25 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

I nuovi appuntamenti online targati NATIONAL GEOGRAPHIC FESTIVAL DELLE SCIENZE – DIGITAL

Un programma sempre più ricco e affascinante, per scoprire come vengono addestrati gli astronauti,

il rapporto tra genetica e conservazione della fauna selvatica e un viaggio tra i semi per conoscere le più curiose esperienze di biodiversità agricola.

Qual è il modo migliore per prepararsi ad affrontare le sfide spaziali? Perché la conservazione del DNA darà un futuro alle specie rare? Esiste un’alternativa al modello di agri-business delle multinazionali? Gli ospiti dei prossimi appuntamenti digital targati NATIONAL GEOGRAPHIC FESTIVAL DELLE SCIENZE, in programma dal 14 al 18 settembre, sono davvero pronti a stupire il pubblico di ogni età, con una serie di “viaggi” virtuali senza confini. Il festival è promosso dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Codice Edizioni.

Tre appuntamenti che sono parte del ricco palinsesto in streaming – e sempre disponibile nei canali social – che accompagnerà il pubblico verso l’edizione live del Festival, previsto dal 23 al 29 novembre negli straordinari spazi dell’Auditorium Parco della Musica.

«Grazie a questa serie di incontri digitali – spiega Vittorio Bo, direttore del National Geographic Festival delle Scienze – stiamo facendo conoscere al grande pubblico curiosità scientifiche, mestieri davvero insoliti, scoperte, innovazioni e sperimentazioni. Rispondiamo a domande utili per comprendere il presente e il futuro, ma soprattutto il valore e l’estremo attuale bisogno che abbiamo della scienza, in tutte le sue declinazioni.»

A seguire l’elenco degli eventi dal 14 al 18 settembre:

Lunedì 14 settembre, ore 17:00 – Sezione “Pillola di scienza”

COME SI ADDESTRA UN ASTRONAUTA?

ESPLORARE LE PROFONDITÀ DELLA TERRA PER SOPRAVVIVERE NELLO SPAZIO

Con Loredana Bessone, Responsabile progetti ESA CAVES e PANGAEA

In collaborazione con ESA

Che per andare nello spazio sia necessario passare sottoterra non pare intuitivo, eppure partecipare a spedizioni scientifiche tecnologiche ed esplorative in ambienti estremi, in equipaggi rappresentativi di future missioni spaziali è uno dei migliori metodi, per prepararsi alle complessità dello spazio. L’ESA offre dal 2011 agli astronauti, cosmonauti e persino taikonauti delle agenzie spaziali internazionali la partecipazione al corso in ambiente ipogeo CAVES, sviluppato in collaborazione con scienziati, speleologi ed esploratori italiani e riconosciuto ufficialmente dalla scuola nazionale di speleologia del CAI. Il corso si è svolto in passato Sardegna, Sicilia e al confine tra il carso triestino e la Slovenia. Durante le sei spedizioni svoltesi dal 2011 ad oggi, 34 astronauti internazionali hanno partecipato, contribuendo a importanti ricerche scientifiche.

Mercoledì 16 settembre, ore 17:00 – Sezione “Incontri”

LA GENETICA PER LA CONSERVAZIONE DELLA FAUNA SELVATICA

VISITA AI LABORATORI DI OZZANO DELL’EMILIA

Si può conservare una specie rara a partire dall’analisi del suo DNA? La risposta è sì, grazie alle tecniche di biologia molecolare sulle quali da anni lavora l’Area per la genetica della conservazione di ISPRA, presso i laboratori di Ozzano dell’Emilia (BO). La disciplina su cui si basano le attività dell’Area utilizza, infatti, le teorie e le metodologie della genetica evoluzionistica e della genetica di popolazione per ridurre il rischio di estinzione di specie minacciate, con l’obiettivo di preservarle come entità dinamiche e capaci di reagire in maniera attiva e a lungo termine ai cambiamenti ambientali. Numerosi i progetti di ricerca nazionali ed internazionali in cui è coinvolta l’Area. Dal monitoraggio non-invasivo di specie elusive come il lupo, la lontra, l’orso e il gatto selvatico, alla ricostruzione della storia evolutiva di specie o sottospecie uniche al mondo (endemismi italiani), dalla caratterizzazione genetica di specie a rischio di estinzione o poco note dal punto di vista scientifico, alla lotta al bracconaggio e ai traffici illeciti internazionali di specie protette fino al monitoraggio della biodiversità delle acque interne grazie alle tecniche di metabarcoding applicate a campioni di DNA ambientale.

Venerdì 18 settembre, ore 17:30 – Sezione “Presentazioni di libri”

Presentazione del libro “Semi ritrovati”

con gli autori Elisabetta Tola e Marco Boscolo

In collaborazione con Codice Edizioni.   

All’inizio del Novecento, il genetista russo Nikolaj Vavilov girò mezzo mondo e studiò metodi per produrre nuove varietà di piante che rendessero di più e fossero adatte ai diversi climi dell’Unione Sovietica, che in quegli anni stava conoscendo un notevole aumento della popolazione. In un vero e proprio racconto on the road che ripercorre alcune tappe dei viaggi di Vavilov, Marco Boscolo ed Elisabetta Tola sono andati a conoscere i “guardiani” della biodiversità agricola che hanno imparato la sua lezione: ricercatori, contadini e nuovi artigiani che oggi stanno innovando l’agricoltura recuperando le varietà e i semi locali che rischiano di scomparire, sostituiti da prodotti industriali uguali in tutto il mondo ma poco adatti a far fronte agli effetti del cambiamento climatico. Non c’è traccia di nostalgia in questo viaggio, bensì una nuova idea di innovazione alimentata da una rete globale – che include anche tutti i Paesi visitati: Senegal, Etiopia, Iran, Indonesia, Francia, Stati Uniti e Italia – che sta proponendo modelli di produzione e filiere diverse per garantire, nel segno di Vavilov, che nonostante gli stravolgimenti climatici che dovremo affrontare nessuno debba soffrire la fame.