Rudy Saitta fuori su tutte le piattaforme digitali con il nuovo singolo Koala, un brano nato durante il lockdown. Per l’occasione abbiamo intervistato l’artista e ci siamo fatti raccontare direttamente da lui tutto su questo progetto.
Benvenuto sui nostri microfoni, presentati pure e raccontaci della tua storia in musica.
Ciao ragazzi, sono Rudy Saitta, maestro di inglese e musica per bambini di giorno e cantautore tropicale di notte. Amo i ritmi caraibici, l’America latina e mi piace mescolare la mia personalità musicale con quella di questi paesi. Suono e scrivo da quando sono piccolo, ho studiato al conservatorio e ho partecipato a tanti concorsi e suonato in tante situazioni anche nelle vesti di corista.
Com’è nata Koala e perché proprio Koala?)
Koala è nata durante questi anni di pandemia e lockdown che hanno segnato la salute mentale di molti e hanno fatto riflettere molto sulla vita. Così la necessità di scrivere una canzone d’amore, perché serve oggi più che mai. Koala perché io uso un pupazzo per insegnare inglese ai bimbi, che si chiama Charlie ed è per l’appunto un koala, piace molto ai bimbi e lo abbracciano e baciano ad ogni lezione.
Come nasce un brano di Rudy Saitta?
Nasce dopo una lunga giornata a lavoro, oppure in un momento di totale relax a casa, ma soprattutto nasce dalle mie esperienze di vita e quelle delle persone che incontro e che mi stanno attorno. A volte è una lunga gestazione, a volte esce velocemente, parto sempre dai ritornelli e poi attorno costruisco il resto della canzone.
Quali sono le difficoltà che hai incontrato sul tuo cammino artistico fino ad oggi?
Sono tante, come molti faccio fatica ad emergere per bene, non c’è molto spazio per suonare in giro e farsi notare oggi è molto più difficile di una volta soprattutto se come me si ha uno stile particolare e personale. Inoltre lo sforzo economico è grande, molte persone non lo sanno ma costa abbastanza promuovere e registrare in maniera professionale.
Come saranno i tuoi prossimi singolo o lavori? I tuoi piani invece?
I miei prossimi singoli saranno sempre sinceri come tutti i precedenti, fatti col cuore, la professionalità e la passione. I miei piani sono quelli di farmi sentire sempre di più dal vivo e montare su una band e girare tanto.
Dove ti vedi da qui a dieci anni? Musicalmente parlando e non solo se vuoi!
Mi vedo in un palazzetto a suonare davanti a migliaia di persone e magari anche un doppiatore affermato dato che un’altra mia grande passione è il doppiaggio. Ma cosa più importante, mi vedo felice e soddisfatto di quello che faccio, esattamente come oggi.
Altri articoli
La stabilità di un amore che non scappa in “Cadere”, il nuovo singolo del cantautore acerrano Kimele
Timothy Cavicchini: “Guido”, il nuovo singolo
In programma Crine al ParmaJazz Frontiere Festival