17 Novembre 2024

Zarabazà

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Da Sciacca, l’eccellenza Perollo conquista la mixology e la cucina gourmet.

Il futuro ha radici lontane per il consorzio il Frantoio, a Sciacca. La capacità di essere all’avanguardia insieme alla valorizzazione delle tradizioni, è il punto di forza di circa 1300 piccoli olivicoltori, custodi di un’areale ben definita tra l’agro saccense ed il territorio di Caltabellotta, in provincia di Agrigento.

E’ qui che nasce, nel 2019 la Food&Beverage International, un team di imprenditori che valorizza il marchio Perollo con l’obiettivo di promuovere una linea di prodotti di altissima qualità, realizzata nel rispetto di tradizioni secolari e dell’ecosistema che lo circonda, con l’adozione della filosofia anti-spreco che se da parte riutilizza le foglie d’ulivo per produrre l’antica ricetta di un liquore saccense in via d’estinzione, dall’altra utilizza le olive per produrre olio evo IGP Sicilia, dalla caratteristiche uniche.

Un salto nella storia. “ Il nome Perollo nasce da uno storico cognome nobiliare, associato al famoso caso di Sciacca, una faida tra due potenti famiglie nobili siciliane del tardo medioevo, i Perollo e i de Luna d’Aragona, durata 70 anni circa- spiega Fabio Bentivegna, Ceo di Food & f &Beverage- La contesa dei territori ha fatto la storia del paesino siciliano. Il territorio di Perollo oggi comprende la zona tra Sciacca e Caltabellotta dove la famiglia viveva e visto che oggi tutti i consorziati sono proprio ubicati in questa zona con i loro terreni e uliveti, è stato scelto questo nome per identificare la linea di prodotti caratteristici di una porzione geografica ben definita”.

E’ Paolo Mandracchia, il presidente della cooperativa da sempre attento alla gestione agricolturale degli uliveti con rigidi controlli ed un sicuro processo di filiera. Dai campi alla tavola con la possibilità di seguire l’intero processo anche nel nuovo frantoio che è aperto ad incontrare quanti, appassionati dell’”oro verde “ di Sicilia, vogliono visitarlo. “ Ben equilibrate le tre particolari cultivar autoctone: la Nocellara del Belice proveniente dall’omonima valle, riconosciuta in tutto il mondo, è un oliva molto profumata e persistente nel suo gusto, la Biancolilla, molto delicata e una breve persistenza- spiega Bentivegna- e la Cerasuola, un giusto mix tra le prime due, ha caratteristiche aromatiche, profumi determinati, note non amarognole bensì dolci; va ad equilibrare il prodotto finale. E’ stato studiato con queste cultivar un mix di quantità in percentuale rispettivamente di 70%-15% -25%. Il risultato è un olio multcultivar con un retrogusto profumato e ben armonico”. Tradizione e attualità a braccetto.

I nostri agronomi- spiega il CEO- seguono i processi dalla concimazione alla potatura alla raccolta e soprttutto- sottolinea- alla molitura che viene eseguita entr le 48 ore , tutto a temperatura ambiente così’ da conservare intatte le proprietà organolettiche dell’olio”.

Venduto nei canali dell’Ho. Re. Ca, l’olio Perollo si distingue per il packaging elegante. Un cadeaux di gusto da regalare perchè oltre ad essere sano e buono da gustare è anche bello da vedere.

E proprio all’antico monte Kronio, conosciuto anche con il nome di San Calogero, è dedicato un altro amaro del brand Perollo : il K1. “Ogni sorso un percorso”, il claim del K1 perchè se al primo sorso rivela il sapore dell’arancia amara persistendo per qualche minuto lascia poi la scia alla liquirizia, e, in graduale e gradevole successione alla freschezza della menta. “ L’acronimo- dice ridendo Bentivegna- è una simpatica provocazione e un’ambizione figurativa al K2, uno dei monti più alti al mondo, perchè anche noi possiamo imporci nel mondo della mixology e nella cucina gourmet”. Tradizionali nella ricetta ma innovativi nella versatilità, l’olio e gli amari Perollo sono ingredienti principi di bartender e di chef con creazioni originali. Tra i nuovi cocktail, la “Spritzòla” composta da Amaròla, Aperol, prosecco, abbondante ghiaccio e fetta di arancia. In cucina gli chef Giovanni Lorenzo Montemaggiore e Gianluca Interrante, rispettivamente delegato per la Sicilia della prestigiosa Disciple D’Auguste Escoffier e chef di fama internazionale cultore delle tradizioni enogastronomiche siciliane, hanno creato piatti “unici”. “ Il presidente Montemaggiore ha creato per noi la coppa della pace Perollo- racconta Bentivegna- un gelato con base fiordilatte arricchito con Amaro K1, olio IGP Perollo, miele, limone verde, croccantino si sesamo, crumble e savoiardi. Grazie ad Interrante- prosegue – abbiamo aggiunto al nostro ricettario il Caciu all’ Argintera Perollo in cui reinterpreta un’antica ricetta utilizzando Amaròla, formaggio Maiorchino, aceto rosso, mandorle leggermente tostate, zucchero integrale, cipolle dorate e menta fresca”.

Ma la saggezza popolare insegna che dell’ Olea Europae, non si butta via niente. Se dai tronchi e dai rami grossi dell’ulivo gli artigiani li usano per realizzare taglieri, piatti e utensili da cucina, le foglie di ulivo fin dall’antichità vengono utilizzate in infusione per il trattamento dell’arteriosclerosi, dei reumatismi ed anche come antibiotico naturale. Perollo, in linea con la sua mission ecostenibile, ha ri-creato con le foglie di Cerasauola bio, l’ Amaròla . “E’ l’amaro di Sciacca che da sempre fa parte della nostra cultura- spiega Fabio Bentivegna- da qui l’idea di rappropriarci di un pezzo della nostra storia personale e familiare. Un amaro particolarmente ruffiano, accattivante che con i suoi profumi e sapori, è identificativo di Sciacca”.

Ambasciatore della Sicilia d’eccellenza, Perollo volerà a Portofino, tra i partner di “110 &lode”, il contest creato da Danilo Bellucci per i professionisti del bere miscelato che lavorano nell’hotellerie extralusso.

Giusy Messina