17 Novembre 2024

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TECNOLOGIA E TRACCIABILITÀ, LA FILIERA DELLA PESCA PASSA ATTRAVERSO L’INNOVAZIONE 4.0

A Capraia Smart Island presentati progetti per 25 milioni di euro per dare sostenibilità e redditività al settore

Cristian Maretti presidente di Legacoop Agroalimentare: «Il nostro settore ha fatto enormi passi in avanti, e ne vuole fare di ulteriori proprio verso la sostenibilità e il rispetto delle norme. Vogliamo continuare a garantire pesce sano, controllato e tracciato»

«Settore in forte sofferenza, i contratti di filiera per ridare redditività e marginalità alle imprese». È in questa affermazione di Angelo Petruzzella, vicepresidente vicario di Legacoop Agroalimentare, la sintesi di “Capraia Smart Island – Filiera Ittica Sostenibile”, l’evento organizzato da Legacoop Agroalimentare e Chimica Verde Bionet che si è svolto sull’Isola di Capraia, in provincia di Livorno, e che si tenuto in forma ibrida: on-line con oltre 10 mila visualizzazioni su Facebook, circa 70 studenti del Politecnico del Mare di Catania via Zoom che hanno seguito tutta la tre giorni e in presenza con oltre 60 partecipanti. Una manifestazione rivolta agli stakeholder del settore per diffondere buone pratiche, metodi, tecnologie e innovazioni per coniugare il rinnovamento dell’intera filiera ittica con la sostenibilità.

«Il nostro settore ha fatto enormi passi in avanti, e ne vuole fare di ulteriori proprio verso la sostenibilità e il rispetto delle norme. Vogliamo continuare a garantire pesce sano, controllato e tracciato. E lo vogliamo fare rispettando le regole della Ue che però devono valere per tutti, anche per quei Paesi del Mediterraneo che non sono nella Comunità europea», ha sottolineato il presidente di Legacoop Agroalimentare, Cristian Maretti.

Una filiera garanzia per i consumatori. Nella tre giorni toscana sono emersi aspetti legati alla tracciabilità della filiera, dalla rete al piatto, i consumatori chiedono di sapere se il pesce è allevato o catturato o l’area di pesca non soltanto per il fresco ma anche per il lavorato. Ma sono stati illustrati anche i progetti per 25 milioni di euro che le marinerie italiane hanno messo in campo per la sostenibilità e la tracciabilità della filiera del pesce e per dare valore e redditività alla loro attività.

«La pesca italiana è viva e dinamica e questi progetti sostenibili, funzionanti e realizzabili ne sono la dimostrazione. Dimostrano che abbiamo la capacità progettuale e produttiva per fare meglio e di più», commenta Massimo Carlotti vicepresidente di Legacoop agroalimentare.

Buone pratiche per la sostenibilità e il reddito. Da Viareggio, a Rimini alla Puglia alla Sicilia, in occasione della presentazione dell’Atlante del Buone Pratiche che riunisce attività della pesca in mare, dell’acquacoltura e della ricerca, sono state illustrate le iniziative che avranno ricadute importanti anche a livello occupazionale. «L’Atlante è per Legacoop, un ulteriore supporto verso la sostenibilità che da sempre è nel Dna delle nostre cooperative. Filiera, tracciabilità, sicurezza alimentare e redditività sono i pilastri della cooperazione», aggiunge Maretti.

Gli esempi di come si reinventa la pesca in chiave degli obiettivi Farm to Fork e di tutela del mare ci sono i progetti di recupero dei rifiuti e delle attrezzature perse durante la pesca, la vendita diretta e a domicilio, e la realizzazione di strutture per le aste e per il mercato che utilizzano tecnologie 4.0.

Innovazione e Pnrr, la risposta per una pesca moderna. Proprio l’innovazione informatica è stata uno dei punti al centro dell’incontro di Capraia. Perché la tecnologia è in grado di dare risposte importanti in chiave di sostenibilità. E per farlo è importante che il Pnrr possa contribuire a far diventare sempre più moderna la filiera ittica italiana e darle quel giusto ruolo vista l’importanza che riveste nel made in Italy agroalimentare.

«Il settore della pesca vive difficoltà per il taglio dello sforzo di pesca che potrebbe portare a una riduzione del 35%, una media di 100 giorni in meno a imbarcazione, e questo farà scendere le imprese sotto il punto di redditività. Ci sono sfide che dobbiamo affrontare a livello europeo che sono irrimandabili per il futuro del comparto», ha evidenziato Sara Guidelli, direttore generale di Legacoop Agroalimentare.

«Capraia Smart Island si è dimostrato ancora una volta un evento speciale», ha sottolineato Sofia Mannelli, presidente di Chimica Verde bionet. «Uno spazio dove le aziende, la ricerca scientifica e la società civile si incontrano, costruiscono sinergie, e dialogano per tre giorni con, come comune denominatore, la crescita della sostenibilità della filiera. Anche quest’anno i giorni a Capraia hanno creato importanti opportunità e crescita per pescatori, acquacoltori e per gli altri attori della filiera ittica».

L’Atlante e le registrazioni integrli di Capraia Smart Island – Filiera Ittica Sostenibili sono disponibili sul sito:  http://www.chimicaverde.it/capraia-smart-island-filiera-ittica/