Cloude ci parla dell’importanza e dell’amore per la sua città, Genova, patria di molti rapper della nuova scuola. Approfondisce inoltre “Resta con me”, singolo sinonimo di sperimentazione in una scena che cambia in maniera repentina ogni anno.
Chi apprezzi di più dei nuovi giovani rapper italiani che hanno riscosso successo negli ultimi anni?
Ciao, mi piace molto Bresh, Geolier, lo stile di Blanco e Madame che spacca tutto.
Collaborazione dei sogni, non necessariamente rap?
Sono cresciuto con la musica di Neffa e Fibra, quindi direi loro.
Nel tuo album recente “Resta con me”, affronti più volte una tematica: il diventare grandi e il conseguente senso di smarrimento, sia umano che musicale. Come hai vissuto e stai vivendo, in questo senso, il doversi reinventare in un mondo complicato come quello dell’Hip Hop?
Oggi il rap è molto di più di quello che era negli anni 2000, il sound è cambiato, la ricerca di melodie, è molto più trasversale, e questo ti da sempre la possibilità di reinventarti e di sperimentare cose nuove, quindi lo vedo come una fortuna piuttosto che un limite. Grazie al lavoro fatto nel periodo di Resta Con Me ho capito che più si sperimenta e più è figo, perché creare situazioni che non ti aspetti e te la fa salire.
Quale tua canzone consiglieresti a chi non ti ha mai ascoltato?
Quella che mi ha cambiato, Resta Con Me,
Quanto è importante la tua città,Genova, nella tua musica?
Tanto, perchè ho preso sempre spunto sia dalla vecchia che dalla nuova scuola, che per vecchia intendo De Andre, Gino Paoli,e nuova Izi e company. Poi per me Genova è la città a cui sono legato di più, quindi c’è un legame personale molto forte che crea stimoli e ispirazione.
Altri articoli
“Belve” è il nuovo singolo dei Gravenia
Salvatore Mete tra i concorrenti di X Factor Albania
Rediego torna con “Anche una sola notte”