Presentare i risultati di un percorso lungo tre anni, certo, ma anche, e soprattutto, dare risalto alle Start Up che da questo percorso hanno tratto linfa vitale per camminare sulle proprie gambe, costruendo nuove strade da percorrere. Sono gli obiettivi della conferenza di chiusura del progetto di cooperazione Interreg V-A Italia-Malta “I KNOW – Interregional Key Networking for Open innovation empoWerment”, che si è svolta questa mattina in un tavolo virtuale che ha dato voce ad ospiti internazionali.
Ad aprire i lavori Sebastiano Di Stefano, Project Manager del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia. «Avremmo avuto il piacere di ospitare i nostri amici maltesi in presenza, per toccare con mano ciò che abbiamo fatto nel corso di questo progetto iniziato nel 2018, ma a causa delle avverse condizioni meteo non abbiamo potuto incontrarci», ha detto prima di fare un riepilogo delle attività svolte nel corso dei tre anni: seminari dedicati alle Start Up, incubazione di idee imprenditoriali, il Med Fest a Malta che ha creato una forte connessione tra idee imprenditoriali siciliane e maltesi, incontri di Open innovation working lab, hackathon, la piattaforma Open Innovation Service Lab, per citarne alcune.
Durante la mattinata di lavori è stato evidenziato più volte come il Mediterraneo sia un mercato interessante, che consente alle imprese di crescere e creare prospettive di politica economica grazie alle Nuove Vie della Seta, un ambizioso programma importante per le piccole economie al fine di sfruttare gli strumenti europei e trasformarli in opportunità di business per piccole e medie imprese e Start Up.
«Il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia e l’Università di Messina daranno seguito al progetto – ha chiarito Andrea Cirà membro del Comitato di pilotaggio del progetto in rappresentanza dell’Università degli Studi di Messina . L’Università di Messina è particolarmente entusiasta di questo progetto, che permette di instaurare nuove relazioni e che ci ha consentito già di raggiungere importanti risultati. Abbiamo capito che gli aspiranti neo imprenditori hanno difficoltà nell’approcciarsi al mercato e per questo vogliamo capire come rilanciare l’imprenditoria siciliana e come cooperare al meglio con Malta. L’intesa con i partner è stata perfetta, abbiamo raggiunto risultati soddisfacenti, unendo il mondo della ricerca e quello imprenditoriale».
«Vorrei sottolineare quanto positive sono state le azioni intraprese all’interno di questo progetto – ha aggiunto Raffaele Scuderi componente del Comitato di pilotaggio di progetto per l’Università degli Studi di Enna-Kore, che ha fatto un excursus degli appuntamenti che hanno visto in prima linea l’Università che rappresenta. Abbiamo raccolto tutte le iniziative in un portale dedicato sul sito istituzionale e sulla piattaforma Kobe e organizzato seminari su imprenditorialità, opportunità di fare impresa nel Sud Italia, turismo, salute e cambiamento climatico, che hanno visto un ottimo riscontro di pubblico, più di 700 partecipanti».
Per il rappresentante dell’Università di Malta nel Comitato di pilotaggio è intervenuto Russel Smith, cuore pulsante di tante attività realizzate all’interno del progetto, che ha raccontato cosa ha sviluppato l’Università di Malta sul proprio territorio e qual è stato l’impatto sui giovani e sul mercato del lavoro. «Il Med Fest è stato l’evento di punta che ha visto realtà siciliane e maltesi confrontarsi e scambiarsi energie. Ma è stato bello anche andare a Messina per una Masterclass e dare vita a dei piccoli manuali su come fare imprenditoria, creare un’azienda a Malta, far crescere un’impresa sociale, etc. Abbiamo creato un modello che può essere replicato non solo in Sicilia, ma in tutti i paesi dell’Unione Europea».
Tra gli speaker anche Giancarlo Visalli, amministratore di Arkimede, che con la sua azienda ha avuto il delicato compito di selezionare le migliori idee «che giacciono nei cassetti delle Università e farle diventare opportunità di business, allargandoci a un panorama più ampio e transfrontaliero e sviluppando una piattaforma online che ha permesso agli interessati di presentare le proprie idee. Il nostro territorio ha tanto da dare in termini di innovazione – ha detto – e non abbiamo nulla da temere rispetto ai concorrenti».
Ne sono dimostrazione tangibile le Start up che hanno portato all’interno della conferenza la propria testimonianza e che attraverso i servizi messi a disposizione grazie al progetto I KNOW hanno messo in campo soluzioni utili per il bene della comunità e dell’ambiente.
«Abbiamo avuto la possibilità di registrare due brevetti e avere nuovo materiale per la nostra ricerca, riuscendo ad andare avanti con il progetto della nostra Start up», ha raccontato Alessandra Bitto di SUN Nutra Pharma, convinta che «progetti come questo sono molto importanti nell’area del Mediterraneo e non solo».
Il progetto IKNOW ha aiutato ad accelerare anche la crescita di Headstart Technology. «Ci ha aperto tante opportunità e le aziende che hanno partecipato sono cresciute molto – ha affermato Klaus Conrad. L’aiuto del progetto è stato critico e importante per loro, specie per le risorse che sono state fornite dai partner. Abbiamo avuto modo di accedere ai finanziamenti e di avere un ottimo tutoraggio nell’avvio e nella crescita delle aziende».
Ruota attorno al problema delle plastiche e delle minacce che rappresentano per la salute umana la ricerca portata avanti da Rossella Vadalà. «Siamo partite dal problema delle plastiche per approdare a quello dello spreco alimentare che ne deriva. Nasce così Edypack, pellicola bio ed ecosostenibile che ho tanto sognato e che ho realizzato grazie al supporto di uno splendido team di esperti di IKNOW».
Tra le idee vincenti anche quelle di due imprenditrici donne che fanno emergere le eccellenze siciliane e che il 30 novembre saranno tra i protagonisti del PNI (Premio Nazionale per l’Innovazione) a Roma. Arianna Campione e Anna Cacopardo, con la loro Kymia, saranno a Roma per il PNI. «Evidentemente IKNOW Hack porta fortuna – hanno scherzato le due socie, che hanno avuto l’idea di valorizzare un prodotto che è già un’eccellenza siciliana, il pistacchio di Bronte, ricavando dagli scarti la materia prima per uso cosmetico -. Lanceremo a breve una linea cosmetica, cominciando dalla crema anti age che sfrutta le proprietà del sottoprodotto del pistacchio, che altrimenti viene buttato nelle campagne o, peggio ancora, bruciato inquinando l’ambiente. Senza il supporto di questo progetto non saremmo potute arrivare a questi traguardi».
Al coro si è aggiunta anche la voce di Carlo Sciuto, che ha messo su Accurami, Spin off di Park Smart: una piattaforma per analizzare parcheggi, traffico e inquinamento tramite l’intelligenza artificiale.
Ma la mission di I KNOW non finisce qui. Le realtà che il progetto ha consentito di realizzare, infatti, rappresentano un importante indicatore per capire verso dove si deve andare, da ora in poi, per assistere le imprese e far sviluppare il territorio dal punto di vista imprenditoriale e industriale nei vari settori che oggi consentono di attivare percorsi virtuosi di sviluppo e di crescita economica e sociale.
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