Quando una vocalità unica, incisiva e coinvolgente si unisce a quella iconica di uno dei più rappresentativi esponenti di un genere, emblema di un’intera generazione, il risultato è un brano in grado di magnetizzare mente ed anima sin dalle prime note, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio guidato da pathos, ritmo ed emozione.
Ed è in questa cornice suggestiva, sospesa tra dinamismo, introspezione e nostalgia, che si inserisce “Nella mia tempesta” (Gotham Dischi/ADA Music Italy), il nuovo singolo di Valentina Rizzi in feat. con uno dei pesi massimi del rap-game italiano, Mondo Marcio.
Reduce dall’incredibile successo della pop-ballad “Addio (Ti sto lasciando andare)” (qui il nostro articolo a riguardo), che ne ha riconfermato capacità espressiva, autorale e tecnica, Valentina Rizzi, corista ufficiale delle tournée europee del rapper meneghino classe ’86, torna con una collaborazione che era già scritta in un destino condotto dall’autodeterminazione, dall’impegno e da quell’urgenza comunicativa connaturata nei grandi artisti, nonché nei desideri dei moltissimi fan del rapper, ammaliati dalla sensibilità e dall’abilità vocale della cantautrice milanese.
Il brano, prodotto da Mattia “Mene” Menegazzi – con mix e master a cura di Andrea Mitidieri -, è un intimo ed intenso dialogo tra i protagonisti di una relazione impetuosa e turbolenta, sorretta dall’ardore di quella passione, travolgente e totalizzante, incapace di cedere spazio all’arcobaleno dei sentimenti, lasciando così, nel cuore della partner, desolazione, tristezza e sconforto.
Una donna ferita e innamorata, ma al tempo stesso consapevole di se stessa e delle sue ambizioni, magistralmente resa dalla struggente interpretazione di Valentina Rizzi, che intreccia il suo vissuto a quello di un uomo dallo spirito libero e dai trascorsi difficili e intricati, totalmente conscio di non poter donare quella stabilità, quel tipo di rapporto, solido e romantico, che gli occhi di lei gli chiedono senza bisogno di proferire parola, perché l’amore sa esprimersi attraverso uno sguardo, ben prima che la bocca porga richieste.
Esitazioni, tentennamenti, contrasti e riappacificazioni si susseguono nella narrazione di un legame sostenuto dal desiderio fisico fine a se stesso, dando vita ad uno spaccato autentico e sincero che evidenzia le prospettive di entrambe le parti.
In questo continuum di allontanamenti e riconciliazioni – «te che entri nella mia vita e poi dopo qualche mese so che è già finita» -, la penna fine e vibrante di Valentina Rizzi delinea i tratti di un rapporto sofferto e deleterio, che a causa della sua accezione discontinua e intermittente, provoca una sensazione di avvilimento nella quotidianità della partner femminile, portandola ad interrogarsi sul valore effettivo della storia stessa e su quella voragine affettiva che la trascina nei ricordi, impedendole di riprendere in mano la propria vita, di riappropriarsi della sua identità personale, scindendola, definitivamente, dall’ombra costante e oppressiva del passato.
Dall’altro lato, in un flusso di coscienza onesto e penetrante, l’icastica scrittura di Mondo Marcio cattura lo scenario emotivo di un uomo che non ha mai elargito promesse – «Sti ragazzi complessati, ma quando cazzo mai ti ho detto che mi piaci?» -, trasponendolo, con taglienti ed emblematiche barre – «Ti sei avvicinata alle mie fauci, io sono un virus che non cura neanche Fauci» -, su un beat capace di avvolgere il pezzo in un abbraccio a mezz’aria tra veemenza e dolcezza.
“Nella mia tempesta”, scritto dai due artisti a sei mani con Pietro Mirabello e accompagnato dalla straordinaria creatività rappresentativa della lips artist Martina Bacoccoli e della grafica Debora Fiorio che ne ha curato la cover, è un ciclone di rime e sentimenti che evidenzia l’eclettismo di Valentina Rizzi, un’artista raffinata e trasversale, in grado di raccontare tutte le sfumature delle emozioni.
Press Office: Music & Media Press.
Altri articoli
Giorgio Adamo: Più dei giganti è il nuovo album
“Il mio miglior nemico” è il nuovo singolo di Joe Barbieri
Un dialogo unico tra jazz e elettronica live: Giovanni Guidi e Matthew Herbert in duo