Prezioso. Affascinante.
Seguiteci in questo viaggio. Vi porteremo lontano.
Nelle isole di una Polinesia vergine, a tratti selvaggia. Drammaticamente bella. Seconda Parte. Torino, Dicembre 2020 – Poste metà strada tra la Nuova Zelanda e le Hawaii, le Isole Cook sono rimaste tra le poche mete long-haul internazionali Covid-19 Free. Il distaccamento forzato dal resto del mondo è stato necessario per tutelarsi ma si è rivelato anche utile per velocizzare un processo di riscoperta dei valori e delle tradizioni di questo piccolo paradiso.Già 15 anni fa si era dato il via ad un’analisi introspettiva riportando nelle scuole l’insegnamento della lingua Maori, oltre all’inglese, allo scopo di valorizzare l’aspetto culturale e storico non disdegnando, però, il supporto della tecnologia. Si dice, infatti, che per conoscere bene un luogo ed il suo popolo, sia importante anche avvicinarsi alla lingua locale…
Per questo, nel 2017, è nata Hika Kia Orana, applicazione che permette ai visitatori (e non solo) di tradurre istantaneamente dall’italiano al Maori non solo frasi pratiche di viaggio, ma anche canzoni e preghiere locali.La volontà di conservazione insita in ogni Cookiano è strettamente legata ai Kia Orana Values e, in particolare, allo spirito del Mana Tiaki, la responsabilità che ogni abitante sente nel cuore di tutelare e preservare per le generazioni future la cultura ed il patrimonio ambientale del piccolo paradiso.Ecco allora qualcuno di quei tratti culturali che questo popolo straordinario tramanda con succes so da secoli.
LEGGENDE MODERNE The Mystery HotelA Vaimaanga, sul lato sud di Rarotonga, ci sono i resti di un hotel conosciuto come “The Mystery Hotel”, che oggi rappresenta un’attrazione turistica insolita. Fin dal 1987, la struttura è stata oggetto d’interesse di investitori stranieri, tra cui anche degli italiani, che speravano di dar vita ad un albergo di lusso con campo da golf, ma i diversi tentativi sono sempre miseramente falliti. La gente del posto racconta che tutti gli affari collegati all’hotel falliscono a causa di una maledizione lanciata nel 1911: nessuna azienda avrà successo finché la terra non tornerà nelle mani dei legittimi proprietari! Oggi l’edificio in rovina è diventato parte della storia dell’isola, animato da animali selvatici che la scelgono come casa e da giocatori di paintball e laser tag, che usano gli spazi abbandonati come scenario per le loro sfide.
UN MITO VIVENTE La vera storia di Pa, eroe di Rarotonga, e i delfini Uno dei “tesori viventi” delle Isole Cook, Pa è un uomo spirituale e dignitoso, circondato da un’aura serena che calma immediatamente coloro che sono alla sua presenza.È noto per i suoi tanti anni di trekking eco-turistici nelle foreste di Rarotonga e i tour nella natura, ma da giovane era un nuotatore oceanico che una volta nuotò da Moorea a Tahiti, nella Polinesia francese, per connettersi ai suoi antenati. Aveva 39 anni quando ha compiuto questa straordinaria imprese nel 1985, coprendo a nuoto una distanza di 22 km. Questa storia è stata raccontata in Pa and the Dolphins , un libro illustrato per bambini che racconta la sua grande avventura personale e la spiritualità polinesiana con le magnifiche illustrazioni di sua moglie, Jillian Sobieska. Pa Teuruaa è uno dei più celebrati tesori nazionali delle Isole Cook, ha completato 5.000° trekking tour accompagnando gli escursionisti attraverso gli altipiani di Rarotonga spiegando loro le proprietà delle erbe officinali autoctone dell’isola. Oggi la guida esperta più famosa del Pacifico meridionale si occupa di tour alla scoperta del patrimonio naturale e cultura tramandato dai suoi antenati.
Body Art Polinesiana Una delle tradizioni più caratteristiche del popolo Maori è quella dei tatuaggi, testimonianza di una civiltà millenaria e simbolo dai profondi significati, a volte reconditi.La tradizione del tatuaggio polinesiano ha origine più di 2000 anni fa. Storicamente non vi era scrittura nella cultura polinesiana, quindi l’arte del tatuaggio dei polinesiani era piena di segni distintivi per esprimere le proprie identità e personalità. Così i tatuaggi indicavano la genealogia così come la maturità sessuale ed il rango all’interno della società. Quasi tutti nell’antica società polinesiana erano tatuati. Con l’arrivo dei missionari cristiani nell’800 la pratica del tatuaggio fu messa fuorilegge, ma a partire dagli anni ’90 questa sta vivendo una vera e propria rinascita. Molte famiglie polinesiane sono rappresentate da disegni specifici che tramandano ai giovani durante un vero e proprio “rito di passaggio” all’età adulta. Ma oggi sono tantissimi anche i visitatori da tutto il mondo che scelgono di tornare a casa con un souvenir tatuato sulla pelle. Gli artisti di quest’arte millenaria amano, infatti, affermare: “finché le persone continueranno a venire qui sugli aerei, non rimarremo mai senza tela”.La vera particolarità di questi tatuaggi è che siano “senza fine”. Non si tratta, infatti, di tanti piccoli decori sconnessi tra loro, ma piuttosto di un’unica scena che si evolve, si distende e si prolunga con l’allungarsi della vita delle persone, che cresce con loro, come a raccontare una storia ricca di emozioni. Ma quali sono i soggetti più tatuati dai Maori? Sicuramente la lancia, anche utilizzata per rappresentare simbolicamente il pungiglione di alcuni animali. Un altro simbolo classico utilizzato per rappresentare la natura guerriera è lo squalo, simbolo di protezione, guida e forza, così come di adattabilità. L’oceano è una seconda casa per i polinesiani, principale fonte di cibo e il luogo di riposo quando partono per il loro ultimo viaggio. Per questo sono diversi gli animali ad esso legato spesso scelti per i tatoo. Come la tartaruga, che si dice guidi i defunti verso le loro destinazioni, ma che rappresenta anche salute, fertilità, longevità, pace e riposo. Poi c’è la razza che vista la capacità di nascondersi nelle sabbie sottomarine, è classificata come simbolo di protezione, oltre che di adattamento, grazia, tranquillità, agilità e velocità. Preferite la terra ferma? Potreste optare, allora, per lucertole e gechi, anche loro dal ruolo importante nel mito polinesiano. Gli dei e gli spiriti minori apparivano spesso agli uomini sotto forma di lucertole e questo potrebbe spiegare perché l’elemento stilizzato usato per rappresentare la lucertola sia molto simile al simbolo stilizzato usato per rappresentare l’uomo. Le lucertole sono creature molto potenti che portano fortuna, permettono la comunicazione tra umani e dei e che possono accedere al mondo invisibile. Ma state attenti: possono anche portare cattivi presagi a chi manchi loro di rispetto.
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