Ci sono luoghi dove la vacanza assume un significato speciale, dove tempo e spazio permettono di immergersi appieno nella storia, nelle tradizioni, nella cultura e nell’ambiente dei luoghi, questo accade visitando alcuni piccoli borghi siciliani che si raccontano a chi vuole carpirne l’essenza per fare di un viaggio un’esperienza indimenticabile, una sensazione che accompagna chi si trova a visitare Ficarra, piccolo borgo dei Nebrodi, sospeso tra boschi di noccioli e uliveti e l’azzurro del mare dominato dal profilo delle isole Eolie.
Oggi l’intreccio di vicoli e stradine, iI convento, la chiesa madre, il castello fortezza carceraria restituiscono il fascino immutato dei tempi passati a ciò si unisce la magia delle antiche tradizioni che rivivono negli allestimenti posti all’interno dei palazzi nobiliari del piccolo centro del messinese, perché Ficarra è soprattutto un museo diffuso che propone percorsi e collezioni di grande valore. Cultura, storia e bellezza, sospeso tra passato e presente questo meraviglioso borgo propone una vacanza ideale, all’insegna della sostenibilità e dell’ autenticità, una vacanza dove ritrovarsi e ritrovare il gusto del buon vivere.
Ficarra è una perla medioevale, eretta a 450 metri d’altezza sulle pendici nord della catena dei Nebrodi, a soli 5 km dallo svincolo autostradale della Messina – Palermo e da uno dei tratti più belli della Costa Saracena compreso tra il comune di Gioiosa Marea e quello di Capo d’Orlando.
Le origini del paese si perdono nel tempo, nelle località di “Pallisa” e “Strummo” non è difficile imbattersi in piccoli frammenti di terracotta d’epoca greca affioranti dal terreno.
L’attuale localizzazione ebbe origine quasi certamente in epoca bizantina. A testimonianza della cultura arabo-normanna rimangono gli archi a sesto acuto della splendida cripta della Chiesa Madre, oggi ossario in attesa del restauro.
Le origini del nome pare derivino dalla parola araba Alfkar che significa “la gloriosa”.
Numerosi sono i siti monumentali: la Badia Benedettina; il complesso monastico francescano detto dei “100 Archi”, suggestivo sito a cielo aperto sede del museo della pietra “Arenaria dei Nebrodi”; la chiesa dell’Annunziata, contenitore di opere d’arte come un polittico su tavola commissionato ad Antonello da Messina nel 1477 e numerose opere lignee e in marmo fra le quali la statua dell’Annunziata scolpita dal Gagini; il Palazzo Busacca, sede del museo delle Mille e una notte, villaggio delle marionette di Gianpistone; la Piazza Umberto I su cui troneggia il portale in pietra della dimora che fu di Macalda Scaletta e il palazzo ottocentesco Milio-Ficarra, che è sede della Stanza della Seta, centro di produzione di arte contemporanea dedicato al poeta Lucio Piccolo; la Fortezza Carceraria, nata come torre saracena e trasformata in carcere nel ‘500.
Residenza di famiglie illustri come quella di Guglielmo Albamonte, uno dei dodici cavalieri della disfida di Barletta, dei Lancia, insediatasi dal XIV secolo, dei Busacca, di cui resta l’omonimo palazzo seicentesco adibito a contenitore culturale, e dei Piccolo, da cui discende il poeta Lucio Piccolo tra le figure della letteratura del Novecento più importanti in Italia.
Di grande fascino i quartieri d’epoca settecentesca, disposti sui due crinali della collina, un dedalo di strade su cui si ergono architetture di chiara origine nobiliare e altre di origine popolare.
Un’organizzazione urbanistica rimasta praticamente inalterata nei secoli e salvaguardata quasi integralmente dalla devastazione edilizia che ha cancellato la storia di molti centri siciliani nella seconda parte del Novecento.
