Un romanzo sulla forza delle donne che sfidano i tabù in sella a una bicicletta
2 marzo ore 18.30
in diretta su Fb, Instagram e sul canale Youtube di Edizioni EL
con Elena Giacomin della libreria La casa sull’albero di Arezzo
Si sta avvicinando un periodo particolarmente ricco di succose novità in libreria. E noi ve le racconteremo tutti i martedì in diretta alle 18.30.
Iniziamo martedì 2 marzo il rito dell’Aperitivo con l’autore con Gabriele Clima, che presenterà il suo ultimo romanzo in libreria per Einaudi Ragazzi, Fiori di Kabul, insieme a Elena Giacomin della libreria La casa sull’albero di Arezzo. A fare gli onori di casa l’editore Gaia Stock.
L’incontro potrà essere seguito liberamente sui nostri canali social: Fb, Instagram e Youtube. Riempite i calici e raggiungeteci! Fiori di Kabul
di Gabriele Clima
Un giorno, a casa di Maryam, si ferma una straniera. Chiede ospitalità per una notte, sta attraversando l’Afghanistan in bicicletta. Per Maryam quell’incontro segnerà una svolta: alle donne, in Afghanistan, è vietato andare in bicicletta; è vietato protestare, fare sport in pubblico, andare in giro senza un uomo. Ma Maryam sa che le cose si possono cambiare. E, quando sarà abbastanza grande per prendere le sue decisioni, sceglierà una bicicletta come strumento di emancipazione. Il suo non sarà un semplice viaggio: sarà un esempio, per uomini e donne, una piccola rivoluzione silenziosa attraverso uno dei Paesi con la più alta discriminazione di genere del mondo. Leggi un estratto
Se Maryam è un nome di invenzione, è invece una realtà viva e battagliera ad avere ispirato il suo personaggio: quella della prima squadra femminile afghana di ciclismo, un gruppo di ragazze che quattro volte a settimana mettono il casco sopra il velo e si allenano per sei ore. Ma non sono i risultati sportivi in sé ad aver procurato loro una candidatura al Nobel per la pace, nel 2016. I chilometri macinati sulle bici sono il loro modo di abbattere i pregiudizi. Perché le vere difficoltà da sfidare ogni giorno non sono le buche e le salite, ma il disprezzo e le minacce di chi in Afghanistan considera scandaloso che una donna possa muoversi in sella a una bici. Anche la straniera misteriosa del libro è ispirata a una persona reale: Shannon Galpin, un’attivista americana che si batte da anni per i diritti delle donne in Afghanistan, anche tramite lo sport.
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