Saranno esposte fino al 24 settembre quaranta pitto-sculture. Un omaggio alla ‘Madre Terra’ e alle civiltà che ci hanno preceduto
Firenze – Un viaggio a ritroso alla ricerca dei contributi delle diverse civiltà che ci hanno preceduto, fino all’origine della Terra, che ci consente di attualizzare le difficoltà di questo tempo. Così il presidente dell’Assemblea legislativa regionale ha presentato la mostra di Anna Maria Guarnieri ‘Noi eredi dei popoli di Gaia’ inaugurata questa mattina al Centro espositivo Carlo Azeglio Ciampi (via de’ Pucci 16).
L’esposizione comprende quaranta pitto-sculture dell’artista nata a Sesto Fiorentino, ma che vive da tempo a Poggio a Caiano (Prato,) frutto del lavoro degli ultimi vent’anni. Opere che, ha affermato il presidente dell’Assemblea legislativa regionale, ci permettono di recuperare un messaggio forte, attuale, soprattutto in un periodo di grande difficoltà come quello in cui viviamo a causa della guerra e che, attraverso le sue tecniche, i suoi colori, la semplicità delle immagini, arriva dritto al cuore.
Attraverso i simboli, gli ingranaggi, i colori, ha sottolineato il consigliere espressione del territorio, che ha promosso la mostra nella sede del Consiglio regionale, i lavori di Anna Maria Guarnieri trasmettono il senso profondo delle origini della “Madre terra” affrontando anche temi all’ordine del giorno, come quello dell’ambiente.
Tanti i riferimenti simbolici presenti nelle opere, ognuna delle quali si lega a una grande civiltà del passato. “Il messaggio che voglio lanciare è quello che ognuna di esse, nel corso dei millenni che si sono susseguiti, ci ha lasciato la sua cultura, la sua impronta di cui noi beneficiamo attualmente – ha spiegato la Guarnieri – Studiarle mi ha emozionato. Inoltre, in quasi tutte le opere ho voluto riportare un ingranaggio, simbolo del passaggio da una civiltà all’altra: ogni dente dell’ingranaggio rappresenta la vita nel suo continuo divenire, se si spezza tutto viene ad interrompersi”.
Tra i lavori più significativi “Civiltà alla ricerca del cielo” in cui, ha spiegato il curatore del catalogo della mostra e presidente emerito del centro d’arte Modigliani Roberto Cellini, “sono rappresentate la torre di Babele e la torre di Pisa e che dà l’idea dell’afflato che collega la civiltà italiana, in particolare quella del periodo antecedente al Rinascimento, con l’arte classica della Mesopotamia. Anche qui ricorre il simbolo dell’ingranaggio che collega le varie civiltà in una visione positiva del mondo e della vita”.
E ancora la pitto-scultura “Tra angeli e demoni”, citata dalla critica d’arte Sandra Lucarelli, in cui è rappresentata Ipazia, scienziata di Alessandria D’Egitto, uccisa dai cristiani dopo che conquistarono la città: “Il titolo dell’opera – ha detto Lucarelli – ci ricorda come i demoni sono coloro che impediscono lo sviluppo della cultura e che la fanno morire così come è stata uccisa Ipazia perché donna. Questa mostra ci vuole invece ricordare come il destino di ‘Noi eredi di Gaia’ sia quello di rispettare la Terra, e di celebrare la vita in un grande abbraccio di popoli, etnie e arte”.
Un omaggio anche alla civiltà della Toscana è presente nell’opera “Eccellenze toscane” dove al centro c’è la figura del Pegaso, il mitico cavallo alato simbolo della Regione che, ha detto l’artista, “unisce il vigore del cavallo alla capacità di volare e quindi è simbolo di forza, spiritualità e libertà che da sempre elevano i mortali sopra ogni ostacolo terreno”.
L’esposizione sarà visitabile fino al 24 settembre da lunedì al venerdì con orario 10-12 e 15-18 e il sabato dalle 10 alle 13.
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