Firenze– Napoleone Bonaparte è vivo, pronto a tornare in sella e riprendere il controllo dell’Europa. Siamo chiaramente nell’ambito del fantastico, anzi nell’“ucronia”, una delle specialità dello scrittore aretino Perifrancesco Prosperi, che ha appena dato alle stampe il romanzo Napoleone è morto all’Elba – due volte (Mauro Pagliai Editore, pp. 140, euro 15).
Prosperi, fumettista e noto autore di fantascienza, ha pubblicato decine di racconti e romanzi, sconfinando anche nei campi del giallo e dell’horror. Spesso ospite delle più importanti riviste e collane del genere (Urania, Galassia, Robot, I Romanzi del Cosmo), firma oggi un’avvincente opera fantastorica che parte da una premessa fondamentale: il “Grande N.” non è morto a Sant’Elena, e non ha neppure combattuto a Waterloo. Dopo l’esilio all’Elba infatti, poco prima di arrendersi a un male incurabile, ha lasciato le redini dell’isola al giovane Napoleone II. Nel 1870, poi, i Bonaparte sono stati scacciati ed è nata la Repubblica Indipendente dell’Elba. Il romanzo prende il via ai giorni nostri, quando il patriota Michele Pardo riesce a far “risorgere” il grande condottiero, grazie a tecniche di clonazione sviluppate da un medico nazista. Il nuovo Napoleone è acclamato presidente della repubblica elbana, ma le sue ambizioni sono ben altre: resosi conto che l’Italia è mal governata da decenni, elabora un piano per conquistarla e farla rinascere, e le sue mire non si fermano qui. Tuttavia il grande imperatore dovrà fare i conti con una realtà sinistra: spesso la storia si ripete, e anche chi ha una seconda occasione deve guardarsi dagli scherzi del destino… e della genetica.
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