Martedì 11 agosto la scrittrice Romana Petri aprirà la 34^ edizione della storica rassegna letteraria DolomitIncontri, il salotto culturale più in quota delle Dolomiti, che anche per l’estate 2020 prosegue inesorabile il suo cammino! La rassegna nata a San Martino di Castrozza nel 1986 come “Incontri con l’autore” è diventata fin da subito un appuntamento fisso dell’estate ai piedi delle Pale. Dal 2011 in occasione del suo 25° compleanno la kermesse ha preso il nome di DolomitIncontri in omaggio all’impareggiabile scenario che attornia questi appuntamenti. Le Pale di San Martino, e più in generale le Dolomiti, sono diventate non solo la splendida cornice della rassegna, ma importanti pagine della stessa: ai consueti e preziosi appuntamenti rivolti alla letteratura e all’attualità, se ne sono aggiunti di nuovi, dedicati innanzitutto alla pura passione per la montagna.
Anche nel 2020, nonostante tutte le difficoltà di una situazione in continua evoluzione, il salotto culturale di San Martino di Castrozza, giunto alla sua 34^ edizione, accompagnerà gli ospiti della nota località dolomitica in un viaggio letterario tra intellettuali, autori di spicco, alpinisti ma anche personaggi fuori dagli schemi, attraverso i quali aprire lo sguardo verso la contemporaneità e le nuove sfide che il domani ci riserva.
DolomitIncontri 2020 aprirà le danze con l’autrice Romana Petri che presenterà il suo nuovo appassionato e appassionante romanzo biografico dedicato alla straordinaria figura di Jack London “Figlio del lupo” (Mondadori). La rassegna vedrà nel corso del mese di agosto avvicendarsi Andrea Bianchi, Francesco Vidotto, Massimiliano Ossini ed Enrico Bertolino. Tutti e cinque gli appuntamenti in programma si svolgeranno presso la Casa della Montagna di San Martino di Castrozza alle ore 18.00 e saranno contemporaneamente disponibili online in diretta streaming sulla pagina Facebook @visitsanmartino.
Per il calendario completo della 34^ edizione di DolomitIncontri e per la prenotazione del posto in sala: www.sanmartino.com
Romana Petri, autrice e traduttrice – tra le sue opere “Ovunque tu sia” (2008), “Ti spiego” (2010), “Tutta la vita” (2011), “Le serenate del Ciclone” (2015) Premio Super Mondello e Mondello Giovani, “Il mio cane del Klondike” (2017), “Pranzi di famiglia” (2019) Premio The Bridge. Con “Figlio del lupo” (Mondadori 2019).
Romana Petri ha raccolto una delle sfide più fascinose che una scrittrice poteva intravvedere: quella di raccontare la vita di Jack London, un uomo che ha fatto il pugile, il cacciatore di foche, l’agente di assicurazioni, il cercatore d’oro, che ha amato l’ombra azzurra delle foreste e la smagliante solarità dei mari, che ha guardato, ceruleo d’occhi e di pensieri, l’anima dei popoli in lotta e il cuore delle donne. In quest’opera le donne sono il vero motore del racconto: la fragranza piccolo-borghese di Mabel, la concretezza di Bessie, il fascino intellettuale di Anna Strunsky, la determinazione di Charmian, l’insostituibilità della sorella Eliza. Eppure Romana Petri non ha scritto una biografia: “Figlio del lupo” è un romanzo che srotola il filo di una storia vera, così come è vera la storia dei personaggi che abbiamo amato. E allora ecco sciorinate le vicende di un uomo sospeso fra il rovello ispirato del grande narratore e la voce dispiegata del socialista che vuol parlare, da rivoluzionario, a sette milioni di lavoratori ma non rinuncia a farsi allacciare le scarpe perché non ha tempo da perdere, sospeso fra il gioco dell’amore promesso, vissuto, tradito sempre ad alte temperature e il tormento di un fallimento incombente, malgrado il clangore del mondo e il fuoco alto della fama.
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