17 Novembre 2024

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FIFA, OMS, Commissione Europea e Gruppo Sport del Parlamento Europeo rinnovano la campagna #SafeHome per fermare la violenza sulle donne

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, FIFA, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Commissione Europea e Gruppo Sport del Parlamento Europeo hanno unito le forze per far crescere la consapevolezza sul problema della violenza domestica e per chiedere di mettere fine alle prepotenze nei confronti di donne e bambini.

Dando seguito alle precedenti iniziative lanciate nei primi mesi del 2020, la nuova campagna #SafeHome è un messaggio congiunto che viene lanciato il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

L’iniziativa giunge mentre la pandemia di COVID-19 continua a colpire le popolazioni di tutto il mondo e in molte nazioni vengono nuovamente applicate misure di confinamento in casa, mettendo ancora più in pericolo le donne e i bambini vittime di abusi. Importante, su questo tema, la recente pubblicazione dal titolo La strategia dell’UE sui diritti delle vittime (2020-2025)

Parlando della nuova campagna, Gianni Infantino, Presidente FIFA ha dichiarato:

“La violenza non deve trovare posto nella nostra società e il calcio, così come tutti gli altri sport, non fa eccezione. La FIFA è fortemente impegnata, insieme ad altre organizzazioni internazionali di primaria importanza, nel continuare il lavoro intrapreso per dire basta alla violenza. Il calcio sarà utilizzato come una piattaforma di sensibilizzazione su questo tema e su altre problematiche rilevanti che caratterizzano la società odierna”.

“Il mondo deve essere risoluto negli sforzi volti a mettere fine alle prepotenze su donne e bambini. Prevenire e reagire con fermezza a questa diffusa violazione dei diritti umani dovrebbero essere presupposti fondamentali di ogni piano nazionale in risposta al COVID-19” ha affermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale OMS. “Ciascuno di noi è chiamato a dare sostegno alle vittime di violenze, verificando che queste persone siano al sicuro e ricevano il supporto e i servizi essenziali di cui hanno continuamente bisogno”.

Helena Dalli, Commissaria UE per l’Uguaglianza, ha ribadito:

“La violenza su donne e bambini rappresenta una violazione dei diritti umani e non può trovare posto nell’Unione Europea, così come in nessun altro luogo del mondo. Questa pandemia è un test per l’umanità. Ha portato a una maggiore esposizione delle donne e dei bambini alla violenza domestica ed è nostro compito debellare questa ulteriore minaccia pandemica”.

“L’UE è impegnata a lavorare senza sosta con i suoi partner per prevenire e combattere la violenza sulle donne. Occorre intensificare gli sforzi per affermare l’uguaglianza di genere e per sradicare i soprusi ai danni di donne e bambini”.

“Sono onorata di far parte della campagna congiunta SafeHome in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”.

“Noi tutti abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce per proteggere i diritti delle donne e per combattere ogni forma di prevaricazione, tematiche che rivestono ancora più importanza nel frangente storico che stiamo vivendo, in cui il confinamento in casa può facilmente incrementare il rischio di abusi domestici. Sfruttiamo il potere dello sport per sensibilizzare le persone su questo problema e sforziamoci di porre fine alle violenze e alle prevaricazioni” ha aggiunto Mariya Gabriel, Commissaria UE all’Innovazione, Ricerca, Cultura, Educazione e Politiche Giovanili.

“Poiché nel mondo quasi una donna su tre ha subito maltrattamenti nel corso della propria esistenza, la violenza domestica ha un impatto devastante sulle vite di molte persone nella nostra società”.

“Attraverso questa campagna congiunta e insieme con FIFA, Organizzazione Mondiale della Sanità e Gruppo Sport del Parlamento Europeo, è vitale continuare a far sentire la nostra voce in nome delle persone a rischio di violenza domestica e agire in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema”, ha affermato Marc Tarabella, membro del Parlamento Europeo e co-presidente del Gruppo Sport presso lo stesso organo legislativo continentale.

La campagna si rivolge alla gente comune e ai responsabili decisionali (include anche raccomandazioni ai governi) in modo da aumentare la consapevolezza dei rischi, ma anche per suggerire quali azioni possano essere compiute per prevenire e mitigare i pericoli stessi.

