• Nella regione sono circa 70.000 le aziende clienti del Gruppo
• Il piano nazionale prevede 50 miliardi di nuovo credito per accompagnare le
imprese nella ripartenza
• Introdotta una prima misura per l’allungamento, secondo le norme attuali,
delle linee di credito esistenti fino a 15 anni
• Altri interventi sono incentrati su liquidità, investimenti, crescita, recupero della
competitività, transizione tecnologica e sostenibile
Bari – Fa tappa in Puglia il roadshow virtuale di Intesa Sanpaolo dedicato a
“Motore Italia”, il nuovo programma strategico di finanziamenti e iniziative per favorire il
rilancio delle piccole e medie imprese italiane. Il piano prevede un plafond nazionale di 50
miliardi di euro e mette a disposizione circa 1,5 miliardi di nuovo credito per le imprese
pugliesi.
Anticipando i bisogni di liquidità e supporto in vista delle prossime scadenze delle misure
governative, il programma stabilisce nuove soluzioni di allungamento della durata dei
finanziamenti in essere, ampliando le iniziative di sostegno alla liquidità già messe in atto
nel corso del 2020. Previsti inoltre ulteriori interventi per preparare le PMI al rilancio e al
recupero di competitività attraverso investimenti per la transizione digitale e sostenibile, in
linea con i futuri obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan).
“Motore Italia” si compone di cinque linee di intervento. In primis, per rafforzare il
posizionamento finanziario delle imprese, contribuire alla ricostituzione progressiva dei cash
flow, recuperare sostenibilità finanziaria e cogliere opportunità per nuovi investimenti, sono
previste soluzioni per l’allungamento dei finanziamenti in essere fino a 15 anni, facendo
leva sull’attuale quadro normativo che consente l’utilizzo delle garanzie del Fondo Centrale
all’80% concesse ai sensi del regolamento sul “de minimis”.
Il secondo pilastro punta a favorire il rinnovamento tecnologico, la transizione digitale,
l’innovazione e la ricerca industriale delle pmi cogliendo i benefici offerti dal piano
Transizione 4.0 della Legge di Bilancio 2021 e facendo leva sulle misure fiscali previste per
chi investe, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
(Recovery Plan).
Per accompagnare la transizione sostenibile delle imprese, Intesa Sanpaolo ha finanziamenti
per investimenti in ottica ESG ed economia circolare. Sono già attivi i nuovi S-Loans, che si
affiancano al plafond destinato da Intesa Sanpaolo ad investimenti in Circular Economy. In
pochi mesi dalla loro introduzione hanno già messo a disposizione oltre 800 milioni di euro.
Un’ulteriore linea verso la transizione sostenibile riguarda l’efficientamento e la
riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano. Intesa Sanpaolo ha attivato, fin da agosto
2020, soluzioni per l’acquisto dei crediti fiscali legati al Superbonus previsto dal Decreto
Rilancio. In pochi mesi il Gruppo ha raccolto richieste da parte delle imprese per oltre 13.000
progetti di riqualificazione per un controvalore di 1,8 miliardi di euro, che salgono a 35.000
includendo anche le richieste dirette da parte di privati e condomìni.
Il rafforzamento dell’offerta e delle strutture consulenziali dedicate a operazioni di finanza
straordinaria per PMI rappresenta una ulteriore area di intervento di “Motore Italia”.
L’obiettivo è favorire la crescita dimensionale attraverso operazioni di M&A, il rafforzamento
patrimoniale o soluzioni di finanza innovativa quali l’emissione di bond. La nuova proposta di
Intesa Sanpaolo è in grado di assecondare le evoluzioni del contesto di mercato, essendosi
dotata in IMI CIB di una struttura per la finanza straordinaria dedicata alle PMI, che riserva un
servizio di assistenza dalla nascita del bisogno fino all’execution dell’operazione, analogamente
a quanto viene usualmente fatto con le imprese di grandi dimensioni. L’offerta è ulteriormente
rafforzata in quanto include strumenti finanziari innovativi e bond con garanzia pubblica e
contribuisce a rafforzare il legame delle imprese con gli interlocutori istituzionali. Grazie alla
collaborazione con Elite di Borsa Italiana, sono già state avviate esperienze come i basket bond
e Elite Lounge per le PMI. Sono già stati sostenuti oltre 300 deal per un controvalore di oltre
4,5 miliardi di euro.
