Saimon Fedeli è un cantautore di Milano nato nel 1975.
Qualcosa deve pure accadere, canta quello stesso anno Lucio Dalla in Anidride Solforosa. In casa la domenica sera niente partite di calcio, con il padre ci si metteva intorno al giradischi e si ascoltava musica. Un passato da batterista, i ritmi impossibili del samba e della bossa nova del suo maestro.
Saimon Fedeli e le sue Stanze Vuote
Nel 2022 si ripresenta al pubblico con una serie di singoli “Capita capita”, “Finisce così” e “Sola” piccoli anticipi di quello che sarà il suo secondo album “Stanze vuote”.
Una casa fatta di canzoni, in cui ogni stanza rappresenta una verità che l’artista vuole raccontare. Le difficoltà ad amare, il rimanere soli con il mondo che scorre, una vita fatta di assurdità e alla fine la capacità di perdonarsi. Un vero e proprio concept album che gira attorno alla voglia di raccontarsi senza maschere.
Il disco rappresenta un po’ il percorso dell’artista attraverso una presa di coscienza di sé tra difetti ed errori. Saimon racconta sé, della difficoltà a buttarsi a pieno in una storia. Racconta delle persone attorno a sé che per orgoglio spesso rimangono sole. Racconta la solitudine, le disillusioni, ma alla fine si perdona.
Eppure. Eppure, si intravede una via. Forse non deve per forza essere sempre così. Forse si può scegliere diversamente. Visto da vicino nessuno è così strano, ma servono porte aperte e generosità. E Saimon sembra quasi perdonarsi, alla fine. In fondo capita. Capita che si finisce a terra. Capita che non si ha più un motivo. Ma poi ci si rialza. E forse proprio in quel momento ci si accorge che quelle stanze possono diventare, magia, Stanze Piene.
“Le stanze vuote sono quelle in cui entriamo quando dolorosamente facciamo i conti tra ciò che avremmo voluto essere e ciò che siamo diventati.”
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