É presente nelle piattaforme digitali “Occasioni”, il primo EP del cantautore cuneese Roberto Ballauri: un progetto discografico che racchiude le molteplici sfaccettature della personalità dell’artista, dalla parte più emotiva e malinconica a quella più estroversa e solare.
Un vero e proprio viaggio composto da cinque brani, intimi e autentici, che accompagnano l’ascoltatore nei diversi mondi del cantautore, grazie a sonorità acustiche ricercate e mai scontate.
S’intitola “Occasioni” il tuo primo lavoro discografico, come nasce questo Ep e cosa rappresenta per te questo titolo?
“Occasioni” nasce dal bisogno di condividere, dalla voglia di portare le mie canzoni fuori dalla sala prove, raccontandomi attraverso la musica.
Il nome dell’EP è preso dal titolo dell’ultima traccia ed é un invito a cogliere le possibilità che ci capitano in ogni ambito senza il timore di fallire.
Nel disco ritroviamo emozioni ed autentica intimità, cosa vuoi comunicare con questo tuo lavoro?
Il disco racchiude diverse emozioni, momenti e luoghi a cui sono particolarmente legato: la prima traccia, nata dai ricordi d’infanzia, è il brano di chi si sente escluso, di chi si sente fragile; un guanto di sfida lanciato al futuro. L’ultima canzone: Occasioni, è scritta per chi le occasioni future non deve più lasciarle sfuggire.
Nel mezzo il mare, la malinconia, la solitudine, il sapersi accettare, il bisogno di buon umore. Stati d’animo che convivono in tutti noi.
Nel videoclip di “La cosa più chiara che c’è” ritroviamo filmati del tuo passato, come si lega questo immaginario visivo al brano?
La cosa più chiara che c’è nasce dalle mie esperienze passate, un brano con il quale trovare la voce per ammettere di essere diversi e andarne fieri.
Spesso mi sono sentito inadatto, lontano dai miei coetanei, ho scelto di cantare questo brano anche per il “me” del passato, che non aveva nulla di cui vergognarsi.
“Non c’è niente di più naturale, che imparare a sentirsi speciale, da sé”
Cuneo è la tua città natale, cosa significa per te questa città e quanto è presente la tua quotidianità nei brani che compongono il tuo EP.
Vengo da un paesino di provincia: Clavesana, molto più piccolo di Cuneo!
La mia quotidianita’ è fortemente presente in tutte le tracce tranne che in I sogni vengono dal Mare. I paesaggi e le persone che compongono questi luoghi influenzano continuamente la mia scrittura, le immagini che ricerco, ciò che provo in prima persona.
Tra i produttori leggiamo nomi importanti della discografia italiana, come sono nate queste collaborazioni?
Conosco Paolo Bertazzoli da tempo, è un amico e un musicista incredibile. Ho iniziato a produrre i primi brani con lui prima che avessimo a disposizione attrezzatura di livello. Ha idee brillanti e mai scontate, ha ascoltato e suona letteralmente di tutto, sa dar forma a ogni ispirazione e, anche se alle volte ha la testa dura, è disposto ad ascoltare ogni mia opinione.
Fabrizio Barale è esperto e deciso, la sua carriera e i suoi importanti anni da musicista e produttore lo rendono un professionista a tutti gli effetti. Sa quel che cerca all’interno di una produzione e riesce ad ottenerlo. Ha scelto di collaborare con noi dopo aver ascolto la pre-produzione de: I sogni vengono dal mare.
Lavorare con loro è stata una fortuna, ho imparato molto e vado fiero del risultato ottenuto.
Il tuo primo EP è ufficialmente pubblico, seguirà un tour a supporto del progetto?
Sono previsti alcuni eventi in zona, vorrei potermi spingere in tutta Italia. Spero davvero di suonare il più possibile. Non vedo l’ora.
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