Al Teatro Brancati di Catania, Guia Jelo intepreta l’eroina siciliana del Risorgimento italiano
nello spettacolo di Antonino Russo Giusti, diretto da Turi Giordano
La storia di un’eroina del Risorgimento italiano raccontata attraverso la penna di Antonino Russo Giusti. Peppa la Cannoniera è il titolo dello spettacolo che vede in scena un’intensa Guia Jelo nei panni della patriota che si distinse durante l’insurrezione antiborbonica di Catania del 31 maggio 1860. Diretto dal regista Turi Giordano e prodotto da Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale con la collaborazione del Teatro Martoglio di Belpasso, lo spettacolo debutta in prima assoluta al Teatro Brancati di Catania sabato 2 aprile alle ore 21 e sarà in scena secondo il calendario di repliche del Brancati, fino a domenica 10 aprile. A completare il cast dello spettacolo corale c’è un’affiatata compagnia teatrale composta da: Cosimo Coltraro nei panni del Vice Brigadiere, Massimo Giustolisi in quelli di Turi, nipote di Peppa, Emanuele Puglia che interpreta l’Ispettore di Polizia, Raniela Ragonese nei panni di Gna Pudda, Nino Signorello nel ruolo di Don Pepè, Gianni Sineri che interpreta il Caporale. E poi, ancora, Lorenza Denaro (la signora Clara, moglie dell’ispettore) e i giovani Alessandra Pandolfini (Maruzza, figlia di Gna Pudda), Graziana Spampinato (Ninetta, vicina di casa), Andrea Zappalà (Capitano guardia Nazionale). I costumi sono delle sorelle Rinaldi, le luci di Antonio Licciardello, le scene di Jacopo Manni.
Le informazioni sulla storia di Peppa la Cannoniera, all’anagrafe Giuseppina Bolognara o Calcagno (dal nome della sua nutrice) sono poche: nata a Barcellona Pozzo di Gotto tra il 1826 e il 1841 era sicuramente di origini umili e faceva la serva o stalliera. La sua partecipazione all’insurrezione antiborbonica di Catania le valse una medaglia al valore militare e fu anche l’episodio per il quale venne soprannominata la cannoniera: con un astuto stratagemma, la donna riuscì a ingannare due squadroni di lancieri dell’esercito borbonico colpendoli infine con una scarica del cannone che le squadre di insorti avevano conquistato agli stessi borboni. Quel cannone è oggi custodito all’ingresso del Castello Ursino di Catania.
“E’ un enorme orgoglio lavorare su un testo scritto dal grande Antonino Russo Giusti che parla della nostra storia e di questa grande eroina siciliana”, dice il regista Turi Giordano. “Ho mantenuto l’impostazione originale – continua – anche se ho cercato di inserire alcuni fatti storici per aggiungere maggiore realtà a un testo che ha un’elevata accezione fantasiosa. Non dimentichiamo, infatti, che Giusti scrisse questa commedia nel 1939, in piena epoca fascista e che è molto probabile che con il suo fare comico e la sua penna pungente trovasse il modo di scrivere contro la tirannia, sbeffeggiando a suo modo il potere. E’ un lavoro importante, in cui non mancherà qualche sorpresa finale”.
Un lavoro a cui la protagonista, l’attrice Guia Jelo, si è preparata con un enorme senso di responsabilità nei confronti di un personaggio così fondamentale nella storia del Risorgimento.
“Il mio approccio alla donna e patriota si sdoppia – spiega Guia Jelo – nei confronti di Peppa e Giuseppina. Ho lavorato, insieme alle regia per costruire un personaggio “femminilmente maschile”: un personaggio storico che però di permettesse di non togliere al pubblico la Guia che sono abituati a vedere. Sono certa che il pubblico saprà apprezzare la storia di questa grande eroina. Al di là di questo mio rapporto artistico con Peppa la cannoniera, c’è poi quello personale con Giuseppina Bolognara, una donna che chissà cosa penserebbe oggi della condizione dei siciliani”. E oltre otre la costruzione del personaggio in scena, c’è soprattutto una grande artista che entra nei panni di un’eroina e che sente una grande remora nei confronti dell’atto che questa patriota compie. “Peppa uccide i giovani soldati borboni per difendere i patrioti – conclude Guia Jelo – e dice “erano tutti figghiuzzi mei” ma sa bene che anche i soldati borboni sono figli di madre. E di questo non può non dolersi”.
Guia Jelo
in
Peppa la Cannoniera
di Antonino Russo Giusti
regia Turi Giordano
con
Cosimo Coltraro Vice Brigadiere,
Massimo Giustolisi Turi, nipote di Peppa
Emanuele Puglia l’Ispettore di Polizia
Raniela Ragonese Gna Pudda,
Nino Signorello Don Pepè
Gianni Sineri il Caporale
e con
Lorenza Denaro la signora Clara, moglie dell’ispettore
Alessandra Pandolfini Maruzza figlia di Gna Pudda
Graziana Spampinato Ninetta, vicina di casa
Andrea Zappalà Capitano guardia Nazionalecostumi Sorelle Rinaldi
luci Antonio Licciardello
scene Jacopo Manni
Teatro Brancati
Sabato 2 aprile ore 21
Domenica 3 aprile ore 17.30
Mercoledì 6 aprile ore 17.30
Giovedì 7 aprile ore 21
Venerdì 8 aprile ore 17.30
Sabato 9 aprile ore 17.30 e ore 21
Domenica 10 aprile ore 17.30
COMUNICATO STAMPA
MariaEnza Giannetto
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