Ciao Inigo presentati ai nostri lettori, raccontaci in breve il tuo percorso discografico
Ciao, io sono Inigo e sono un cantautore, anche se oggi fa un po’ vecchio definirsi così, ma io sono felicemente vintage, il mio percorso da solista inizia nel 2015 dopo aver pubblicato 2 dischi e un singolo con un progetto precedente e si materializza con l’uscita di un altro disco (Terzo disco d’esordio, 2018) e una manciata di singoli usciti dal 2019 fino ad oggi.
L’estate del 96’ è un brano che parla di?
Parla di un’estate in particolare, quella del 1996 appunto, un’estate “di passaggio”, come dico nello special, “tra le medie e il liceo”, tra l’infanzia e l’adolescenza, tra le partite di calcio con gli amici che durano tutto il giorno e le prime cotte, tra “i baci a stampo” e le “riviste porno”… insomma un’estate che ha rappresentato uno snodo fondamentale per la mia crescita.
Qual è il tuo mondo sonoro di riferimento?
In questo momento mi sento a metà strada tra il cantautorato acustico e il compianto it-pop fatto per lo più di sintetizzatori e sonorità ‘80/90.
Come avete lavorato alla produzione del brano?
Il brano, come tutte le ultime uscite, è stato prodotto da Fausto De Bellis, lavoriamo a distanza da qualche anno ma si è instaurata una bella sinergia, di solito gli mando dei chitarra e voce o delle bozze di arrangiamento e lui fa il resto.
Hai di recente pubblicato svariati singoli, hai in programma un disco?
Sono ancora indeciso se chiudere questo ciclo di canzoni con un disco, un EP o far uscire gli ultimi inediti come singoli, vedremo cosa succederà nei prossimi mesi.
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