16 Novembre 2024

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The Fuzzy Dice: “Portofino” singolo d’esordio

The Fuzzy Dice (Foto © Franco Moret)

THE FUZZY DICE (Foto © Franco Moret)

The Fuzzy Dice: “Portofino? La nostra inedita unione tra vintage e moderno”

La band abruzzese si racconta a 360 gradi, dalla gavetta live ai prossimi progetti in cantiere

È disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali “Portofino”, singolo che segna l’esordio discografico dei The Fuzzy Dice, gruppo teramano con alle spalle dieci anni di carriera, durante i quali hanno calcato i palchi italiani riproponendo il repertorio Rock ’n’ Roll, da Elvis Presley a Carl Perkins, passando per Eddie Cochran, Gene Vincent, Jerry Lee Lewis, Johnny Cash, Chuck Berry, Ritchie Valens, Roy Orbison, Fred Buscaglione, Little Tony e Renato Carosone.

Ciao ragazzi, qual è il bilancio di questi vostri primi dieci anni di attività?

Siamo soddisfatti del lavoro che abbiamo svolto e che stiamo continuando a fare tutti quanti insieme. È sempre una crescita, per noi è importantissimo sia il confronto che il riuscire a misurarci con esperienze nuove. Siamo pronti a nuove sfide per migliorare sul campo e mostrare al pubblico i nostri progressi!

The Fuzzy Dice (Foto © Franco Moret)

Se ripensate ai vostri primi passi, qual è la prima cosa che vi viene in mente?

Bisogna tornare indietro di un bel po’, al lontano 2012! Beh, eravamo tutti più giovani, ma con la voglia pazza di creare questo gruppo ispirato al rock and roll degli anni ’50. Un sogno che abbiamo realizzato e che vogliamo portare avanti crescendo il più possibile.

Che idea vi siete fatti della discografia? In un momento come questo, secondo voi, il talento riesce ad essere veramente valorizzato?

È una bella domanda. Venendo da un altro background e non essendo più ventenni, ci rendiamo conto che i ragazzi di oggi non hanno la nostra esperienza live, hanno frequentato poco il palco e arrivano al successo senza aver fatto alcuna gavetta. Sono due mondi diversi diciamo, quindi è difficile mettere spesso in paragone il talento con ciò che poi funziona in determinati circuiti.

Vi sentite rappresentati da ciò che si sente oggi in radio e da ciò che funziona in streaming?

Anche se può sembrare brutto dirlo, dobbiamo rispondere di no. Se andiamo ad ascoltare ciò che viene spinto oggi, è tutto molto lontano da quello che cerchiamo di proporre noi. Non ci sentiamo così rappresentati, anche perché c’è poca differenziazione, le proposte sembrano andare tutte in una direzione e su un sound che funziona. Di conseguenza, si sperimenta poco e si lascia poco spazio a chi cerca di proporre qualcosa di diverso.

Pensando al futuro, come si può evolvere un progetto come il vostro?

L’augurio è che il nostro progetto possa andare avanti nel segno della crescita, per i prossimi mesi abbiamo in programma nuovi lavori e collaborazioni con altri artisti della scena musicale italiana che per il momento non possiamo ancora svelare. L’obiettivo è quello di tracciare un discorso di continuità che possa dare e mantenere i suoi frutti nel tempo, con la stessa formula rodata in “Portofino” e questa inedita unione tra vintage e moderno. Nel medio futuro c’è l’intenzione di consolidare questo nostro genere attraverso la produzione di nuovi inediti.

The Fuzzy Dice – Portofino – cover

C’è un palco che considerate per voi un traguardo?

Ce ne sono parecchi, a partire dall’Ariston di Sanremo, un sogno per tutti i musicisti. Il Festival rappresenta un obiettivo e, al tempo stesso, un traguardo per chiunque. Per quanto riguarda il genere che proponiamo, sarebbe bello partecipare a Firenze Rock, ma di palchi importanti in Italia ce ne sono tanti. Che dire dell’Arena di Verona? Un’altra cornice suggestiva e prestigiosa, ma l’elenco sarebbe davvero lunghissimo.

Qual è l’insegnamento che vi ha dato la musica fino ad oggi?

L’umiltà. Noi non ci sentiamo degli artisti arrivati, ma cerchiamo di imparare sempre qualcosa di nuovo mettendoci il massimo e anche un po’ di cuore. Il segreto sta nel riuscire a restare con i piedi per terra, concentrati su ogni passo del percorso, senza lasciarsi distrarre da cose che contano meno.