Con “Pianosequenza” Sesto vuole farci vivere un’esperienza narrativa senza tagli né montaggio, stravolgendo le regole sociali contemporanee secondo le quali solo le storie e i personaggi di successo valgono la pena di essere raccontati. Sesto mette al centro dei propri racconti la gente comune, gli emarginati. Un disco quasi neorealista che ci fa posare lo sguardo dove non siamo più abituati.
L’album ha visto la partecipazione di: Chiara Vidonis, backing vocals in “Neve (Anna)”; Francesco Candura (Stop the Weel), basso elettrico; Giulio Frausin (The Sleeping Tree, Mellow Mood) chitarra elettrica in “E scende la sera” e basso elettrico in “Meri”; Moreno Buttinar (Mike Sponza Band), batteria; Toni Bruna, batteria/sample in “Galleggianti”; Daniele Raimondi, tromba in “HOMO”; Matteo Bognolo (Matteo E. Basta), chitarra classica in “E scende la sera”.
Sesto è lʼalias di Alessandro Giorgiutti, già conosciuto produttore e autore di Trieste. Sesto sceglie questo pseudonimo perché, in questa corsa disperata a chi arriva primo, lui preferisce camminare, senza guardare a classifiche, a graduatorie, senza voler neanche salire su un podio. Nel basket, il sesto uomo è lʼoutsider, pur ricoprendo un ruolo importantissimo per la squadra senza esserne la stella. Sesto è anche quel senso in più, che non tutti hanno, lʼintuito, lʼistinto.
Attivo come produttore e sound engineer, sfrutta le esperienze in studio e dal vivo, che lo hanno portato negli Stati Uniti, Sudamerica e quasi tutta Europa, per assorbire nuove sonorità e farsi contaminare il più possibile. In 4 anni scrive senza sosta ma a dare linfa vitale al nuovo lavoro è lʼincontro con Paolo Baldini, bassista, produttore e dub master di fama internazionale che ha portato Sesto a riscrivere, riarrangiare e poi riscrivere ancora gran parte dei brani. Da questo lavoro escono i brani che faranno parte dellʼalbum dʼesordio, “Pianosequenza”, in uscita a inizio 2022 per Le Siepi Dischi. Dodici brani che vanno a toccare stili diversi, da Lucio Dalla a Bon Iver, passando per i The National, ma che mantengono un unico filo conduttore: la sua voce. Lʼalbum è una raccolta di storie di personaggi quasi cinematografici che non appartengono alla categoria dei vincenti, un album quasi neorealista che porta allʼattenzione dellʼascoltatore la realtà che ci circonda. Dunque, “Pianosequenza” rappresenta appieno la filosofia di fondo del progetto Sesto, per cui non è importante essere i vincenti: la vecchina, i migranti, i tassisti, i senzatetto sono i suoi veri e soli eroi.
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