Il libro, edito da Graphe.it, ha prefazione di Jean Portante e la postfazione di Claudio Cugliandro
Il tempo è il tema di questa raccolta che in tre sezioni ne esplora le molte sfumature. Esso appare come un elemento relativo che si dilata, si comprime, e che soprattutto passa, in rapporto però allo spazio dentro al quale scorre: la dimensione del sogno e della realtà alternativa dei videogame, l’ambiente non cronologico del ricordo o della riflessione, sono contrapposti allo scandire alienante della vita vera, dove il tempo è percepito soprattutto come perdita.
Le poesie di questo libro indagano lo spazio che va dal tempo perso al conto alla rovescia, raccontando le lacune dei calendari che lo misurano. Si percepisce una inafferrabilità che, al termine del viaggio, si rivela soprattutto come assenza, briciole e polvere di ciò che non è più. Ogni migrante, e Lorenzo Foltran è un migrante, scivola nello spazio sublime che va dal “non più” al “non ancora”, vasto territorio propizio alla reinvenzione dell’oblio dove si consumano il passato e il presente e dove al futuro non restano che sogni o giochi. L’aeroporto ne è una cornice emblematica, luogo che quasi cessa di essere terra senza ancora però poter essere aria. Quante sottrazioni ci vogliono per arrivare al giorno zero? Da una parte, deserti, fontane spente, miraggi e rovine che, per sopravvivere, hanno bisogno della grammatica dei sogni, dall’altra, il quotidiano agonizza nel rituale economico della vita che consuma anime e corpi. (Jean Portante)
Otto minuti
Misuro il tempo che resta negli otto,
necessari minuti alla cottura
per cucinare al dente gli spaghetti
come demiurgo della pastasciutta.
Il conto alla rovescia, l’acqua bolle
mentre sale la nebbia del vapore,
amidato profumo cereale.
Sento il sapore di una vita in bianco.
(Lorenzo Foltran)
Lorenzo Foltran
LORENZO FOLTRAN è nato a Roma e vive in Francia. Dopo gli studi in italianistica a Roma Tre, si è specializzato in management dei beni e delle attività culturali con un master tra l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’École Supérieure de Commerce de Paris. Ha lavorato per la Casa delle Letterature (Festival delle Letterature) e l’Institut français (Festival della narrativa francese) a Roma, e la Fête de la Gastronomie e il Pavillon de l’Eau a Parigi. Ha pubblicato In tasca la paura di volare (Oèdipus edizioni, 2018) e sue poesie sono comparse su varie riviste letterarie come anche sul quotidiano La Repubblica.
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