Il Settore Cultura del Comune di Venezia segnala che lo spettacolo della compagnia Parsons Dance (inserito nella stagione di prosa realizzata in collaborazione con Arteven, circuito teatrale teatrale del Veneto) previsto dall’8 al 10 marzo al Teatro Toniolo di Mestre non potrà andare in scena.
Lo spettacolo è stato sostituito con nuove date della compagnia Ezralow Dance, di indubbia fama internazionale.
Sul palcoscenico di Mestre il 17,18 e 19 maggio arriva OPEN di Daniel Ezralow, danzatore e coreografo tra i fondatori dei celebri Momix, noto al grande pubblico per le apprezzate creazioni realizzate anche per numerose trasmissioni televisive.
Daniel Ezralow vive a Los Angeles, ma fa la spola fra Italia e Stati Uniti da più di venticinque anni e dunque ha un rapporto costante con il nostro paese.
Open, scritto a quattro mani con la moglie Arabella Holzbog, è un patchwork di piccole storie che strizzano l’occhio allo spettatore con numeri a effetto, multimedialità, ironia e umorismo, all’insegna del più puro entertainment.
“Un antidoto alla complicazione della vita”, come dichiara lo stesso Ezralow. Uno spettacolare inno alla libertà creativa, al ciclo della vita e alla rivisitazione dei successi da lui creati, volto a trasportare il pubblico in una nuova dimensione dove umorismo e intensità danno vita a una miscela esplosiva di straordinaria fantasia creativa ed emozione scenica.
Con Open, va quindi in scena una danza fatta di leggerezza, ironia, ottimismo, gioiosità e sorpresa. Uno show che include e non esclude, esalta le differenze e invita gli spettatori ad aprirsi verso un mondo infinito di contaminazioni: somatiche, coreografiche e tecnologiche. Teatro, cinema, televisione, musica, moda, sport, pubblicità.
“L’Italia, per me, – dichiara Ezralow, e prosegue – è un grande laboratorio creativo che mi ha dato la possibilità di sperimentare come da nessun’altra parte e di essere sempre “Open”, aperto. Credo che io e l’Italia ci siamo scelti reciprocamente. La mia seconda casa, dopo Los Angeles, è qui. Ci sono sempre stato bene, fin dalla prima volta che ci ho messo piede. Sia al nord che al sud, non vedo differenze. Amo l’Italia, c’è affinità fra me e la gente: ogni volta che vi atterro respiro la quiete, la serenità interiore. Adesso so parlare la vostra lingua e ho imparato a cucinare gli spaghetti e i risotti. Resto però uno straniero, un americano di origini ebreo russo-polacche. La danza per me è vita, è un’energia dentro di noi universale. Perché siamo nati con il movimento. È come l’ossigeno nell’aria. Vorrei che chi vedesse Open avesse una buona sensazione e, poi, la trasmettesse a qualcun altro, come una cascata di gioia che si diffonde. Cerco spesso di trovare un modo diverso di esprimermi. Quando ho iniziato a danzare volevo solo capire come saltare. Poi ho cercato la perfezione del movimento. Ora non penso più a cosa fare, ma a cosa accade intorno al corpo. Ho capito che la danza esiste perché siamo vivi. Il battito del nostro cuore è un movimento che ci spinge a ballare e ci accompagna per tutta la vita”.
Per maggiori informazioni rivolgersi alla Biglietteria del Teatro o consultare www.culturavenezia.it/toniolo
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