La campagna video di sensibilizzazione è coinvolge 19 calciatori e calciatrici del passato e del presente – Álvaro Arbeloa, Rosana Augusto, Vítor Baía, Khalilou Fadiga, Tomasz Frankowski, Matthias Ginter, David James, Andrzej Juskowiak, Giorgos Karagounis, Annike Krahn, Marco Materazzi, Milagros Menéndez, Noemi Pascotto, Graham Potter, Mikaël Silvestre, Kelly Smith, Óliver Torres, Clémentine Touré e Theodoros Zagorakis – che hanno fornito il loro contributo per affrontare la grave problematica in questione. Anche due membri del Parlamento Europeo che in passato giocavano a calcio hanno preso parte all’iniziativa.

La campagna è in fase di pubblicazione sui diversi canali digitali FIFA e l’hashtag #SafeHome è stato promosso mettendo a disposizione delle 211 associazioni membre della FIFA e di diverse agenzie media, una serie di grafiche multimediali, così da facilitarne la localizzazione e ampliare ulteriormente il messaggio in tutto il mondo.

Per finalità editoriali, la campagna video può essere scaricata qui.

Nel 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e FIFA hanno sottoscritto un accordo di collaborazione quadriennale per promuovere a livello globale, attraverso il calcio, stili di vita all’insegna della salute. Maggiori informazioni sul protocollo d’intesa OMS-FIFA si possono leggere qui.

Nel marzo 2020 le due organizzazioni hanno lanciato congiuntamente la campagna “Passa il messaggio e dai un calcio al coronavirus” per condividere consigli su misure efficaci nel proteggere le persone dal COVID-19. In seguito, ad aprile 2020, è stata promossa la campagna #BeActive per incoraggiare le persone a mantenersi attive fra le mura domestiche durante la pandemia.

Scheda informativa

In tutto il mondo, secondo l’OMS, la violenza rappresenta un problema pervasivo di diritti umani e di salute pubblica. Colpisce donne, uomini, ragazzi e ragazzi di tutte le nazioni, valicando i confini di età, razza, religione, etnia, disabilità, cultura e ricchezza. A livello statistico, le donne e i ragazzi (maschi e femmine) sono i più colpiti da questi atti violenti domestici, spesso conosciuti da uomini conosciuti e di cui ci si fida.

Dati (Fonte: OMS)

  • A livello mondiale, quasi una donna su tre ha subito violenza fisica e/o sessuale dal partner o violenza sessuale da altri individui, senza includere in questa casistica le molestie sessuali
  • Il 30% delle donne, globalmente, ha sperimentato violenza fisica o sessuale da un partner nel corso della propria vita
  • Globalmente, fino al 38% degli omicidi di donne sono commessi dal partner
  • Ragazze adolescenti, giovani donne e donne provenienti da minoranze etniche o di altro genere, donne trans e donne con disabilità fisiche, sono maggiormente esposte al rischio delle diverse forme di violenza
  • La maggioranza (fra il 55% e il 95%) delle donne che sopravvivono alla violenza del partner o a violenza sessuale non denunciano l’accaduto e nemmeno cercano alcun tipo di aiuto o assistenza
  • Essere vittima di abusi da bambino o essere esposti a violenza in famiglia nel corso della propria crescita,  gli atteggiamenti di accettazione della violenza e della diseguaglianza di genere, così come le norme che discriminano in base al genere, accrescono il rischio che una persona commetta atti violenti nei confronti della propria partner; in alcuni contesti, la violenza è associata all’eccessivo uso di alcool
  • Globalmente, più di un miliardo di giovani – più della metà di tutti i ragazzi e le ragazze di età compresa fra i 2 e i 17 anni – ogni anno subiscono qualche forma di violenza emotiva, fisica o sessuale
  • A subire violenza sessuale in gioventù, nel corso della vita, sono in prevalenza le ragazze (18%) rispetto ai ragazzi (8%)
  • L’omicidio è fra le cinque principali cause di morte fra gli adolescenti, con i maschi che rappresentano oltre l’80% delle vittime e degli autore
  • Esistono anche statistiche regionali. In Europa, per esempio, si stima che un bambino su cinque (20%) abbia sperimentato abusi sessuali e, per quanto riguarda OMS Europa, un quarto delle donne fra i 15 e i 49 anni abbia subito violenza da parte del partner, nel corso della propria vita. In America Latina e nei Caraibi si valuta che, ogni anno, il 58% dei ragazzi subisca violenze sessuali, fisiche o emotive, mentre il 30% delle donne abbia subito violenza dal partner nel corso della propria vita