Il dipinto resterà esposto fino al 3 ottobre in un dialogo all’insegna della bellezza
con l’Annunciazione di Antonello da Messina
L’opera di Hermann Nitsch, 79.malaktion, adottata per la campagna di comunicazione della stagione 2021 di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa sarà esposta alla Galleria di Palazzo Bellomo, a Siracusa, in un dialogo all’insegna della bellezza con l’Annunciazione di Antonello da Messina.
L’inaugurazione dell’esposizione è in programma domani mattina, sabato 3 luglio, alle 12, alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, alla presenza di Rita Nitsch, presidente della Nitsch Foundation di Vienna; Antonio Calbi, sovrintendente della Fondazione Inda, Rita Insolia, direttrice della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, Giuseppe Morra, direttore della Fondazione Morra – Museo Nitsch di Napoli e Paolo Giansiracusa, storico dell’arte e consigliere di amministrazione della Fondazione Inda.
L’opera resterà esposta al pubblico a Siracusa fino al 3 ottobre.
“Hermann Nitsch è artista anch’esso totale e radicale, padre dell’azionismo viennese – ha dichiarato il sovrintendente Antonio Calbi -. Con le performance del suo “teatro delle orge e dei misteri” ha indagato le radici del rito e della dimensione del sacro. Grazie alla Fondazione Morra di Napoli abbiamo potuto adottare come immagine della campagna di comunicazione di questa stagione79.malaktion, dove una veste bianca rilucente in esplosioni di giallo, è simbolo di resurrezione, di rinascita, di luce piena, che azzera le tenebre che abbiamo vissuto nell’intero pianeta. E’ un omaggio alla vita ma anche un invito a non dimenticare i tre milioni e mezzo di vittime del covid-19”.
“L’opera in mostra non è la tragedia che l’artista ha messo in atto in altri luoghi pittorici – ha commentato Paolo Giansiracusa -. È il ricordo del dolore, la memoria dell’accaduto. È la ferita che adesso lievita verso la redenzione. Nitsch non ci offre la visione del tramonto terreno ma quella dell’aurora della luce che salva. Il suo è un sudario con l’impronta del dolore che attanaglia l’umanità nuova, una sindone in cui l’artista stesso ha lasciato l’impronta delle mani cariche di colore, del corpo carico di passione
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