Dopo “Riesta n’atu ppoco”, brano uscito a novembre 2020 per l’etichetta campana Dischi Rurali, “‘O muorto” è il secondo singolo che anticipa “Puoi rimanere appannato”, secondo lavoro discografico del cantautore napoletano Il Befolko in uscita per la primavera 2021.
Se il primo singolo era caratterizzato dalla sua brevità e dal voler dire tutto in poco più di un minuto, qui siamo invece di fronte al brano più lungo dell’intero album. Una canzone volutamente equivoca, un po’ criptica, dal significato misterioso che lascia agli ascoltatori il compito di scovare la verità.
Musicalmente parlando il brano, così come l’intero album, rievoca il cantautorato britannico-americano degli anni ’70, seppur con qualche influenza multietnica che va a toccare sonorità tipiche dell’Africa, Sud America e India. In questo caso ad incrociarsi sono due universi musicali molto lontani ma contemporanei e affini sotto certi versi, ossia il folk psichedelico inglese e di origine celtica sull’esempio dei Fairport Convention e la chicha, la cumbia peruviana elettrica degli anni ’70.
Registrato a cavallo tra fine 2019 e inizio 2020 presso Le Nuvole Studio di Cardito (NA), il brano è stato prodotto da Massimo De Vita (Blindur), mentre mastering e missaggio sono stati realizzati da Paolo Alberta. Hanno suonato Jonathan Maurano alla batteria, Luca Stefanelli al basso, Carla Grimaldi al violino e Michelangelo Bencivenga alla chitarra elettrica. Roberto Guardi, in arte Il Befolko, ha cantato e suonato percussioni e chitarra acustica.
Etichetta: Dischi Rurali
Distribuzione: Artist First
CREDITI DEL BRANO
Testo e musica di Roberto Guardi in arte Il Befolko
Prodotto da Massimo De Vita (Blindur)
Mix e mastering: Paolo Alberta
Hanno suonato:
Roberto Guardi in arte Il Befolko: voce e chitarra acustica
Michelangelo Bencivenga: chitarra elettrica
Luca Stefanelli: basso
Jonathan Maurano: batteria
Carla Grimaldi: violino
Il Befolko è Roberto Guardi (Napoli, 1992).
Si appassiona alle percussioni molto precocemente, fin dai cinque anni. Questo il suo primo, vero strumento. A diciassette anni scopre invece la chitarra acustica e inizia a scrivere le prime canzoni.
Nel 2013 entra da percussionista nella neonata formazione de La Maschera e con essa incide il primo album ‘O vicolo ‘e ll’alleria.
Nel 2015 sente che era giunto il momento di uscire allo scoperto con le sue canzoni ed esordisce come Il Befolko.
Le canzoni de il Befolko mischiano il folk americano e britannico anni ’70 con la lingua napoletana. Molti arpeggi, canzoni brevi e placide come una cartolina, una spiccata vena malinconica, intima, capace di trattare la musica con semplicità e delicatezza.
Queste le coordinate principali che muovono il primo album, “Isola Metropoli”, pubblicato nel dicembre 2017.
Nel 2019 arriva la partecipazione al Reset Festival di Torino.
Tra dicembre 2019 e gennaio 2020 ha inciso il suo secondo album “Puoi rimanere appannato?”, che uscirà nel 2021 per l’etichetta campana Dischi Rurali. Nove brani, prodotti da Massimo De Vita (Blindur).
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