16 Novembre 2024

Zarabazà

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evoluzione della mobilità urbana, sempre più orientata all’integrazione tra la soft e la active mobility, verso una mobilità fluida

A seguito della conferenza stampa di presentazione del 2° Suzuki Bike Day, la Casa di Hamamatsu ha organizzato una tavola rotonda che ha coinvolto istituzioni, addetti ai lavori e operatori del settore sul tema della nuova mobilità, diffusa, che vede la bicicletta protagonista in uno scenario in rapida evoluzione.

Dopo aver presentato i dettagli del 2° Suzuki Bike Day, alla presenza di personalità del mondo dello sport e numerosi rappresentanti delle Amministrazioni Locali e dell’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola coinvolte nell’evento del prossimo 09 luglio (per rivedere la conferenza stampa:  

La Casa di Hamamatsu ha organizzato una tavola rotonda tra istituzioni e addetti ai lavori per parlare di evoluzione della mobilità.

Suzuki, il cui debutto nel settore delle due ruote avvenne nel 1952 proprio con la bicicletta a pedalata assistita Power Free, vuole comprendere e anticipare le tendenze di un mondo della mobilità che vede la bicicletta protagonista e il concetto di sostenibilità assumere rilevanza.

Inoltre, lo scenario attuale della mobilità, si sta spostando verso nuovi modelli, orientati all’integrazione tra soft e active mobility verso una modalità più fluida, in cui non esiste più un mezzo di trasporto esclusivo, ma esiste una combinazione variabile di soluzioni in base alla esigenze di mobilità variabili, a maggior ragione considerando che tutti noi siamo sia automobilisti sia a volte ciclisti o pedoni e solo il rispetto reciproco garantirà la efficacia e sicurezza della mobilità di tutti noi.

Il desiderio di mettere a fuoco gli scenari attuali e l’evoluzione in atto ha portato Suzuki a organizzare una tavola rotonda che ha coinvolto alcune tra le principali realtà del settore.
L’evento è stato moderato da Federico Quaranta, conduttore televisivo di Linea Verde Radici, TV magazine orientato alla scoperta del territorio e delle sue storie. Quaranta è attivo nel mondo delle bici e appassionato motociclista e incarna lo spirito “diffuso e condiviso” espresso durante la tavola rotonda.

Hanno accettato l’invito a parlarne insieme a Suzuki:

  • ACI – il Presidente Sticchi Damiani
  • ANCMA – il Responsabile Ufficio Stampa Alessandro Re
  • DAVIDE CASSANI – Presidente dell’APT servizi Emilia Romagna, Commentatore televisivo, CT della nazionale ciclismo fin all’anno d’oro del 2021
  • FIAB – Componente del Consiglio di Presidenza Giuliano Giubelli
  • MARINO BARTOLETTI – Giornalista, commentatore e scrittore
  • SUZUKI ITALIA – il Presidente Massimo Nalli 

Durante la tavola rotonda, si è parlato delle iniziative utili a favorire la convivenza e il rispetto reciproco tra tutti gli utenti della strada, così come delle strategie per dar vita a una mobilità nelle aree urbane che tenga presente anche le esigenze di mezzi complementari all’automobile.
Non sono mancati momenti di riflessione su come il Codice della Strada possa adeguarsi ai cambiamenti in atto e sul ruolo dell’educazione stradale per i nuovi e i vecchi utenti della strada.


Le parole dei partecipanti
Chiamato ad aprire il dibattito da Federico Quaranta, Massimo Nalli ha ricordato come l’ingresso di Suzuki nel mondo della mobilità sia avvenuto con prodotti capaci di aiutare le persone nella loro quotidianità, quali le biciclette motorizzate, le auto di dimensioni compatte e i motori marini. “Oggi la Casa di Hamamatsu evolve il suo ruolo, aiuta a vivere le passioni e vuole coinvolgere i vari attori del panorama in un dialogo in cui i diversi mezzi di trasporto convivono a soddisfare le necessita di mobilità, perseguendo la crescita del benessere sociale, nel rispetto di tutti.” ha esordito Nalli.