Il quinto pilastro contempla strumenti per favorirne l’orientamento alla digitalizzazione e allo
sviluppo anche attraverso servizi non finanziari. Per colmare il gap in ambito digitale, Intesa
Sanpaolo ForValue e le sue società partner offrono alle imprese supporto nel
posizionamento digitale per rafforzarne la presenza sul web e garantirne la competitività nel
mercato attuale e potenziale. Inoltre, con Intesa Sanpaolo RentForyou, le aziende potranno
optare verso il noleggio operativo a lungo termine come soluzione alternativa all’acquisto dei
beni strumentali.
“Nel 2020 abbiamo concretamente sostenuto il tessuto produttivo pugliese e anche
quest’anno garantiremo il nostro impegno allungando i tempi di rientro del debito e
consentendo alle aziende di pianificare gli investimenti che siamo pronti a sostenere con nuovo
credito”, spiega Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Basilicata, Calabria e
Puglia di Intesa Sanpaolo. “Dall’inizio della pandemia abbiamo supportato le famiglie e le
imprese della regione con erogazioni a medio-lungo termine, compresi gli interventi per il
Covid-19, per circa 2,6 miliardi di euro. Abbiamo inoltre concesso circa 38.000 moratorie
per un debito residuo di 3,3 miliardi e favorito oltre 30 accordi di filiera.
Stefania Trenti, Responsabile Industry Research della Direzione Studi e Ricerche di
Intesa Sanpaolo
Lo scenario macroeconomico e le leve per un rilancio della crescita
La ripresa dell’economia italiana sarà parziale rispetto alla caduta del PIL subita nel 2020
(+3,7% dopo -8,9%). In Puglia, in termini di recupero del fatturato, sono ben posizionate le
filiere del farmaco e dell’agro-alimentare. E’ atteso un buon recupero per il settore delle
costruzioni e del sistema casa, grazie all’ecobonus. Sarà importante però porre subito le basi
per una crescita stabilmente più elevata e sostenibile, una volta terminati gli effetti legati agli
investimenti del programma Next Generation.
Un reale cambio di passo sarà però possibile solo aumentando il livello degli investimenti,
soprattutto immateriali. In Puglia, il livello degli investimenti fissi lordi nel 2019 è circa il
16% in meno rispetto al 2008, in linea con la media italiana, se avessimo mantenuto la stessa
dinamica tedesca avremmo avuto a livello nazionale 128 miliardi di investimenti in più
nell’ultimo decennio, che si traducono in circa 5 miliardi per la Puglia. E’ necessario investire
sul green e sul digitale. Anche su questo aspetto emerge un ritardo: secondo un survey
condotta da Intesa Sanpaolo presso la rete di gestori imprese e aziende retail, nel 2020 nelle
regioni del Mezzogiorno l’incremento nell’adozione delle soluzioni digitali è stato più
accentuato per lo smart working ma meno per quanto riguarda gli aspetti della logistica, dei
processi produttivi, dell’e-commerce e del marketing digitale rispetto alla media nazionale,
soprattutto per le imprese di minori dimensioni.
La transizione ambientale è una straordinaria opportunità per accelerare la crescita e renderla
più sostenibile, interrompendo lo sfruttamento delle risorse naturali e ambientali. Essere
sostenibili conviene: anche per le aziende manifatturiere pugliesi vale la relazione secondo
cui una maggior attenzione all’ambiente si traduce in risultati economico-reddituali migliori.
La transizione green diverrà sempre più forte e desiderata dalle popolazioni in particolare da
quelle più giovani. E’ in continua crescita la domanda di investimenti che tengano conto dei
fattori ambientali, sociali e di governance: i fondi d’investimento sostenibili, a livello globale,
hanno raggiunto asset totali per un controvalore pari a 1000 miliardi di dollari e sono cresciuti
del 35% rispetto a fine dicembre 2019.
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