Mercoledì 18 novembre – Ore 18:30
Se c’è un aldilà sono fottuto.
Vita e cinema di Claudio Caligari
di Simone Isola e Fausto Trombetta
Introducono il film
Simone Isola e Valerio Mastandrea
L’incontro sarà moderato da
Antonio Medici – direttore Premio Zavattini UnArchive
Aurora Palandrani – CDA AAMOD
Roberto Roversi – presidente Arci Ucca
Antonio Borrelli – vicepresidente nazionale Arci Ucca
On line su sulle pagine FB ufficiali del Premio Zavattini e di Arci Ucca
Il film è visibile in streaming su RaiPlay
Inizierà mercoledì 18 novembre 2020 alle ore 18.30, la rassegna online organizzata dal Premio Zavattini UnArchive in collaborazione con ARCI UCCA dedicata a film, di finzione e documentari, che utilizzano in modo creativo e originale i materiali tratti da archivi filmici e televisivi. Il primo appuntamento, in diretta streaming sulle pagine FB ufficiali del Premio Zavattini e di Arci Ucca, è con Se c’è un aldilà sono fottuto. Vita e cinema di Claudio Caligari (2018) di Simone Isola e Fausto Trombetta. Il film, parabola biografica e artistica di un regista dalla grande libertà e coerenza espressiva, verrà introdotto dal regista Simone Isola e da Valerio Mastandrea, interprete al fianco di Caligari nella produzione del suo ultimo film, Non essere cattivo (2015). L’incontro sarà moderato dal direttore del Premio Zavattini Antonio Medici, dalla coordinatrice Aurora Palandrani e da Roberto Roversi e Antonio Borrelli, rispettivamente presidente e vicepresidente nazionale di Arci Ucca. Il film è visibile in versione integrale su RaiPlay.
La rassegna continuerà il 25 novembre con Dove bisogna stare di Daniele Gaglianone e Arrivederci Saigon di Wilma Labate. Nel mese di Dicembre 2020 seguiranno altri appuntamenti che verranno comunicati a breve.
SINOSSI
Vita e Cinema sono nella parabola umana di Claudio Caligari due elementi indissolubili.
Il film li racconta attraverso le tappe della lavorazione di Non essere cattivo, con le immagini e i ricordi di attori e tecnici di quella troupe/famiglia che si è stretta attorno a lui consentendogli di portare a termine il suo terzo ed ultimo film.
Il film è una lucida e profonda riflessione su uno degli autori più ‘misteriosi’ del nostro cinema, che ci ha lasciato prematuramente con una filmografia di soli tre titoli.
Seguendo le tappe fondamentali della lavorazione della sua ultima fatica, Non essere cattivo, il documentario offre il ritratto appassionato di un uomo e di un cineasta che ci ha regalato, con la sua coerenza etica ed estetica, delle opere di grande libertà espressiva. Ai margini dell’industria, lontano dai riflettori, outsider per scelta (non soltanto sua), Caligari è entrato nel culto raccontando la tossicodipendenza di un gruppo di giovani di Ostia nel suo primo film, Amore tossico, presentato alla Mostra di Venezia nel 1983.
Cantore della strada, degli “ultimi”, senza pietismo né commiserazione, il regista è poi tornato dietro la macchina da presa solo quindici anni dopo, nel 1998, portando sullo schermo la violenza di una banda di rapinatori romani con L’odore della notte. Protagonisti di quel film Giorgio Tirabassi, Marco Giallini e Valerio Mastandrea.
Proprio quest’ultimo, negli anni rimasto legato al regista, lo ha accompagnato nella difficile realizzazione della sua ultima opera, presentata postuma sempre a Venezia, accolta da applausi e lacrime.
Note di regia
Più di qualcuno in questi due anni ha sollecitato la realizzazione di un film su Claudio Caligari. Abbiamo preferito far scorrere del tempo per riflettere e reprimere un po’ di disagio nell’affrontare la sua storia. Forse perché detestiamo la retorica, ma anche la retorica sulla retorica, il cinismo, la volontà di trarre conclusioni dietro la tastiera di un computer. Ora, a distanza di qualche anno dall’uscita di Non essere cattivo, è possibile accostarsi a un personaggio così complesso e al tempo stesso affascinante con il dovuto distacco e con la necessaria lucidità.
Pochi incontri non possono bastare a carpire l’essenza di un uomo di sessantasette anni, con un intenso vissuto alle spalle. Le impressioni che si traggono non possono che essere parziali, magari lontane dalla realtà.
Non è dunque nostro obiettivo rispondere ai soliti quesiti, al perché Claudio Caligari si sia ritrovato più o meno coscientemente ai margini del sistema cinematografico né indagare sui torti subiti e sui mancati riconoscimenti. Ora più che mai sono i film a parlare di lui e a farcelo conoscere. Vogliamo semplicemente riflettere sul percorso di un autore coerente con le proprie idee di cinema e di vita, geloso delle sue convinzioni, intransigente anche con sé stesso, che ha riversato la sua personalità nelle poche opere che è riuscito a realizzare con quella libertà espressiva che riteneva inderogabile.
Scheda tecnica
Regia: Simone Isola, Fausto Trombetta
Produzione: Kimerafilm (Paolo Bogna, Simone Isola), Rai Cinema, Minerva Pictures
Durata: 105’
Lingua: italiano
Paesi: Italia
Interpreti: Valerio Mastandrea, Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D’Amico, Roberta Mattei, Adelina Ponti
Fotografia: Maurizio Calvesi
Montaggio: Mario Marrone
Musica: Marco De Annuntiis
Il Premio Zavattini è promosso e organizzato dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, con il sostegno del MIBACT, della Regione Lazio, dell’Istituto Luce Cinecittà e di Nuovo Imaie,con la collaborazione di Cineteca Sarda, Archivio Cinema del Reale OfficinaVisioni, Deriva Film, Arci Ucca, Ficc, Bookciak, Azione!, Homemoviese Archivio delle Memorie Migranti. Media partner: Radio Radicale e Diari di cineclub.
Altri articoli
Storie di inganni, conflitti, fallimenti e amore La terza call del 2024 di IDM Alto Adige affronta i grandi temi della vita
CIAK Classici in rete”: studenti delle scuole medie portano Giufà e i classici della tradizione su TikTok
Continuano le Masterclass del progetto The 48 Hour Film Project