Esce giovedì 16 giugno 2022 “Last desire“, il nuovo singolo di Stefano Barigazzi, frutto della collaborazione con il produttore e musicista Roberto Cammarata. Un nuovo capitolo per il chitarrista classe 1996 che segna definitivamente l’inizio dell’estate, aprendoci a sonorità di respiro internazionale di un magnetismo che non lascia tregua.
La spinta sulla contaminazione e la ricerca di un sound intenso ed autentico rappresentano il leitmotiv di un brano frutto della passione di Stefano per la musica africana e fortemente ispirato dal suo trasferimento nella città di Palermo. La canzone è proprio proprio in Sicilia, e a fare da protagonista in “Last Desire” è il dualismo dei fenomeni umani, metaforicamente espresso nel testo mediante la descrizione del dello scirocco, il vento del deserto che tira da sud est. Da una parte quindi la confusione e l’offuscamento dei giorni dello scirocco e le condizioni psicofisiche estreme a cui sottopone, dall’altra la limpidezza del giorno dopo, quando l’aria torna così calma e chiara da riconsegnarci un po’ di lucidità e di tregua. Le chitarre fuzz proprio come lo scirocco non danno tregua al brano, tenute salde dal groove incalzante delle ritmiche e da una voce impolverata e combattiva.
Last Desire parla della condizione di chi vive nel limbo di due forze contrastanti, che spingendo in direzioni diametralmente opposte si esauriscono in stati d’animo di sospensione.
A quindici anni forma il suo primo duo, i “Poor Boys” nel quale è chitarrista e cantante. Il progetto si ispira alle sonorità del North Mississippi Blues (Fred McDowell, R.L. Burnside, Junior Kimbrough), ma fin dai primi passi Stefano ricerca la strada che dal blues conduce alle radici del funk e dei ritmi dell’Hip-Hop e della blackmusic. Nel 2018 Stefano sbarca a New Orleans dove come da tradizione si ritrova a suonare nei pub locali, mescolandosi con i musicisti e i suoni del posto. Nel 2020 inizia la sua carriera da solista, dando vita ad un nuovo trio con Giorgio Bovì e Luca La Russa (rispettivamente alla batteria e al basso), con l’intenzione primaria di dare spazio nella sua scrittura alla contaminazione, ed in particolare stratificando le sue radici blues con la musica africana, funk, soul ed afrobeat. Tale ricerca è tra le motivazioni che lo portano a trasferirsi a Palermo e a scegliere un quartiere colorato e multietnico come Ballarò dove fissare la sua nuova residenza, luogo di grande contaminazione e fermento multiculturale. Ad inizio 2022 comincia a collaborare al nuovo materiale con il produttore e musicista Roberto Cammarata (già con La Rappresentante di Lista, Omosumo, Waines) e a buttare giù le basi dei suoi primi brani inediti: la scrittura profondamente intrisa di blues di Stefano si arricchisce di stimoli e influenze contemporanei. Ne viene fuori uno stile che sulla forza all’album di famiglia tenuto saldamente nel cassetto (John Lee Hooker, Elmore James) si affianca ai mondi di band come I Hate My Village, Tinariwen, Khruangbin, Woods, Jack White, Black Keys.
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