Ultimi giorni per visitare le esposizioni temporanee: la mostra fotografica “Simbiosi” di Fabio Gambina (fino al 17/01) e l’installazione “Paesaggi Resilienti per Comunità Resilienti” (fino al 31/01)
L’iniziativa si terrà domenica 16 gennaio ore 16.00 nell’ambito del calendario di incontri ludico-didattici dedicati ai ragazzi. In programma altri due appuntamenti nel mese di gennaio
Firenze— Si può entrare al museo facendo le capriole? L’arte esiste solo all’interno di una cornice o può essere anche scovata altrove? Per far danzare un’opera di vuole ritmo o equilibrio? Queste ed altre domande troveranno risposta a suon di musica con “Danzando con l’arte”, il laboratorio dedicato a ragazzi e famiglie in programma domenica 16 gennaio, ore 16.00, al Museo Marino Marini di Firenze (Piazza San Pancrazio), nell’ambito del calendario di iniziative dedicato ai più piccoli. Giocando e divertendosi con gli artisti contemporanei, i partecipanti arriveranno a costruire, alla fine, una vera e propria sala di museo personale da portare a casa con sé (info, prezzi e prenotazioni www.museomarinomarini.it).
Gli appuntamenti per bambini continuano il 23 gennaio con “Macchie e visioni”. Come nasce una forma? Basta guardare una macchia e poi trasformarla in ciò che ci vediamo dentro! Marino Marini creava le sue sculture proprio così: dal colore di una macchia che si spande nel foglio in cui intravediamo figure misteriose. Dunque anche i partecipanti si divertiranno a creare macchie fantastiche con colori liquidi e brillanti e poi, con l’aiuto di fogli trasparenti e pennarelli neri, le trasformeremo in qualcosa di inaspettato. Infine, il 30 gennaio “I danzatori di Marino Marini diventano marionette snodabili”: un laboratorio per trasformare i danzatori ritratti all’interno del Museo in burattini capaci di muoversi al ritmo della musica preferita.
Inoltre, nella cripta del museo, ultimi giorni per visitare le mostre temporanee. Fino al 17 del mese è in corso “Simbiosi”, personale del fotografo e architetto Fabio Gambina: 25 scatti ideati appositamente per il Marino Marini che ne ritraggono ed esplorano gli interni. Fino al 31 gennaio, direttamente dalla Biennale Architettura 2021, sarà presentel’installazione naturale “Paesaggi Resilienti per Comunità Resilienti”, che ricrea l’ambiente costiero dell’Asinara, in Sardegna, con una vera e propria prateria di Posidonia oceanica – pianta di fondale dall’impatto, a livello di capacità di ossigenazione del pianeta, superiore a quello della Foresta Amazzonica – per riflettere sul cambiamento climatico.
Il Museo Marino Marini è nato dalla volontà di Marino e Marina Marini che, alla fine degli anni Settanta del Novecento, individuarono l’ex chiesa di San Pancrazio di Firenze come luogo ideale al quale legare la donazione di opere che l’artista, poco prima di morire, aveva fatto alla città. La ristrutturazione della chiesa, recuperata dopo secoli e ridestinata a una funzione pubblica, è stata realizzata dagli architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi che hanno saputo creare un allestimento a immagine e somiglianza di quel mondo così affascinante di Marino Marini, uno dei personaggi più significativi della cultura figurativa del Novecento. Il museo ospita 183 opere di Marino Marini: disegni, litografie, dipinti, sculture, tutte esposte al pubblico sui quattro livelli del museo. Parte integrante del museo, recuperata alla visita del pubblico dopo un lungo restauro, è una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino: la Cappella Rucellai, capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con il Tempietto del Santo Sepolcro.
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