Quasi un anno fa, il 22 febbraio 2021, l’ambasciatore italiano in Congo – Luca Attanasio- e il carabiniere della sua scorta – Vittorio Iacovacci – venivano assassinati con un agguato lungo una delle strade più pericolose della Repubblica Democratica del Congo. Chi li ha uccisi? E perché? Paesi Edizioni manda in libreria a distanza di un anno dall’omicidio, la prima inchiesta giornalistica completa sui fatti misteriosi che ancora avvolgono quella giornata.
Proprio mercoledì 9 febbraio 2022, la Procura di Roma ha chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio per due dipendenti del Programma alimentare mondiale (Pam), agenzia dell’Onu. I due, organizzatori della missione nel nord del Paese africano, sono accusati di omicidio colposo.
Secondo il procuratore Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Colaiocco, i due dipendenti del Pam avrebbero “omesso, per negligenza, imprudenza e imperizia – si legge in una nota della Procura – secondo la ricostruzione effettuata allo stato, che risulta in linea con gli esiti dell’inchiesta interna all’Onu, ogni cautela idonea a tutelare l’integrità fisica dei partecipanti alla missione Pam che percorreva la strada Rn2 sulla quale, negli ultimi anni, vi erano stati almeno una ventina di conflitti a fuoco tra gruppi criminali ed esercito regolare”.
Il libro “Delitto Diplomatico. La morte di Attanasio e Iacovacci in Congo”, scritto a più mani, intende onorare la memoria degli uomini delle nostre istituzioni caduti in servizio e soprattutto punta a non far scemare l’attenzione mediatica e della politica su un caso ancora aperto e doloroso, dove la verità non c’è. Se da un lato troviamo la non volontà del Governo di Kinshasa a collaborare e l’impotenza delle Nazioni Unite, questo libro con le indagini di un gruppo di giornalisti italiani d’eccellenza prova a rimettere in ordine i fatti e per la prima volta le testimonianze dei parenti delle vittime.
“Quello che appare chiaro, sino a essere luminoso, a percorrere questi tratti della sua vita, è anche che Luca Attanasio interpretava la diplomazia come una speranza, come un’opportunità per risolvere problemi, come una vocazione a servire: lo Stato, ma anche un’umanità che a quello Stato e a quella diplomazia sarebbe stata grata – scrive Toni Capuozzo nella sua introduzione al libro-inchiesta- Le strettoie dei dubbi appartengono invece ai momenti finali della vita dell’ambasciatore. Non occorre essere degli investigatori per trovare strano che si sia definito «convoglio» un corteo di due sole automobili, su una strada molto pericolosa. E non occorre esserlo per trovare singolare che entrambi i veicoli non fossero blindati, e che l’unica difesa fosse il bravo e inerme carabiniere Vittorio Iacovacci, armato solo di un’arma corta e di buona volontà. Non occorre essere abituati ai conflitti per rimanere perplessi davanti a un preteso sequestro, che si apre con l’esecuzione dell’autista e si chiude con una sparatoria tra aggressori e Rangers intervenuti sul luogo. Una sparatoria nella quale incredibilmente gli unici due a venire raggiunti dai molti colpi esplosi sono stati esclusivamente l’ambasciatore italiano e la sua guardia del corpo”.
Come scrive Luciano Tirinnanzi, l’editore di Paesi Edizioni, nella prefazione al libro-inchiesta: “Con questo libro scritto a più mani abbiamo cercato di dare un contributo fattivo al raggiungimento della verità e della giustizia sull’agguato in cui hanno perso la vita Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci e Mustapha Milanbo. Un impegno che va ben oltre il giornalismo. Tutti noi ci auguriamo che il nostro Paese faccia la sua parte affinché venga fatta piena luce sulla loro uccisione. Che la verità sia una «questione» prioritaria. Per chi scrive, lo sarà. Fino in fondo. Spronati da un’eco che da ben dodici mesi rimbomba dentro e amplifica la volontà di andare avanti nella ricerca di un perché. Perché un ambasciatore incontra uomini potenti, classi dirigenti, tesse relazioni con ministri e imprenditori, e si avvia su una strada sterrata in mezzo a una foresta per andare a vedere cosa si può fare per chi muore di fame? E perché viene ammazzato per questo? Luca Attanasio era esattamente quel tipo di ambasciatore che la storia del nostro Paese più volte ci ha regalato: un uomo di grande competenza ma soprattutto di straordinaria umanità, quella che permette a certe persone di distinguere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è; un uomo pronto a schierarsi dalla parte di quelli che è doveroso aiutare”.
L’editore ricorda le prime parole rivoltegli da Antonella Napoli, la quale in fase di scrittura gli ha confessato: «Mai mi sarei aspettata che proprio lui, diplomatico accorto e scrupoloso, abituato a operare in aree difficili, seppur intraprendente e coraggioso, potesse essere vittima di un evento tanto tragico e cruento. Luca Attanasio sapeva bene che la Repubblica Democratica del Congo è uno dei Paesi più pericolosi al mondo e mai avrebbe agito incautamente in un contesto simile. È proprio questa convinzione che mi ha spinta, sin dal primo momento, ad andare fino in fondo in una vicenda da subito apparsa dai contorni oscuri».
Edito da Paesi Edizioni, “Delitto Diplomatico. La morte di Attanasio e Iacovacci in Congo” è un’inchiesta di Antonella Napoli, Fausto Biloslavo, Stefano Piazza, Matteo Giusti e sarà disponibile nelle librerie e negli store online dal 24 febbraio.
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