Quaranta ha quindi chiamato in causa Marino Bartoletti, il quale si è ricollegato al tema del benessere deliziando la platea con un racconto ricco di suggestioni da cui è emerso come proprio la bicicletta abbia scritto la storia dell’Italia nel Dopoguerra. Il Giro d’Italia del 1946 ha assunto nelle sue parole un profondo significato simbolico. “Quello che non ha fatto Garibaldi lo hanno fatto Coppi e Bartali. L’Italia è tornata a vivere, a lavorare e a vincere pedalando.” ha detto Bartoletti, che ha quindi espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa della tavola rotonda. “Oggi è un giorno storico. Automobilisti, motociclisti e ciclisti si guardano spesso in cagnesco ma qui c’è una mano tesa, una ricerca di amicizia e complicità.”.

Il microfono è quindi passato ad Alessandro Re, che ha fornito interessanti spunti di riflessione, snocciolando i numeri di un mercato che ha trovato slancio nell’epoca post-Covid. Il livello di due milioni di bici vendute raggiunto nel 2020 in Italia sull’onda degli incentivi governativi è stato bissato nel 2021, a riprova di quanto la popolazione guardi stabilmente alle due ruote a pedale come soluzione di mobilità. Re ha sottolineato anche la crescita del segmento delle e-bike e il boom registrato negli ultimi tempi dall’industria e dall’export italiani.

Giuliano Giubelli ha quindi indicato in primis due ricette per sostenere questa tendenza, ovvero l’eliminazione dei fattori che penalizzano ancora l’uso della bicicletta e la creazione di fattori atti a favorire lo sviluppo del cicloturismo, sia esso di prossimità oppure a lungo raggio. In seconda battuta si è focalizzato sul ruolo delle Amministrazioni Locali nella creazione di un quadro urbanistico a misura di bicicletta. “Troppo spesso le infrastrutture sono pensate per le auto, quando occorrerebbe avere una visione più completa.” è stata la sua tesi, sposata anche da Bartoletti, che attribuisce al Giro d’Italia il compito di testimonial del movimento, a favore di una maggiore ciclabilità delle città.

Quaranta ha poi coinvolto Davide Cassani, che ha insistito sul tema, ricordando come l’Italia sia un passo indietro rispetto al resto d’Europa nell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. “A Copenaghen il 64% delle persone va a lavorare in bicicletta. A Milano lo fa solo il 6%, mentre a Roma siamo fermi a meno dell’1%. Serve che le città credano di più nei nuovi progetti a assumano una visione di lungo periodo. La bici è spesso il mezzo migliore per spostarsi, ma ciò deve avvenire in spazi adeguati e sicuri.”, ha detto l’ex Commissario Tecnico, tirando la volata a Giubelli, che ha fotografato il concetto dicendo che “la bici ridisegna il futuro delle aree urbane”.

È stata quindi la volta di Sticchi Damiani, il cui intervento si è focalizzato sul concetto di rispetto tra gli utenti della strada e sulla campagna “Rispettiamoci” portata avanti dall’ACI. Il Presidente dell’Automobile Club ha elogiato Suzuki per il suo sforzo a favore di una nuova mobilità e concluso con un chiaro invito: “Dobbiamo essere tutti attenti alla mobilità dolce, collaborativi e inclusivi.”.

Richiamato in causa, Nalli ha chiuso i lavori esprimendo soddisfazione per il fatto che la tavola rotonda abbia raggiungo il suo obiettivo, quello di stimolare un confronto costruttivo da cui sono scaturite tante idee, che ora si spera vengano recepite da chi è deputato a prendere le decisioni necessarie.

Per rivedere la tavola rotonda:  

 Suzuki, tradizione e innovazione dal 1909
Suzuki Motor Corporation è un costruttore di automobili, motocicli e motori fuoribordo. Suzuki nasce nel 1909 da un’idea imprenditoriale di Michio Suzuki, che, nella cittadina di Hamamatsu, in Giappone, costruisce uno stabilimento per la produzione di telai tessili. Nel 1920 il laboratorio Suzuki Loom Works diventa Suzuki Loom Manufacturing Co, e nel 1952 viene introdotta la prima bicicletta motorizzata, la Power Free. Nel 1954 Suzuki diventa Suzuki Motor Corporation Ltd e nel 1955 nasce Suzulight, la prima automobile, seguita nel 1965 dal primo motore fuoribordo, il D55. Nel 1970 debutta Jimny LJ10, il primo 4×4 e nello stesso anno appare il mini MPV Carry L40V, 100% elettrico.
Da allora in avanti, l’attività industriale nei differenti settori ha proseguito il suo incessante cammino di crescita puntando su tecnologia, affidabilità, design e innovazione.