Il buyer di Mantovani, storica insegna toscana, racconta a MFF le sue impressioni su Pitti Connect, che ospita sia l’uomo che Super: “È fatta davvero bene”. L’impatto della pandemia sulla sua azienda e l’evoluzione del concetto di trend sono gli altri temi affrontati
La possibilità di entrare subito in contatto con la loro storia di un marchio è solo una delle caratteristiche che fanno di Pitti Connect un esperimento riuscito. E a spiegarlo a MFF è Paolo Mantovani di Mantovani, storica insegna toscana. “La piattaforma, che ospita sia Pitti uomo che Super, è fatta davvero molto bene”, ha evidenziato il buyer, “all’interno ci sono tutte le informazioni che solitamente ricerchiamo”.
Una versione digitale che ha tutti i presupposti per affiancare la quella fisica. “A mio parere, la formula ibrida, che comprende online e offline, è la più moderna ed efficiente. Non esiste che uno dei due mondi soppianti l’altro”, ha spiegato Mantovani, che pur preferendo l’incontro fisico sostiene che molte collezioni si prestano bene all’acquisto sul web. D’altronde, la selezione online è stato un processo obbligato durante i mesi di lockdown. “Credo che il phygital si evolverà e potrà avere una prosecuzione”. Ash, Sundress, Tatras, Kate Cate e Herno Laminar sono i brand segnalati su Pitti Connect.
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