liberamente tratto dal romanzo “Zamora” di Roberto Perrone
sceneggiatura MAURIZIO CAREDDU, PAOLA MAMMINI, NERI MARCORÈ, ALESSANDRO ROSSI
con ALBERTO PARADOSSI, MARTA GASTINI, NERI MARCORÈ, ANNA FERRAIOLI RAVEL, GIOVANNI STORTI, WALTER LEONARDI e con GIOVANNI ESPOSITO, ANTONIO CATANIA, PIA ENGLEBERTH, GIUSEPPE ANTIGNATI, PIA LANCIOTTI, GIULIA GONELLA
con la partecipazione di ALESSANDRO BESENTINI, FRANCESCO VILLA, GIACOMO PORETTI, DAVIDE FERRARIO (crediti non contrattuali)
una produzione PEPITO PRODUZIONI con RAI CINEMA
con il sostegno di FILM COMMISSION TORINO PIEMONTE
Le riprese si svolgono a Torino e Milano
Il trentenne Walter Vismara ama condurre una vita ordinata e senza sorprese: ragioniere nell’animo prima ancora che di professione, lavora come contabile in una fabbrichetta di Vigevano.
Da un giorno all’altro la fabbrica chiude e il Vismara si ritrova suo malgrado catapultato in un’azienda avveniristica della vitale e operosa Milano, al servizio di un imprenditore moderno e brillante, il cavalier Tosetto.
Andrebbe tutto bene se non fosse che costui ha il pallino del folber (termine coniato da Gianni Brera) e obbliga tutti i suoi dipendenti a sfide settimanali scapoli contro ammogliati.
Walter, che il calcio non lo sopporta, si dichiara portiere solo perché è l’unico ruolo che conosce. È costretto a giocare per non perdere l’impiego e oltre alla valanga di gol che subisce deve sottostare agli sfottò dei colleghi.
Tra questi, l’antipatico ingegner Gusperti lo prende di mira fin da subito, lo ribattezza “Zamora” paragonandolo sarcasticamente al grande portiere spagnolo degli anni ‘30; non solo lo umilia in campo e lo bullizza in azienda, ma tra lui e la segretaria di cui Walter si innamora, sembra esserci del tenero… Sentendosi tradito da una parte e deriso dall’altra, il ragioniere escogita un piano del tutto originale per vendicarsi. Nel calcio, come nella vita, bisogna imparare a buttarsi, anche se perdi, l’importante è rialzarsi e ripartire.
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