22 Novembre 2024

Zarabazà

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Pena di morte, in anteprima nazionale il film iraniano censurato in patria

Il film racconta 4 storie legate alla pena di morte in Iran. Seguirà dibattito con Mazzeo e Noury

“Il male non esiste” vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino senza che il regista potesse ritirare il premio

Sarà presentato in anteprima nazionale domani, martedì 30 novembre al Cinema Stensen alle 21, nell’ambito della Festa della Toscana, “Il male non esiste”, ultimo film del pluripremiato regista iraniano Mohammad Rasoulof, vincitore dell’Orso d’Oro come miglior film alla Berlinale 70 senza che il regista potesse ritirare personalmente il premio a causa di restrizioni politiche al suo visto ed è tuttora un film a cui il regime iraniano non permette di circolare in patria. Alla proiezione interverranno il presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo e il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury.

La Festa della Toscana celebra la data del 30 novembre del 1786, quando ha adottato un nuovo codice penale in cui, per la prima volta al mondo, si decretava l’abolizione della pena di morte. La Festa è un modo per affermare l’impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia. 

“Il male non esiste” è un film simbolo, che solleva dilemmi morali universali che scuotono le coscienze e impongono una riflessione profonda sul tema della pena di morte e della responsabilità delle persone coinvolte nella sua esecuzione. Quattro storie, collegate da un sottile filo rosso, affrontano una questione fondamentale della società iraniana e di tutti quei paesi costretti, da imposizioni governative, ad accettare la pena di morte come pratica costante e consolidata. Il film, distribuito da Satine Film, arriverà nelle sale italiane il prossimo gennaio.

SINOSSI
Iran, oggi. Quattro storie, quattro ritratti della fragilità dell’ essere umano di fronte a scelte obbligate e alle responsabilità che ne derivano.  Il 40enne Heshmat  marito e padre esemplare, è un uomo generoso e accomodante con tutti, ma svolge un lavoro misterioso per il quale ogni notte esce di casa. Pouya  ha da poco iniziato il servizio militare e si ritrova subito ad affrontare una scelta drammatica: come obbedire a un ordine dei superiori contro la propria volontà. Javad  è un giovane soldato che conquista a caro prezzo tre giorni di licenza per tornare al paese della sua amata e chiederla in sposa. Bharam è un medico interdetto dalla professione, che decide finalmente di rivelare alla nipote un segreto doloroso che lo accompagna da vent’anni. Quattro storie diverse ma inesorabilmente legate che, pur essendo ambientate nella società iraniana, toccano profondamente la coscienza e la storia di ognuno di noi ponendoci di fronte a una domanda alla quale tutti dobbiamo rispondere: al posto loro, tu cosa avresti fatto?