Sette anni, un disco acustico e svariati lockdown dopo, possiamo finalmente certificare il ritorno con un singolo nuovo di zecca “full electric” dei Vintage Violence, uno dei gruppi più significativi, longevi e di culto dell’underground rock italiano degli ultimi vent’anni. È del 2014 il loro ultimo album in studio, Senza paura delle rovine, da cui provengono alcuni dei pezzi più amati (potremmo definirli “classici”) della band lombarda come Metereopatia e I non frequentanti: ora il quartetto lecchese, già descritto come “una via di mezzo tra De André e i NOFX”, ci presenta Piccolo tramonto interiore, una “ballata punk” che riesce a implodere ed esplodere più volte al suo interno (l’autore del master del resto è un certo Giulio Ragno Favero), risultato di un monologo individuale mai veramente espresso maturato durante il secondo lockdown in Italia. È una canzone che vede i Vintage Violence rituffarsi in quello che sanno fare meglio, cioè osservare la società in cui viviamo e meditare su ciò che vedono; oggetto delle riflessioni è in questo caso l’abitudine che ha preso piede nel nostro mondo a un involontario e acritico adattamento alla deformazione dei rapporti sociali e interpersonali, avvenuta in maniera impercettibile proprio perché punteggiata nel tempo. Ci troviamo -ci vuole dire la band- su un treno che non ha conducente sul quale siamo saliti tutti senza saperlo e senza conoscerne direzione e velocità, per dirci “siamo tutti qui”, come gesto di comunicazione empatica prima che primordiale passo di consapevolezza.
I Vintage Violence sono una rock band italiana nata a Lecco nel 2001. Con il primo album in italiano Psicodramma la band vince le selezioni di Arezzo Wave e partecipa al festival nell’estate 2005. Il singolo Cristina viene pubblicato da Rocksound in 35.000 copie allegate alla rivista. Nel 2006 la band raggiunge le finali nazionali di Rock Targato Italia e Sanremo Rock e va in tour con il collettivo milanese Cadaveri a Passeggio. Nel 2007 pubblica l’EP Cinema (Goodfellas) e il DVD del videoclip Le cose cambiano, finalista del concorso nazionale Nickelclip per video indipendenti. Nel 2011 i Vintage Violence pubblicano per Popolar Records Piccoli intrattenimenti musicali: undici pezzi inediti, per un disco stampato anche in vinile e accompagnato da 11 videoclip autoprodotti a costo zero. Inizia un tour lungo tutto il territorio nazionale, che porterà la band a condividere il palco con gruppi quali Il Teatro Degli Orrori, Ministri, Vallanzaska e One Dimensional Man. Nel 2012 la band vince il primo premio assegnato dall’ANPI al brano Il processo di Benito Mussolini come migliore canzone sul tema della lotta di liberazione partigiana e il rilancio dei valori della resistenza. Nel 2014 esce Senza paura delle rovine, con la partecipazione di Enrico Gabrielli (Afterhours) e Karim Qqru (Zen Circus), disco acclamato dalla critica che ne parla come di “un disco da sangue al naso” (Rockit), e ancora “il primo ascolto stordisce, il secondo affascina” (Rockerilla), “non ha cedimenti” (Blowup) e “una delle migliori interpretazioni del rock moderno con cantato italiano” (Rock Garage). Nel 2018 i Vintage Violence registrano il primo album in acustico, Senza barrè, che rivisita i pezzi di Piccoli intrattenimenti musicali e Senza paura delle rovine e nell’autunno 2021 si preparano all’uscita del nuovo disco elettrico.
VINTAGE VIOLENCE
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