazione nelle scuole.
La vita per lei, che sarà introdotto dalla stessa regista (rifugiata politica, musicista e poetessa curda), racconta la storia di una famiglia curda che ha subito violenze, anni di carcerazione e dure condanne. Approdata in Italia, la coppia trascorre circa un anno e mezzo nel Centro di Accoglienza di Ercolano, dividendo gli spazi angusti di una stanza spoglia, senza riuscire ad avere un punto di riferimento, vedendo trasformare in un’altra prigione il proprio sogno di libertà. Il film è uno dei cinque cortometraggi di Benvenuti in Italia, scritti, girati e diretti da ragazze e ragazzi immigrati e rifugiati politici nel nostro paese. Un mosaico di piccole storie accomunate dalla ricerca di uno sguardo interno sulla condizione migrante e, insieme, un ritratto composito dell’Italia e del suo sistema di accoglienza riflesso negli occhi di chi arriva. Uno sguardo attento e allo stesso tempo lieve sull’Italia che cambia.
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