21 Novembre 2024

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La Torta in cielo: l’omaggio di Paolo Capodacqua a Gianni Rodari

Esce per Storiedinote.fr nei principali negozi italiani e negli store digitali  La Torta in cielo, l’omaggio musicale di Paolo Capodacqua al grande Gianni Rodari nel centenario della nascita. Un lavoro nato nel 1992, quando fra i primissimi dopo Sergio Endrigo e Virgilio Savona, volle dare voce alle poesie di Rodari. Quel lavoro divenne un CD nel 2004 che rimase lì, nel cassetto, mai distribuito. E che oggi, rimasterizzato ed impreziosito delle grafiche pittoriche di Enzo De Giorgi, prende l’emblematico sottotitolo di Con cento candeline per Gianni Rodari per ricordare il favoloso Gianni che ad ottobre di quest’anno avrebbe oltrepassato la soglia dei cent’anni.

Marcello Argilli, scrittore, autore televisivo di fortunati programmi Rai degli anni ‘60, amico e biografo di Gianni Rodari, ha scritto, nel 1994, queste parole sul lavoro di Paolo Capodacqua.

Gianni Rodari aveva una grande passione per la musica, da ragazzo aveva studiato per anni il violino e, oltre che poeta e scrittore, è stato anche un autore teatrale, gli era perciò naturale il senso dello spettacolo musicale. Con una felice intuizione, Paolo Capodacqua ha colto questa poco nota disposizione di Rodari e ha realizzato un suo personale lavoro di grande valore.
Come ha proceduto?
Ha scelto dei significativi testi poetici di Rodari e su essi, con un originale equilibrio tra testo, musica, canto e brevissimi siparietti parlati, ha inventato uno spettacolo teatrale, le cui canzoni fanno parte di questo album.
In che cosa consiste l’originalità del suo lavoro?
In primo luogo non ha realizzato il solito spettacolino infantile bamboleggiante. Per Rodari era un fermo principio pedagogico non bamboleggiare mai rivolgendosi, in qualsiasi forma, ai bambini.
Il ritmo e la melodia della sua musica e la sua limpida voce accattivante si applicano con grande rispetto ai  testi e, nello  stesso  tempo,  dilatano  e  rendono  fruibilissimi  gli  effetti  della  parola
poetica di Rodari.


Paolo Capodacqua non si è proposto, quindi, come spesso deprecabilmente accade a chi si rivolge ai bambini, come un attore che si serve dei testi per esibirsi in un suo gratificante show personale, ma di farsi interprete creativo di un mondo poetico di alto livello come quello di Rodari.
Anche per questo il suo lavoro appare come un antidoto a tanta volgarità spettacolare che cerca solo effetti epidermici. Non solo, infatti, riesce a stimolare profondi bisogni fantastici ed emotivi dell’infanzia, ma costituisce anche, tra l’altro, uno dei rarissimi casi in cui il fascino della parola cantata può far incuriosire alla parola scritta e, in questo caso, a leggere Rodari.
Proprio perché gli è estraneo l’esibizionismo narcisistico, Paolo Capodacqua è riuscito a realizzare un piacevolissimo lavoro che ha il grande merito di costituire per i bambini una doppia iniziazione poetica e musicale”.