Lo scorso ottobre lo chef Alessandro Borghese ha annunciato l’apertura di un ristorante al Casinò di Ca’ Vendramin Calergi di Venezia. Il mago dei fornelli già proprietario de Il Lusso della semplicità, una Mecca della buona cucina made in Italy, stringe così un patto d’alleanza con Casinò di Venezia Gioco S.p.a, l’ente che gestisce la storica struttura nel sestiere di Cannaregio.
La joint venture nata anche nell’ottica di rilanciare la sala da gioco più antica d’Europa ancora in attività si pone sulla traccia di un nuovo modo di gestire queste strutture ormai preda di una crisi profonda in termini di popolarità dovuta anche in parte al cambio di abitudini dei nuovi potenziali frequentatori.
I casinò dal vivo infatti non tirano più come una volta e oggi vanno per la maggiore i portali online dove l’offerta di poker in realtà virtuale, croupier ripresi con telecamera e slot machine simili a videogame attira soprattutto un tipo di frequentazione sempre più giovane e legata all’intrattenimento digitale tout court.
Anche per questo le storiche sale da gioco, eredi dei fasti dei primi del ‘900, hanno deciso di rilanciarsi puntando su un tipo di offerta più moderna che insieme ai giri di roulette e allo scivolare delle carte unisce sapientemente anche buona cucina e spettacolo. A proposito di cucina, Las Vegas già da tempo ha deciso di rimodernare la propria immagine affidando a chef di grido la gestione dei propri punti di ristoro.
Uno dei casi simbolo del nuovo trend è l’Hell’s Kitchen di Las Vegas. La Harrah’s Entertainment, la società che gestisce uno dei simboli della città del gioco del Nevada, ha affidato al noto cuoco britannico conduttore dell’omonimo programma cult di cucina la regia dei suoi fornelli.
Questo ristorante è stato anche il primo nel mondo ispirato alla nota serie televisiva e la mossa di marketing che forse ha ispirato anche il Ca’ Vendramin Calergi, oltre ad aver attirato clienti interessati a sperimentare le creazioni dei concorrenti vincitori del programma televisivo, ha anche contribuito ad estendere globalmente la popolarità del casinò. Nello stesso Caesar Palace c’è anche il Gordon Ramsay Pub & Grill che propone confort food, hamburger e bistecche ad un prezzo più abbordabile per le tasche di clienti anche meno facoltosi e altolocati. Altro pioniere di questo cambio di rotta per palati raffinati a Las Vegas è il Palms Casino resort.
Il suo Scotch 80 Prime è un punto di ritrovo per il jetset a stelle e strisce che viene qui per i cavalli di battaglia del locale che sono una riuscita combinazione tra carne rossa di primissima qualità (uno dei pochi ristoranti autorizzati negli States ad importare Kobe autentica) e una cantina di liquori di altissimo livello con etichette dai primi anni ’30 fino ad oggi. Uno dei ristoranti più lussuosi di tutta Las Vegas è invece il Joel Robuchon restaurant dell’MGM Grand Casinò, sala da gioco anche nota per ospitare incontri di pugilato e MMA di richiamo internazionale. Gestito dall’omonimo celebre chef francese, questo punto di ritrovo per gourmet vanta 3 stelle Michelin e nobilita con la sua ricercatezza una delle sale da gioco più frequentate di tutto il Nevada.
Non solo negli States i gestori di sale da gioco cercano di prendere i propri clienti per la gola. Ad esempio il Gran Casinò di Montecarlo ospita il rinomato Le Train Bleu dello chef francese Thierry Saez-Manzanares.
Nonostante le origini transalpine, questo cuoco propone cucina mediterranea o meglio della Costa Azzurra con richiami neanche troppo celati alla cucina di casa nostra. Del resto questa regione francese ha da sempre legami fortissimi con il Belpaese tanto da ispirare ancora moti separatisti da parte di alcune frange nostalgiche dei tempi in cui l’Italia dominava su questi territori.
Tornando sul suolo nazionale vale la pena citare anche il Biribissi, ristorante del Casinò di Sanremo gestito fino a qualche anno fa dal più famoso degli chef tricolori, Gianfranco Vissani. Tra alti e bassi questo locale cerca di mantenersi al passo coi tempi grazie ad una serie di eventi a tema dedicati ad un pubblico di intenditori. L’anconetano Samuele Baro è invece il nocchiere dei fornelli del Seven Restaurant Lounge Bar, delizioso ristorante del Casinò di San Marino che insieme al lussuoso punto ristoro offre anche un raffinatissimo cocktail bar.
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