Nel corso del tempo, Ficarra ha scelto di mantenere genuinità e memoria dei suoi luoghi, consapevole dello spontaneo sentimento locale verso i valori di amicizia, accoglienza, ospitalità, realtà antiche che il luogo vive nella sua storia, nelle sue tradizioni, nei gusti, nei sapori, nell’artigianato che da sempre caratterizzano una qualità di vita semplice, ma superiore.
La ricchezza del territorio dei Nebrodi ha conservato integra l’atmosfera dei luoghi, i suoi monti, il mare, i boschi, le riserve naturali, l’amore per la cultura e la genuinità dei prodotti della terra, dei suoi uliveti e in particolare le peculiarità della propria “oliva minuta”, che ha contribuito al riconoscimento per Ficarra del marchio di tutela “Città dell’Olio” e che Ficarra ricorda attraverso il Museo didattico dell’oliva minuta.
Ficarra: un paese museo
Ficarra ha deciso di privilegiare l’attrattiva culturale, unita ai suoi caratteri umani ed ambientali.
La vivacità del contesto trova conferma nella elaborazione del concetto di museo diffuso che l’amministrazione ha promosso negli anni realizzando collezioni tematiche e musei, luoghi custodi del patrimonio culturale sui quali opera per renderli funzionali e fruibili. Una realtà importante, quella dei musei, che affonda le radici nell’identità dei luoghi e un sistema costituito da: la Stanza della Seta, dedicata a Lucio Piccolo per la sua appartenenza storica a Ficarra e per la frequentazione del cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che qui ha scritto parte significativa del suo Gattopardo; il Museo dell’Arenaria dei Nebrodi; la Casa al baco da seta; la collezione delle ceramiche d’uso in Sicilia; la collezione dedicata al Giocattolo Medioevale; il Museo dell’oliva Minuta; i percorsi degli ulivi secolari e gattopardiani, sono entità offerte agli ospiti e ai cittadini, fruendo degli spazi dei palazzi nobiliari e gentilizi e dalle emergenze storico-architettoniche.
Da molti anni il comune di Ficarra funge da catalizzatore di percorsi culturali di ampio respiro che hanno trovato terreno fertile nella promozione di beni culturali e storici, nel campo della musica e dell’arte, con particolare attenzione alle dinamiche evolutive dell’arte contemporanea.
Il comune negli anni ’80 è stato scenario di residenze d’artista; di mostre ospitate nella Fortezza Carceraria dedicate ad autori siciliani emergenti; della realizzazione di opere in bronzo dislocate nel tessuto urbano; della retrospettiva dedicata a Trento Longaretti; del progetto “6 artisti x 6 chiese”, esempio di simbiosi fra piccole Chiese ad aula unica site nei quartieri del centro e installazioni d’arte contemporanea; di una mostra dedicata al Futurismo in occasione del centenario, dal momento che proprio a Ficarra ebbe i natali il poeta Giovanni Gerbino, amico e collaboratore di Marinetti e Depero.
Sulla spinta di questo evento dedicato al Futurismo, dal 2007 ad oggi è stato un crescendo di iniziative nel settore letterario, artistico, etno-storico e turistico. Inoltre, è stato restaurato e rifunzionalizzato un nucleo importante di edifici di interesse storico-artistico che vengono impegnati in maniera flessibile per eventi e come spazi espositivi.
Inoltre, l’amministrazione locale opera con una visione organica e strategica finalizzata al rilancio economico del territorio puntando sulla cultura contemporanea (Ficarra è capofila del PIST Nebrodi per l’arte contemporanea) come catalizzatore di sviluppo nei settori quali turismo, didattica, ambiente, imprenditoria.
Un piano complessivo che si propone di invertire il flusso migratorio del paese che nella seconda parte del Novecento ha investito il centro causando un sensibile spopolamento
A passeggio per Ficarra. Luoghi di pregio storico e architettonico
Convento dei Frati Minori Osservanti, sul colle nord, detto anche Monte di Dio o degli Dei. Costruito dagli Olivetani nel XIII secolo, nel XVI secolo ampliato e abitato dai Frati Minori Osservanti fino al 1870. Dopo l’Unità d’Italia, a seguito della confisca da parte dei Savoia di tutti i beni ecclesiastici, il Convento fu abbandonato e nel 1926 fu spianato per realizzare un parco delle Rimembranze dedicato ai caduti della prima guerra mondiale.
