Ciao caro, il tuo nuovo singolo “Non posso parlare” si presenta come un ibrido musicalmente parlando. Quali scelte in termini di sound hai fatto?
Ho voluto creare un singolo che vivesse sia nel mondo hip-hop che pop, con un flavour alternativo. All’estero più che da noi si potrebbe definire “Alternative Hip-Hop”. Il pezzo è partito con synth e voce, per poi aggiungere elementi ritmici hip-hop reali che penso abbiano un po’ creato questo senso ibrido tra hip- hop e indie pop. Penso ci sia ancora molto spazio di crescita in Italia per chi è appassionato di hip hop ma si lascia trascinare dal sound rock alternativo.
Quale messaggio hai voluto lanciare con questo pezzo?
Di avere calma, di non fare di tutto una competizione. Di prendersi i momenti di pace per capire la nostra direzione e non schifarli pensando di perdere tempo.
Vanti esperienze lavorative in svariate parti del mondo, quanto ha influito questo nel tuo percorso artistico?
Un’ arma a doppio taglio, a livello organizzativo creative di influenze è stato fondamentale per la mia crescita e anche per capire professionalmente cosa è figlio del contesto e cosa invece è una abitudine corretta nell’industria. Ma di sicuro la visione senza un appiglio importante sulle proprie radici può anche far perdere direzione.
Tre artisti con cui vorresti collaborare e/o per i quali vorresti produrre un brano?
Mace, Mac Miller (anche se impossibile) e Masego
Come giudichi l’attuale scena romana?
Ricca sicuramente di spunti interessanti ma la trovo comunque profondamente frazionata e dispersiva. Penso non ci sia un enorme coesione tra artisti/industria e pubblico, si trovano realtà importanti ma sempre contesti singoli, non una spinta dell’intera città.
Cosa dobbiamo aspettarci dopo questo brano?
Tanto, questo è il primo gradino del mio percorso. Sono contento di aver sviluppato un catalogo in italiano e continuerò a pubblicare singolo e fare live come lo scorso anno. La novità è che sto lavorando con una realtà molto interessante nello UK sul mio catalogo inglese, ma non posso dire troppo!
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