Custodiva la seconda biblioteca di Sicilia dopo Palermo. A seguito dei recenti restauri, oggi è adibito ad Auditorium ed è esso stesso sede del Museo a cielo aperto dell’Arenaria.
Fortezza carceraria, isolata su di una piccola altura nel centro del paese, nel suo punto più alto, a mo’ di “acropoli”. Nata come torre saracena, nel XVI secolo è stata fortificata e adibita a carcere. Oggi è fruita quale spazio espositivo e quale punto panoramico sulle valli, sul mare e verso le Eolie.
Nei locali al pianterreno ospita il Museo dei giochi e dei giocattoli del Medioevo.
Palazzo Baronale (Palazzo Milio). Esempio di costruzione ottocentesca di tipo nobiliare, nel cuore del centro storico. Dai suoi balconi si gode il panorama del centro abitato, sullo sfondo il mare con l’arcipelago delle Eolie.
I locali del primo piano sono coperti con volte dipinte con motivi floreali, finte architetture, figure e paesaggi inseriti in medaglioni e vele, decorati con stucchi in gesso. Ospitano convegni e manifestazioni culturali.
Al secondo piano si trova “La Stanza della Seta”, centro per l’arte contemporanea e residenze d’artista, in cui è fervido il ricordo dell’Opera del poeta Lucio Piccolo. Nello stesso piano è allestito un Laboratorio audio/video di produzione/post produzione e stampa digitale, nonché parte della collezione di Macchine del Caffè.
Palazzo Busacca. Antica residenza nobiliare del tardo 600’, il cui prospetto principale dà sulla via Umberto I, caratteristico il portale in pietra arenaria dalla forma trapezoidale.
Dopo l’acquisizione da parte del Comune e il successivo restauro, è divenuto un contenitore culturale per manifestazioni, convegni, mostre. A primo piano il Museo della Marionetta.
Donato al Comune dal grande maestro Gianpistone, felice autore delle centinaia di marionette, dei cavalli, cammelli e di tutte le strutture architettoniche che compongono il suggestivo allestimento de Le mille e una notte.
E’ un piccolo ma prezioso museo concepito oltre che per la fruizione turistica anche come “laboratorio permanente della marionetta”, pensato per la preservazione e la trasmissione alle giovani generazioni di un sapere a rischio di estinzione ma in realtà di straordinaria importanza nella storia delle tradizioni siciliane.
A pianterreno il front office turistico comunale, la Biblioteca ed una delle quattro “Vetrine” del percorso espositivo collegate alla Stanza della Seta
Chiesa di San Marco. Piccola chiesa ad aula, nel quartiere omonimo, viene ricordata nel testamento del marchese Lancia, il quale lascia un ducato per la celebrazione al suo interno di una messa ogni sabato.
Pescheria Comunale. Risale ai primi anni del ‘900, è ubicata in prossimità del Palazzo Baronale, al culmine di un’ampia gradinata in pietra arenaria. Composta da un’aula unica con due ampie finestre con inferriate, fu concepita per l’esposizione e il commercio del pesce. Oggi viene utilizzata occasionalmente come piccolo spazio espositivo. Nel progetto rappresenta una delle quattro “Vetrine” del percorso espositivo.
Bassi di palazzo Piccolo detto di Macalda Scaletta. Di recente acquisizione da parte del Comune e diventato spazio museale d’interesse etnostorico dedicato all’oliva Minuta e sede di una delle quattro “Vetrine” del percorso espositivo collegate alla Stanza della Seta. Si trova nel seminterrato dell’antico palazzo Piccolo detto di Macalda Scaletta, edificio che dal prospetto principale offre alla piazza di Ficarra un monumentale portale.
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